Fuori dal 20 maggio “Tutto Ok”, il primo album dei Growing Flow. Un viaggio attraverso le emozioni legate alla crescita e al bisogno di trovare il proprio posto nel mondo senza perdere se stessi.
“Tutto Ok” sono nove canzoni che sanno come ti senti. In una chiave alternative rock moderna i Growing Flow mettono in musica i dubbi e i desideri che teniamo custoditi dentro di noi. L’album si apre con “Intro” un brano che in poco più di un minuto riesce a far sentire il caos di una vita combattuta tra chi siamo veramente e aspettative.
“Tutto Ok” ha un mood malinconico e contemporaneamente di rinascita. Melodie alternative rock intervallate da suoni più elettronici come in “Iperopia”. Un album che cattura ed emoziona con ogni canzone.
“Tutto Ok è quel posto dove torniamo ogni sera, quando siamo soli, dove non c’è bisogno di fingere che tutto sia facile.
La fine dell’adolescenza, accompagnate dalle schiaccianti aspettative di un mondo frenetico, la paura dei propri pensieri, di non essere abbastanza per la società, talvolta nemmeno per qualcuno. Il cercare di lasciarsi andare e trovarsi a fare i conti con gli altri e con sé stessi.
“Tutto Ok” vuole essere un posto sicuro in cui viaggiare senza limiti perché non è sempre tutto bello, entusiasmante o facile ma è normale ed è okay”, così i Growing Flow descrivono il proprio disco. E Abbiamo continuato a parlarne con loro
Ciao ragazzi, è finalmente uscito “Tutto ok”. Come mai questo titolo? Volete raccontarci un po’ la sua genesi?
«Ciao, è un piacere essere qui con voi!! Innanzitutto vi ringraziamo per lo spazio che dedicate a noi ed a altri progetti musicali.
Se esistesse una macchina o un aggeggio in grado di contare il numero di volte nell’arco di una vita che ripeti la stessa parola, Tutto ok sarebbe sicuramente nella top 3. È nel linguaggio comune, nella quotidianità. È quasi un riflesso condizionato, quando lo dici manco ci stai pesando. È come se fosse il ponte tra il quotidiano e il nostro mondo interiore; nel quale navighiamo attraverso i pezzi di questo nostro lavoro.
In sala prove scrivendo un po’ quello che ci veniva ci siamo resi conto che si stavano ammucchiando pezzi e brani anche molto diversi tra loro, ma con un qualcosa in comune che inizialmente tutto da decifrare, da qui siamo partiti in un viaggio quanto lungo quanto bello che ci ha portato tanto sia sotto il punto di vista artistico che umano.»
Qual è il brano che ha avuto una gestazione più complicate e quello che invece è nato in maniera spontanea?
«“Immagine di me” ci ha creato diversi problemi, in quanto trovargli il vestito che la facesse emergere in tutto e per tutto è stato davvero complicato. Ci saranno stati almeno 7 o 8 arrangiamenti diversi. E qui ringraziamo Matteo Cardillo, nostro produttore e sarto musicale che ha capito le forme della canzone e ci ha aiutato a cucirgli un vestito su misura.
“Il momento perfetto” invece forse la più spontanea. È venuta fuori così di getto, boh.»
Quali sono gli artisti che hanno influenzato la vostra musica?
«Il panorama rock Italia oggi è molto interessante: FASK, Elephant Brain, Cara Calma, Verdena per citarne alcuni. Ci piacciono i giri che troviamo in alcune canzoni di artisti britannici tipo Catfish and the Bottleman, The Night Cafe o DIIV.
La nostra elettronica invece credo si leghi molto ai lavori degli M83, Moderat, Beach House e simili.»
“Sipario” è un brano interessante, a primo impatto sembra una canzone di chiusura e invece è come se fosse una porta sempre aperta sul futuro. Volete raccontarci qualcosa in più su di esso?
«Beh, grazie ci fa molto piacere!! “Sipario” riprende gran parte dei riff che ci sono negli altri pezzi e li fonde. Raccontiamo senza molte parole quello che abbiamo vissuto con i precedenti brani. Volevamo una chiusura con una vena cupa e sognante allo stesso tempo.
È il sipario che scende sul nostro album, consapevoli che il sipario non è mai davvero giù, manco quando lo sembra.»
Quali sono le difficoltà più grandi che avete affrontato nella realizzazione del disco?
«Il perfezionismo, smisurato e insensato. Ci trovavamo a tornare su pezzi finiti concentrandoci su dettagli ininfluenti. Pensandoci allo sfinimento. Eravamo capaci di perderci ore su sta roba, senza arrivare a un punto. La nostra sanità mentale non ne ha giovato, posso garantirlo.»
Ora che è fuori, quali sono i prossimi step?
«Adesso lo suoniamo un po’. Stiamo insieme, passiamo belle serate con chi ci segue e ci divertiamo. Poi abbiamo qualche idea potenzialmente interessante in mente. Credo però sia ancora presto per parlarne.»
Biografia
I Growing flow nascono nel 2016 sui monti dell’Appennino Reggiano (RE).
La storia di Alessandro, Federico e Giuseppe è simile a quella di tanti altri gruppi. La passione per la musica e la voglia di divertirsi suonando il rock li ha uniti. I tre, dopo varie esperienze in altri gruppi, hanno deciso di unirsi e formare una band per esprimere a pieno la loro idea di musica.
Il primo EP “Dreamhunters” arriva nell’agosto del 2017 ed è stata la scintilla che ha dato il via a tutto. I ragazzi si sono fatti conoscere portando la loro musica in locali e feste della zona. Nel 2019 pubblicano un nuovo singolo “Il momento perfetto”, accompagnato da un videoclip.
Successivamente usciranno altri due singoli “Come stai?”(2019), “Iperopia” (2020) e “Fenice” (2021) I Growing Flow nonostante siano solo all’inizio si sono fatti molto amare. La loro fanbase cresce a vista d’occhio. I ragazzi sono una band da palco, nonostante la pandemia abbia rimescolato un po’ le carte.
Finalmente il 20 maggio 2023 esce “Tutto Ok”, l’album d’esordio dei Growing Flow.