Sabato 14 ottobre 2023 è uscito GAIA, il nuovo singolo degli STATOBRADO, un brano di puro rock appenninico, energico e riflessivo.
In occasione della reunion della band a formazione originale, sabato 14 ottobre 2023 è uscito GAIA, il nuovo singolo degli STATOBRADO. Un brano di puro rock appenninico, energico e riflessivo. Il pezzo è stato presentato all’interno del convegno “Altri Mondi sono possibili”. Una due giorni di incontri con ricercatori indipendenti, autori e giornalisti sulla rilettura della storia e sull’occultamento di verità storiche e di energie.
Ne abbiamo parlato con la band:
Statobrado, se doveste presentarvi attraverso il titolo di una canzone (di altri artisti), quale scegliereste e perché?
Strani Giorni di Franco Battiato, una canzone che descrive la bellezza del nostro regno e la violenza che guerre e devastazioni affliggono da sempre l’umanità. Abbiamo spesso trattato argomenti legati al potere e alle menzogne che quotidianamente ci vengono mostrate dai signori del mondo. Siamo sempre stati ispirati da artisti che hanno raccontato la vita in maniera così profonda ed empatica, rimanendo coerenti con se stessi e con quanto scritto nelle loro canzoni. Oggi più che mai abbiamo bisogno di grandi maestri per non arretrare di fronte a questo macabro e sterile spettacolo di potere.
Il vostro brano “Gaia” è stato presentato all’interno del convegno “Altri Mondi Sono Possibili”, di cui siete co-organizzatori. Come è nato questo convegno e in che modo si lega alla vostra musica?
Abbiamo già in passato organizzato convegni dove la presenza della musica e di altre arti è stata fondamentale per la riuscita dell’evento. Quest’anno avevamo “Gaia” pronta nel cassetto. Quando si è deciso di organizzare con Edizioni Andromeda e Vivere Altri Monti un convegno che trattava anche di etere, acqua ed energie, ci è sembrata l’occasione ideale per promuovere la nostra canzone.
Come avete portato avanti la realizzazione del videoclip di “Gaia”? Avete qualche aneddoto da raccontarci?
Il videoclip è stato registrato e montato tutto da noi. La sceneggiatura segue il testo e si sposa perfettamente con la bellezza della natura che abita i nostri territori. È stato speciale suonare sotto le cascate del Nazzareno o attraversare corridoi segreti al Castello Manservisi, indimenticabile il cameo del nostro amico e maestro Paolo Brunetti per l’occasione in uno Jedi dell’appennino.
C’è stato qualche cambiamento nella vostra identità musicale nel corso degli anni? E come sentite di essere evoluti dagli inizi ad oggi?
Dal 1996 ad oggi di anni ne sono passati, la forza primordiale che ci ha uniti rimane sempre la stessa ed è quella che ci accompagna anche per i progetti futuri. La nostra anima è rock, un genere che ci ha sempre dato grandi soddisfazioni sia a livello di composizione che di libertà espressiva, uno spazio tra amici dove ognuno condivide pensieri, idee, passioni, un’alchimia che ha come obbiettivo quello di comporre una canzone sempre e comunque in stile Statobrado.
Che cosa significa per voi il motto “mission for the light”?
Dentro ognuno di noi abita un guerriero che ci sprona alla crescita sia personale che spirituale, senza di questa, quello che noi abbiamo oggi, domani sarà presto perduto e dimenticato. Fino a quando ci sarà un puntino impercettibile di luce, l’oscurità non potrà mai prevalere, ma senza questa consapevolezza, il potere, che da sempre domina il nostro regno, sarà sempre pronto all’inganno e alla mistificazione. Attraverso la musica noi proteggiamo questa luce.