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Charley Patton: il misterioso e carismatico “Re del Delta Blues”

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Charley Patton, conosciuato anche come Charlie Patton, (1891 – 1934) è stato un chitarrista e cantante blues, da molti ritenuto il “Padre del Delta Blues“.

Uno dei pionieri del genere

Nato il 1° maggio del 1891 a Hinds County, Mississippi, Charley Patton ha avuto un impatto significativo sulla musica blues e ha influenzato molti artisti successivi al punto da essere considerato il padre del delta blues Le informazioni sulla sua vita sono limitate, ma si sa che ha trascorso gran parte della sua vita nel Delta del Mississippi, una regione che ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del blues. Charley ha iniziato a suonare la chitarra da giovane e ha sviluppato uno stile unico che combinava il fingerpicking con il ritmo percussivo, contribuendo a definire il suono caratteristico del Delta Blues.

Esiste solo una sua fotografia

Si è a conoscenza di una sola foto di Charley Patton, sebbene la sua autenticità sia piuttosto discussa. La foto è di proprietà di un collezionista, tale John Tefteller. Considerando il periodo in cui ha vissuto la cosa non appare troppo incomprensibile.

Un’etnia dubbia

Il gruppo etnico di appartenenza di Patton è oggetto di un dibattito secondario. Sebbene fosse considerato afroamericano, ci sono state voci che affermavano che fosse messicano per la sua costituzione leggera, o forse anche un indiano Cherokee, teoria avallata da Howlin’ Wolf. In realtà, Patton era un misto di sangue bianco, nero e Cherokee (una delle sue nonne era una vera Cherokee). Patton stesso cantava nella sua “Dirt Road Blues” di essere stato alla “Nation” e al “Territo‘” – che sta a indicare la porzione Cherokee del territorio indiano (che divenne parte dello stato dell’Oklahoma nel 1907), in cui diversi “Black Indians” cercarono invano di ottenere un posto nei registri indiani per ottenere così della terra.

La sua carriera

Nel corso della sua carriera, Charley Patton si è esibito in numerosi juke joint, piccoli club e feste nella regione del Delta, diffondendo la sua musica e guadagnandosi una reputazione come uno dei più talentuosi interpreti blues dell’epoca. Le sue esibizioni carismatiche e la sua capacità di coinvolgere il pubblico hanno fatto di lui una figura amata e rispettata nella comunità musicale locale.

Il successo commerciale

Ha registrato una serie di brani per l’etichetta discografica Paramount Records negli anni ’20, diventando così uno dei primi artisti blues ad avere successo commerciale. Le sue canzoni, come “Pony Blues“, “High Water Everywhere” e “Tom Rushen Blues“, mostrano la sua padronanza della chitarra e la sua voce potente e graffiante.

Il declino

Tuttavia, l’ascesa di Patton è stata interrotta dalla Grande Depressione degli anni ’30 e dalla chiusura della Paramount Records, anche se lui ha continuato a suonare in varie occasioni, ma ha dovuto affrontare parecchie difficoltà finanziarie e ha sperimentato un (triste) declino nella sua carriera. Muore il 28 aprile del 1934, a causa di un disturbo alla valvola mitrale, il suo sepolcro è stata inserito nel Mississippi Trail, l’itinerario che ripercorre la storia del Blues rievocandone i musicisti più significativi.

Charley o Charlie?

Sono comunque tante le domande che non hanno ancora trovato una risposta sicura e definitiva, interrogativi più o meno grandi che iniziano dal nome di battesimo. Lapide e numerose registrazioni riportano Charley, ma è noto che il musicista, come esposto anche nella biografia ‘King of Delta Blues’ di Stephen Calt e Gayle Wardlow, lo pronunciava Charlie e a confermarlo sono le varie testimonianze secondo cui era così che oltretutto si firmava. Sul foglio d’arruolamento per la Prima Guerra Mondiale, di suo pugno però si registrò scrivendo Chas, mentre il certificato di matrimonio notifica l’unione tra Bertha Lee Pate e Charles Patton.

Charley Patton o Henry Sloan?

