Prosegue la serie di video-cover acustiche che anticipano l’uscita del nuovo album della band art-rock milanese Le Folli Arie.
Prosegue la serie di video-cover acustiche che anticipano l’uscita del nuovo album della band art-rock milanese Le Folli Arie; si tratta di un omaggio agli Eagles, una versione acustica, piano (Pierluigi Salami) e voce (Simone Corazzari) dell’evergreen “Desperado”. Una rivisitazione emozionante e intensa, prodotta proprio dal frontman Simone Corazzari insieme a uno dei
maggiori producer italiani, Lorenzo Cazzaniga (Claudio Baglioni, Negramaro, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Ray Charles, Sting, Mina, PFM, Pooh, Vasco Rossi,…), presenza fissa nei lavori della band. Il brano è accompagnato dal videoclip (girato da Francesco Riva) che ci fa immergere profondamente nel mood di un’America d’altri tempi; all’interno di un saloon si gioca una partita di poker particolarmente importante, quella contro o a favore di se stessi. Il video è fuori dal 15 gennaio, dopo un’anteprima in esclusiva su TGCom,
Per voi la nostra intervista a Le Folli Arie…
Da dove nasce la scelta di reinterpretare “Desperado”?
«“Desperado” è un brano che abbiamo sempre pensato di inserire nella scaletta dei nostri concerti, ma che in verità non
abbiamo mai suonato; è una canzone che amiamo da sempre e che abbiamo voluto portare in questa veste super-minimal per dare risalto all’interpretazione vocale. Il pianoforte del nostro amico e collega Pierluigi Salami ha completato l’opera che, speriamo, possa piacervi in tutta la sua semplicità. Le riprese del video sono state fatte presso il “Rock on the Road” di Desio (MB), l’atmosfera è tipicamente country/vintage e si sta giocando una mano di Poker singolare, quella contro o a favore di se stessi. Il Simone “bianco” gioca contro il Simone “nero” e ciò che la scena vuole rappresentare è la difficoltà che ognuno di noi incontra mentre cerca di codificare la propria missione, mentre si è continuamente distratti dal rumore del mondo circostante, ogni giorno più malato e decadente, finché non si comprende che la cosa più importante è guardarsi davvero dentro ed entrare in contatto diretto e intimo con la nostra vera Essenza; solo così sarà possibile far dialogare le diverse parti di noi, Luce e Oscurità, bianco e nero.
Mentre si svolge la partita della vita, qualche tavolo più in là, un curioso e sornione Massimiliano Masciari (bassista de Le Folli Arie) osserva la scena nei panni di un rozzo zingaro, in compagnia del pianista ospite, Pierluigi Salami, a rappresentare gli spettatori, più o meno attivi, che ci osservano e accompagnano nel nostro viaggio di consapevolezza. Alla fine della partita ci sarà un colpo di scena…»
Avete pubblicato una serie di video-cover, ce ne parlate?
«Il tutto è nato dalla volontà di riscoprire quei brani che da sempre hanno influenzato il nostro percorso musicale, pescare
da repertori molto diversi, a volte lontani da ciò che abbiamo fatto finora, cercando da un lato di riscoprire perle nascoste
e dall’altro di dare la nostra personale rilettura a classici intramontabili. In verità è come se fosse una continua ricerca delle nostre autentiche radici musicali e una via sonora inesplorata per i nuovi inediti (a cui stiamo già lavorando).
Per noi è particolarmente stimolante misurarci con i giganti della storia della musica, questo ci diverte molto e ci aiuta nella nostra crescita artistica. “Desperado”,come sapete, prosegue la serie di video-cover acustiche che abbiamo pubblicato finora: “Hallelujah”, “The fool on the hill” e “No potho reposare”. Abbiamo anche pubblicato due “Live from home” durante il lockdown: “Mad World” e “Non abbiam bisogno di parole” oltre alla chicca ”Have you ever seen the rain?”. (Playlist cover-videos: https://bit.ly/LFACoverVideos )»
Avete degli Artisti ai quali principalmente vi ispirate ?
«I nostri ascolti musicali hanno sempre spaziato tra generi e Artisti molto diversi fra loro; nel nostro primo disco le influenze di Simone la fanno da padrone, essendone l’autore ed il produttore, si percepiscono Jeff Buckley, Ben Harper, Dave Matthews, Pink Floyd, Led Zeppelin, Genesis, Yes, Porcupine Tree, PFM, Lucio Battisti… Massimiliano invece arriva da ascolti come Marcus Miller, Yellowjackets, Stevie Wonder, Tori Amos e Red Hot Chili Peppers. La nostra grande sfida è trovare il giusto mix tra tutti gli stili che amiamo e riuscire a creare qualcosa di nuovo e di riconoscibile.»
Cosa ne pensate del panorama musicale italiano?
«L’industria discografica crediamo che non sia più in crisi, ma che sia proprio ormai morta… o quasi!
Il fatto è che il concetto di comprare dischi fisici semplicemente non esiste più e per chi fa musica (e magari ci vuole pure campare) è impossibile ragionare come in passato. Non ci sono più royalties milionarie e con la rivoluzione tecnologica anche la funzione dell’etichetta viene sempre meno. Oggi fare dischi è più semplice che mai, anche se per avere prodotti di qualità servono sempre e comunque gli studi attrezzati e i professionisti capaci.
Forse in futuro esisteranno tante piccole etichette che supporteranno davvero gli artisti esordienti, disposte a investire per più della durata di un singolo. Non lo sappiamo… Nonostante tutto crediamo fermamente che dopo una fase di decadenza come quella attuale, verrà prima o poi un nuovo Rinascimento. Noi lavoriamo quotidianamente in quella direzione!»
Progetti in cantiere?
«Sicuramente intanto vogliamo concentrarci per finire il prima possibile questo disco e cominciare subito a lavorare sul
prossimo, il quale sarà certamente di soli inediti. Nel 2024 torneremo anche a fare più live; ci piacerebbe oltre ai soliti
club, anche fare concerti a teatro che abbiamo apprezzato moltissimo durante i live con Le Orme, per i quali abbiamo
aperto alcune serate sia in acustico che in elettrico. La speranza è quella di creare un rapporto sempre più autentico con
un pubblico che ami ciò che facciamo e come lo facciamo. Con il primo disco abbiamo iniziato… Vedremo dove ci porterà
questa avventura!»