Steve Morse ha riflettuto sul processo di conquistare i fan dei Deep Purple che odiavano l’idea che qualcun altro occupasse ora il posto di Ritchie Blackmore nella band, spiegando che la sua energia e il rispetto per il materiale originale hanno contribuito in modo significativo ad ottenere l’effetto desiderato.
Il suo ingresso in una band leggendaria
Entrato a far parte dei Deep Purple nel 1994, Steve Morse (al secolo Steven J. Morse – classe 1954) avrebbe poi guadagnato il titolo di chitarrista più longevo dei Deep Purple quando decise di lasciare per prendersi cura della moglie malata nel 2022. Oltre a portare sufficiente energia per inaugurare un’altra entusiasmante era per la band, Steve Morse era un musicista completamente diverso da Ritchie Blackmore, al punto che Joe Satriani (che ha suonato nei Deep Purple dal 1993 al 1994) ha dichiarato quest’anno che avrebbe avuto molta più difficoltà a sostituire Steve Morse rispetto a quanto non avesse fatto con Blackmore.
Il difficile compito di sostituire Blackmore
E mentre l’originalità e la indiscutibile abilità di Steve Morse venivano accolte con apprezzamento tra i fan dei Deep Purple, alcuni appassionati delle opere classiche della band avevano difficoltà ad accettare il fatto che Steve Morse non fosse Ritchie Blackmore. Parlando con Rick Beato in una nuova intervista, Steve Morse, che ha avuto una esperienza simile durante la breve collaborazione con i Kansas, ha riflettuto su come i fan testardi di queste due band iconiche inizialmente reagirono nei suoi confronti, dicendo (trascrizione via Rock Celebrities):
Le persone che mi odiano solo perché sono nato, andavano ai concerti solo perché non sono l’originale. Vogliono vedere quel ragazzo sugli album. Aspettano di far firmare gli album e io non sono l’originale. Queste persone diranno a malincuore, ‘Ok, è stato carino,’ se vedono che do il massimo e amo la musica e la godo appieno.”
Alla fine, il chitarrista americano ammette di aver trovato un modo per ammorbidire anche quei fan, e la chiave, come nota, è stata quella di rendere omaggio ai suoi predecessori pur essendo il musicista di se stesso.
Ecco le sue parole:
So che non è bello per molte persone. Mi sto godendo la musica tanto quanto faccio sul palco, ma penso che si presenti nella maggior parte di loro, li addolcisca, specialmente quando faccio un po’ del tipo “Questo è un po’ come Ritchie ha suonato l’assolo”. , Non sono Ritchie, non posso farlo come lui, ma improvviserò la mia cosa.’ Penso che questo sia il punto debole, mostrare che ci tieni, dai loro un cenno e non puoi fare a meno di essere te stesso.”