Ligabue è un cantautore, chitarrista, regista, scrittore, sceneggiatore e produttore discografico italiano.
Luciano Riccardo Ligabue (questo è il suo nome completo) è uno tra gli artisti italiani contemporanei di maggior successo ed ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti come due Targhe Tenco, un Premio Tenco, un Premio Le parole della musica e un Premio Lunezia per il valore musical-letterario dell’album Miss Mondo. Ha detenuto per dodici anni il record europeo di spettatori paganti per un concerto di un singolo artista (165.264 persone a Campovolo, nel 2005). In oltre tre decenni di carriera ha vinto più sessanta premi per ciò che concerne la sua attività musicale, cinque premi per quanto riguarda l’attività di scrittore ed infine dodici onorificenze per la sua attività cinematografica. Lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.
Ricordi la tua prima volta all’Arena di Verona?
“Allora il primo ricordo che ho legato all’Arena è stato quando sono entrato per la prima volta in vita mia. Ricordo che accompagnavo la mia ragazza di allora a vedere un concerto di Tina Turner. Io non ero un fan di Tina Turner, lei sì. Sono diventato fan proprio dopo quel concerto – ci racconta Ligabue – perché soprattutto contavo sulla sua gratitudine. Alla fine del concerto e una volta che ero in Arena, ci sono rimasto di sasso. Come per l’appunto la struttura è tutto il concerto. Pensavo chissà cosa si prova a suonare in un posto così. E devo dire che, come si sa, come ho detto più volte, sono fortunato perché con queste due date arrivo vicino alla quarantina di volte che sono stato qua dentro.“
Il tour proseguirà poi nei palasport delle principali città italiane, dopo le centinaia di migliaia di persone a Campovolo e negli stadi. Com’è tornare a suonare a più stretto contatto con il pubblico?
“Ma adesso devo riprovarlo. Si comincia con una situazione che soprattutto mi fa star bene perché ci sono tante date. Era da prima della pandemia che non facevo un tour vero e proprio. Abbiamo fatto concerti grossi ma un po ‘isolati dopo la riapertura, quindi sono felice di essere in tour , che è la mia vera e propria vacanza. E ricordo bene che in palazzetti, siccome è tutto chiuso, quindi anche il suono chiuso anche anche la risposta della gente chiuso, in genere viene fuori una risposta molto selvatica e su quella conto molto.“
Un tour “Dedicato a Noi” dal titolo del tuo ultimo disco. A te e alle persone che ti seguono da sempre, considerando tutti i tuoi grandi successi, potresti cambiare la scaletta ad ogni concerto
“Ad ogni concerto cambierò la scaletta. Ci sono diverse sorprese che mi piace lasciare come tali. Vorrei veramente offrire ancora alla gente la possibilità del gusto della sorpresa, nel senso che io sono un po’ annoiato del fatto che la gente sappia già le canzoni che fai, perché gira la scaletta del giorno prima, quindi non hanno nessuna sorpresa. Mai in questo giro, anche se ovviamente tecnici e musicisti mi hanno “infamato” a più riprese perché costa più lavoro, più impegno, più concentrazione però insomma di vivere più di sorpresa anche la nostra esperienza e soprattutto farla godere a chi verrà.“
Quindi cominciamo a ballare sul mondo?
“Certo che si!”
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