Nathalie racconta “Lonely God”, il secondo singolo dell’album “Freemotion”, nato in camper e alimentato a energia solare.
Nathalie, a bordo del suo camper/studio di registrazione, con Lonely God – uscito il 16 giugno – presenta il secondo singolo dell’album diffuso Freemotion. Il progetto è partito a maggio e accompagnerà il pubblico della vincitrice di X Factor 4 – anche in gara tra i big di Sanremo 2011 – fino a ottobre 2023.
La seconda tappa dell’album interamente registrato in camper ed en plein air esclusivamente con l’utilizzo dell’energia solare – progetto discografico completamente a impatto zero – ci porta in un’altra dimensione sonora di Nathalie. Rispetto al primo singolo, infatti, Lonely God è un brano dalle atmosfere “western” e dal sound blues rock, cantato interamente in inglese: una canzone ironica sulla natura umana, perfettamente imperfetta.
Ecco cosa racconta a proposito del nuovo singolo.
Lonely God è la seconda traccia del tuo album diffuso: come ce lo racconteresti?
«Lonely God è una canzone che ho scritto prima di Freemotion, l’ho cantata molte volte dal vivo chitarra e voce e negli anni molti fan mi hanno chiesto quando l’avrei messa in un album. Le registrazioni all’aperto erano perfette per questo brano, abbiamo registrato in estate sotto il sole e con le cicale che cantavano a volumi esagerati! È un brano dalle atmosfere “western” e dal sound blues rock, mi diverto molto a cantarlo. Nel testo ho immaginato un dio che scende sulla Terra perché si sente solo in un paradiso vuoto, vuoto perché nessun essere umano è stato in grado di entrarci. Èun testo ironico (e autoironico) sull’imperfezione della natura umana».
Freemotion nasce da un crowdfunding, sostenuto anche dai tuoi fan: che rapporto hai con loro e come si è sviluppato il tuo fandom attraverso gli anni?
«Il crowdfunding è stato fondamentale, Freemotion è un progetto molto impegnativo e meravigliosamente folle… È grazie a chi mi ha sostenuto che ho continuato con le registrazioni, avevo iniziato circa un anno fa, ma temevo di non riuscire a portare a termine un lavoro così complesso, e l’affetto dei miei sostenitori mi ha dato forza! Con i miei fan ho spesso un rapporto molto umano e amichevole. Molti mi ascoltano da anni e oramai ci conosciamo, li vedo spesso ai concerti. Anche nei social un rapporto troppo formale e distaccato non fa per me, sono una persona che condivide le proprie passioni e visioni musicali e umane con altre persone, è bello lo scambio ed è importante per rimanere sempre connessi alla realtà di chi ascolta la mia musica».
Freemotion è un album registrato interamente a bordo del tuo camper, alimentato a pannelli solari: in questa avventura hai coinvolto altri colleghi cantanti?
«L’album è nato e cresciuto in camper e nella natura e mi ha dato modo di passare spesso tempo da sola nella totale libertà creativa, componendo, arrangiando e producendo l’album io stessa. In questa fase in realtà ho coinvolto principalmente i musicisti della mia band ed altri amici musicisti per suonare ulteriori parti strumentali nelle canzoni di Freemotion. Per il futuro invece sì, ho in mente un progetto in cui coinvolgere amici-colleghi cantanti, chissà chissà, non voglio dire troppo…! »
Se Freemotion fosse stato registrato in uno studio tradizionale sarebbe stato un album diverso? Anche a livello di scrittura, non solo di suono?
«Sicuramente sì, sarebbe stato molto diverso, in primis per i suoni naturali presenti nell’album. Inoltre i testi di Freemotion hanno alcuni temi che fanno da filo conduttore, come quello della libertà, e sono fortemente ispirati a ciò che ho vissuto girando in camper e passando tempo a contatto con la natura. Poi a livello di composizione ho utilizzato strumenti più “portatili” come la chitarra, il guitalele e altri strumenti comprati durante i miei viaggi all’estero.
Ho avuto anche molta ispirazione dall’utilizzo dell’elettronica, che in questo lavoro è più presente del solito. In uno studio “classico” avrei probabilmente utilizzato più spesso pianoforte, che in questo album è sì presente ma meno di prima. Comporre e registrare in camper mi ha portato a trovare altre vie creative, ad esempio ho scoperto un microfono midi con cui ho composto uno dei brani e ho “suonato” vocalmente alcuni suoni elettronici e non… Ma non dico altro, dev’essere una sorpresa! Posso dire che mi sono divertita molto a sperimentare diversi approcci alla composizione e all’arrangiamento, ma allo stesso tempo ci sono alcuni brani molto coerenti con il mio percorso fin qui».