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Beatles: 60 anni fa l’ultimo concerto al Cavern Club

L'ultimo concerto dei Beatles al Cavern Club

Il 3 agosto del 1963 i Beatles tenevano il loro ultimo, quanto rocambolesco, concerto al Cavern Club di Liverpool. Ripercorriamo insieme quei momenti.

Al numero 10 di Mathew Street, nel centro di Liverpool, c’è un locale che ha segnato la storia di un gruppo leggendario. Il Cavern Club infatti è stato il trampolino di lancio dei Beatles, e un punto di riferimento per la scena musicale a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Inaugurato il 16 gennaio del 1957 da Alan Sytner, ha come modello i jazz club (in particolare il parigino Le Caveau de la Huchette), degli scantinati sotterranei. Non a caso il locale prenderà il posto di un ex rifugio bellico.

Nel nuovo locale Sytner ospita musicisti jazz ma non solo. Vuole aprire il suo locale ai gruppi musicali skiffle provenienti dal resto d’Inghilterra, ad artisti blues e a gruppi di impronta beat. Il 9 febbraio 1961 un giovane gruppo fa la sua prima apparizione nel locale. In tanti, tra il pubblico, pensano di assistere al concerto di una band tedesca, visto che poche settimane prima quel quartetto è reduce da una tournée ad Amburgo. In realtà si tratta della prima esibizione dei Beatles. Due anni e mezzo dopo, il 3 agosto del 1963, l’ultimo concerto in quel club che per loro era ormai diventato troppo piccolo. Al Cavern Club terranno in tutto 292 esibizioni tra il 1961 e l’estate del 1963.

I Beatles e il Cavern Club

I Beatles all’inizio del 1961 erano formati da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Pete Best. In quel periodo erano tornati da una tournée intensa ad Amburgo, Germania Ovest. Tornati a Liverpool erano ancora un giovane gruppo della scena cittadina che piano piano iniziava a farsi conoscere nei locali della zona, sempre in cerca di nuovi ingaggi e serate, e di appigli per un salto di quailtà.

Nell’estate del 1961 il quartetto lavora al singolo di Tony Sheridan My Bonnie, con il nome di Beat Brothers. Continunano i concerti in città e al Cavern, fino a quando, nel novembre dello stesso anno Brian Epstein deciderà di incontrarli. Epstein, proprietario di un negozio di dischi e di elettrodomestici non lontano dal locale, rimane positivamente impressionato dal gruppo e dal pubblico al seguito. In breve tempo, dopo lo scettiscimo iniziale della band, diventa il loro manager. Sarà lui a dare un’immagine nuova al gruppo, meno legata al rozzo rock’n’roll, e più gentile, ordinata, ripulita. E sarà lui ad avere i contatti giusti per far conoscere il gruppo alle etichette discografiiche.

Poche settimane dopo, il 1° gennaio del 1962 fa ottenere al gruppo un provino con la Decca Records, che però non reputerà soddisfacente la performance del quartetto, e deciderà di scartarli. In tanti, a distanza di anni, hanno sottolineato l’imperdonabile errore (senza considerare che forse non fu il provino più fortunato per loro). Andrà meglio qualche mese dopo con il provino per la Parlophone, etichetta sussidiaria della EMI, nel marzo del 1962, in presenza del produttore George Martin. Nel giugno del 1962 stiupulano il contratto con la casa discografica, e iniziano a registrare i primi singoli per quello che diventerà il primo album, Please Please me. C’è però un piccolo cambiamento: Martin non è soddisfatto di Pete Best e Ringo Starr sarà chiamato a sostituirlo.

I Beatles nel 1962

Un concerto da ‘dimenticare’

Nell’estate del 1963 i Beatles hanno incontrato il successo. Dopo la pubblicazione dei primi singoli e del primo album, la band inizia a luglio i lavori per il secondo album in studio, il futuro With the Beatles. Gli impegni, tra sessioni in studio di registrazione e concerti in giro per l’Inghilterra, sono sempre più fitti. Solamente il giorno prima del loro ultimo concerto al Cavern Club il gruppo completa la registrazione del singolo She Loves You

In quel 1963 il Cavern Club è un locale che va ‘stretto’ alla band di Lennon e McCartney. I fan sono aumentati a livello esponenziale nell’ultimo anno. E quello ‘scantinato’ era attrezzato per contenere solamente qualche centinaia di persone. Non è un caso se la serata del 3 agosto, entrata nella storia, è anche al contempo una serata da dimenticare.

