Recensioni e Interviste

Roberto Quassolo (intervista): Acoustic Curtain il nuovo singolo

Il musicista Roberto Quassolo

“Acoustic Curtain” è il viaggio sonoro di Roberto Quassolo. Il cantastorie ha deciso di tornare alla base della canzone proponendo dieci brani in chiave acustica.

Un rock avvolgente ed emozionante quello di Roberto Quassolo che tocca fin da subito le corde giuste per arrivare al cuore dell’ascoltatore. Nonostante siano tutte in acustico possiamo ritrovare dei brani con ritmi frizzanti ed intriganti come “Liar”, “Empty Mirror” e “Sea Sirens”.

Non mancano certo canzoni più dolci e intime come “Time is A Healer” e “Flying In The Wind”.

«Ci sono brani ai cui per vari motivi ti senti maggiormente legato, canzoni che ti hanno accompagnato nel corso degli anni e nei confronti delle quali ti senti in qualche misura in debito, nonostante sia stato tu a dar loro vita.

E così ti accorgi che le emozioni che queste ti muovono conservano la stessa intensità dei giorni passati e si accende il desiderio di riproporle spogliate delle loro vesti abituali, per dar loro ed in parte anche a te stesso un’ulteriore opportunità, ripercorrendo il percorso della creazione delle stesse a ritroso fino a quel momento in cui gli accordi incontrano melodia e parole.

Acoustic Curtain nasce così, un’esperienza sonora appassionante e coinvolgente che connette passato presente e futuro», così Roberto Quassolo descrive il proprio disco.

Abbiamo continuato la chiacchierata con Roberto Quassolo:

Acoustic Curtain” rappresenta un ritorno alle radici della tua musica, con dieci brani proposti in chiave acustica. Qual è stata l’ispirazione dietro questa scelta e come è nato il progetto?

«sono brani ai cui per vari motivi ti senti maggiormente legato, canzoni che ti hanno accompagnato nel corso degli anni e nei confronti delle quali ti senti in qualche misura in debito, nonostante sia stato tu a dar loro vita. E così ti accorgi che le
emozioni che queste ti muovono conservano la stessa intensità dei giorni passati e si accende il desiderio di riproporle spogliate delle loro vesti abituali, per dar loro ed in parte anche a te stesso un’ulteriore opportunità, ripercorrendo il percorso della creazione delle stesse a ritroso fino a quel momento in cui gli accordi incontrano melodia e parole
».

Come hai affrontato la sfida di mantenere l’energia e l’emozione nella versione acustica di questi brani?

«In realtà è stata una cosa che si è sviluppata in modo molto naturale. Una volta un caro amico mi disse: “ A good song is always a good song”, ovvero, una buona canzone è sempre una buona canzone. Beh devo dire che aveva ragione. Quando
scrivi una canzone la melodia incontra gli accordi, e poi le parole ne definiscono il carattere, ma è proprio mentre la scrivi che ti accorgi quale possa essere le potenzialità del brano, gli arrangiamenti fanno il resto. Ed è stato così anche questa volta,
con la differenza che per le canzoni di acoustic curtain ho deciso di ripercorrere il percorso a ritroso, quindi svestendo le canzoni della loro abituale veste. Mi sono quindi affidato alle mie emozioni ed alle intuizioni dell’amico Mario Percudani ed il risultato è stato sorprendente
».

Hai menzionato che ci sono brani a cui ti senti particolarmente legato. Quali sono e cosa li rende così significativi per te?

«I brani contenuti in Acoustic curtain sono brani che mi hanno accompagnato nel corso della mia vita e che raccontano di me. In realtà tutte le mie canzoni mi rappresentano per cui non è stato facile sceglierne alcuni piuttosto che altre, ma ho lascito che tutto avvenisse in modo spontaneo. Così come sento Time is a Healer, la canzone che meglio incontra il mio sentire attuale per una serie di vicende personali».

Il tuo disco “Acoustic Curtain” connette passato, presente e futuro. In che modo questo viaggio temporale si riflette nella tua musica e nelle tue esperienze personali?