C’è ancora un altro capitolo su cui molti hanno scritto, forse il più romanzato e oscuro, ovvero chi è stato il suo mentore, colui che ne ha scoperto e incoraggiato il genio? Leggenda vuole che altri non sia se non Henry Sloan, musicista riconosciuto tra i fondatori del Delta Blues e che per ciò riveste un ruolo da protagonista, benché le informazioni sul suo conto siano poche, lacunose e non esista alcuna sua registrazione. Opinione diffusa è che i due siano la stessa persona e c’è chi suggerisce che potrebbe non trattarsi di un errore, ma che quest’ultimo abbia semplicemente portato il nome di un fratello deceduto.

Data di nascita incerta

Incertezze riguardano anche la data di nascita, considerando l’epoca non c’è da stupirsi, comunque sia il giorno è sconosciuto e se in alcuni documenti risulta essere aprile 1891, in altri risale addirittura a dieci anni prima e tranne per il fatto che si trovi nella Contea di Hinds, neanche il paese natale è stato individuato con esattezza. E’ plausibile che si tratti di Heron’s Place, un’area agricola che al tempo era di proprietà di Samuel Lycurgus ‘Sam’ Herring. A riferirlo è stato il chitarrista blues Sam Chatmon, conosceva Charley Patton sin dall’infanzia, si dice possano esser stati fratellastri ed affermò che il musicista viveva lì con la madre Annie e due sorelle, più tardi avrebbero poi raggiunto il padre Bill spostandosi a ovest di Bolton e nel 1902, la famiglia si trasferì nella Dockery Plantation, la storica piantagione di cotone nella Contea di Sunflower.

Il suo aspetto fisico rimane un mistero

Polemiche non mancano neppure circa il suo aspetto, esiste infatti una sola immagine che ne immortala l’intenso sguardo e le mani che sfiorano la chitarra. Databile intorno al 1929, l’originale fa parte della vasta raccolta di John Tefteller, acceso collezionista che può vantare persino i diritti sulla fotografia, tuttavia, l’autenticità di quest’ultima è ancora oggi al centro di una diatriba che avrebbe coinvolto anche David ‘Honeyboy’ Edwards, compianto chitarrista e cantautore, nonché testimone della leggendaria morte del fraterno amico, Robert Johnson. Nel 2005, epoca in cui Edwards era probabilmente l’ultima persona sul pianeta a poter affermare di aver conosciuto e suonato insieme al bluesman, a colloquio con un giornalista della popolare rivista americana Mojo, sembra abbia dichiarato che l’uomo ritratto non è Charley Patton.

Nessuna conferma

Prove a conferma di come stiano davvero le cose, verosimilmente non arriveranno mai, ma se in quella fotografia ci fosse il padre del blues, i suoi capelli, i tratti del volto e il colore della pelle, evidenziano chiaramente che l’Africa non è l’unica terra nella quale affondavano le sue radici ed anche su questo, sono state fatte decine di supposizioni. Oggi è ampiamente riconosciuto che avesse antenati africani, europei e nativi. Il bluesman Howlin Wolf asseriva che fosse messicano o Cherokee, teoria quest’ultima che troverebbe conforto nella canzone ‘Down the Dirt Road Blues’, in cui Patton canta strofa “I been to the Nation, oh Lord, but I couldn’t stay there Some people say them oversea blues ain’t bad”, riferendosi alla Nazione Cherokee dell’Oklahoma dove molti ‘Black Indians’ sperarono vanamente di essere inclusi per avere accesso ai diritti che spettavano ai nativi americani.

Circa l’aspetto di Charley Patton, il ricercatore musicale Bernard Klatzko, autore del primo libro sulla vita dell’artista pubblicato nel 1964 e dal quale tra l’altro emerge il profilo di un uomo che amava l’alcol, aveva successo con le donne ed ebbe più matrimoni, affermò:

Deve essere sembrato strano a uomo come Patton, poco differente dalla ‘gente bianca’, esser stato comunque relegato ad una classe inferiore. In ogni caso, l’indignazione di Charley, qualunque cosa l’abbia provocata, l’ha liberata nel blues.”

Problemi con la legge

Charley Patton ebbe problemi con la legge, lo racconta nella sua ‘Tom Rushen Blues’, canzone registrata nella stessa sessione di giugno 1929, in cui ammette di esser stato beccato mentre era ubriaco perso.

— Onda Musicale

Tags: Robert Johnson/delta blues
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