Il prezzo d’ingresso era di 10 scellini e questo significava che abbiamo incassato solo 250 sterline alla porta. Tutto il personale doveva essere pagato, e anche gli altri gruppi dovevano essere pagati, quindi quella sera non guadagnammo nulla.

Bob Wooler, presentatore del Cavern Club

I biglietti per lo spettacolo finale erano stati messi in vendita il 21 luglio all’ora di pranzo, e sono stati polverizzati in nientemeno che trenta minuti. I Beatles vengono pagati 300 sterline per la serata. Epstein insistette per abbassare la capienza massima del locale a 500 spettatori, timoroso per la sicurezza dei suoi assistiti. La sua richiesta viene accolta. Da ricordare come il nome dei Fab Four compare in cartellone solamente all’ultimo, in aggiunta ad altri gruppi già ingaggiati per la serata. Il locale, per forza di cosa, non aveva avuto il coraggio di rifiutare quel nome.

Lo spettacolo è durato dalle 18:00 alle 23:30 di sera. In cartellone troviamo The Escorts, The Merseybeats, The Road Runners, Johnny Ringo and the Colts e Faron’s Flamingos. Durante la serata, prima dei Beatles, due musicisti collassano sul palco durante lo show. L’atmosfera è incandescente. Il locale è colmo, e sul palco i musicisti hanno problemi di equilibrio. Anche per i Beatles non sarà una serata indimenticabile. Già all’esterno del locale i fan erano in visibilio.

“La folla fuori stava impazzendo. Quando John Lennon superò il cordone delle ragazze, la sua giacca aveva perso una manica. L’ho raccolto per evitare che una ragazza la facesse franca con un souvenir. John l’ha poi ricucita”

Paddy Delaney, portiere del Cavern Club

Il ricordo di quella serata

Non è solo l’altissimo numero di fan presenti al locale e all’esterno. I problemi non finiscono infatti qui. Quando i Beatles salgono sul palco la corrente va via. Addio amplificaione, e il locale precipita temporaneamente nel buio. Lennon e McCartney, in attesa che torni la corrente, eseguono allora dal vivo una versione acustica di When I’m Sixty Four, una canzone che sarà pubblicata solamente nel 1967. Difficile ricostruire la scaletta: secondo le fonti più accreditate in quella serata vengono suonati altre due brani, She Loves You e Twist and Shout.

Lennon non è molto contento di quella serata. In particolare sembra deluso dalle condizioni generali del locale in cui deve suonare.

Eravamo appena prima dei Beatles e siamo stati felicissimi della nostra accoglienza, mentre tutti applaudivano e impazzivano. I Beatles avevano tutti la faccia lunga e John Lennon diceva: “Non avremmo mai dovuto tornare qui”. Era tutto sudato e bagnato e abbiamo detto a loro di assicurarsi che non scivolassero sul palco. Una volta che le pareti si sono bagnate infatti tutta quella condensa è caduta sul palco ed è stato pericoloso. (…) Normalmente John Lennon avrebbe fatto battute… ma era così di cattivo umore che è sceso dal palco.

Tony Crane de Mersey Beats (The Cavern, Spencer Leigh)

Quella serata sarebbe stata l’ultima al Cavern Club. Già in quell’estate del 1963 si intuiva come quel locale fosse troppo piccolo per una band che stava conquistando lentamente tutte le classificihe. Nonostante le promesse di Epstein a Bob Wooler su un possibile ritorno della band nel locale, questo non avverrà mai.

I Beatles erano molto professionali: non si scherzava e se la cavavano. Sentivamo tutti che era il loro canto del cigno e che non li avremmo mai più rivisti al Cavern. Brian Epstein deve ancora al Cavern sei date per i Beatles mentre continuava a ritirarli dalle prenotazioni dicendo: “Non ostacoleresti i ragazzi, vero, Bob?”

Bob Wooler (The Cavern, Spencer Leigh)

Il concerto del 3 agosto del 1963 è stato ufficialmente dichiarato dalla direzione del club come il 292esimo dei Beatles lì, anche se l’accuratezza del numero è stata contestata. Le presenze conosciute infatti sarebbero 280, di cui 155 all’ora di pranzo e 125 spettacoli serali. Numeri e statistiche alla mano, quell’ultimo concerto è stata la fine dell’epoca giovanile dei Beatles.


— Onda Musicale

Tags: John Lennon, The Beatles, Paul McCartney, Pete Best, Cavern Club
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