«Nel tentativo di rispondere a questa domanda permettetemi di menzionare una canzone che scrissi anni fa e che non troverete in Acoustc curtain. Il brano in questione si intitola It Takes A Miracle ed è contenuto in Angel secret Masquerade, dove proprio in apertura si fa chiaramente riferimento al mio pensiero, ovvero “Futre is coming from the past”. In questa
semplice frase il mio ritratto. Non potrei essere oggi la persona che sono se non avessi vissuto la mia storia fino a qui. Non posso sapere che tipo di persona sarò in futuro, ma so che dipenderà dalla esperienze che farò. Va da sé che questo concetto riguarda anche il mio modo di fare musica
».

Hai una tracklist diversificata che spazia tra diverse emozioni. Come hai selezionato i brani per questo album e qual è il significato dietro la scelta dei titoli?

«Ho lasciato che fosse l’istinto a guidarmi. Per quanto riguardo i significati dei titoli non c’è una vera e propria risposta, spesso il titolo è l’ultima cosa a cui penso. Quando scrivo una canzone sono talmente trasportato dal processo creativo che non mi pongo nemmeno la domanda. Probabilmente è la stessa canzone che decide il proprio nome una volta terminata».

Hai una lunga storia di collaborazioni con diverse band e progetti musicali. In che modo queste esperienze hanno influenzato la creazione di “Acoustic Curtain”?

«Trattandosi di brani del passato ripresentati in chiave unplugged, è facilmente intuibile come le pregresse esperienze siano state significative, tuttavia gli incontri con nuovi musicisti è risultata altrettanto importante. Se non avessi avuto queste opportunità avrei probabilmente corso il rischio di “guardare la mia immagine riflessa allo specchio”, il che sarebbe stato
poco utile ed avrebbe inficiato la possibilità di sviluppare nuovi arrangiamenti e modulazioni oltre ad introdurre sfumature di vari colori nei brani
».

Dopo aver attraversato diverse fasi della tua carriera musicale, cosa ti ha spinto a esplorare nuovamente un progetto acustico e cosa possiamo aspettarci da Roberto Quassolo in futuro?

Ho sempre amato le sonorità unplugged. La chitarra acustica è stato il mio primo contato con uno strumento musicale. Ricordo ancora il mio primo giro di DO, il maldestro tentativo di scrivere una canzone per la ragazzina che tanto mi piaceva, i falò. Non potevo non tornare all’origine ne sentivo la necessità. E poi è scritto nella storia del rock….così come ben rappresentato nel film ROCK STAR, in cui dopo una fantastica carriera accompagnata da suoni distorti e palchi favolosi, il protagonista torna con una chitarra acustica a suonare con gli amici di un tempo, in piccoli locali sperando di incontrare nuovamente quella ragazza con cui aveva iniziato a sognare. Per quanto riguarda il futuro ci sono molte cose, nuovi singoli,
nuovi live, e….restiamo in contatto non posso mica svelarvi tutto adesso…Ahahahahah!

Biografia

Roberto Quassolo nasce a Pavia nel 1974 ed è appassionato di musica fin da giovane, grazie all’ascolto dei grandi classici del rock italiano e internazionale. Inizia gli studi di chitarra, pianoforte, canto e flauto al CPM di Milano. Il suo habitat naturale è il palco e fin da subito si diletta in piccole esibizioni in locali della provincia.

L’artista non perde tempo e per un lungo periodi milita in diversi gruppi. La sua prima band sono i Eva, The One. Nel 2002 entra a far parte dei Dark Horizon, dove trova in Daniele Mandelli. Un valido partner per la realizzazione di brani originali che a distanza di due anni si concretizzano nella realizzazione di un primo lavoro in studio, Dark Light Shades.

Nel 2010 sempre con la band piacentina realizza Angel Secret Masquerade, disco dalle linee melodiche ricercate in cui l’artista contribuisce ancora generosamente alla stesura dei brani. Nell’estate del 2012 esce per l’etichetta Underground Symphony Dark Light Shades Deluxe Edition, doppio-cd contenente un live registrato in Germania per celebrare il quindicesimo anniversario del combo piacentino.

Il 2013 è un anno di grande attività live, in Italia con numerose partecipazioni a manifestazioni e festival, spesso presentando spettacoli anche in versione unplugged, all’estero con date sia in Germania che in Grecia. Nello stesso anno comunque registra Free una cover degli Heavy Load presente in una raccolta tributo alla band svedese intitolato Tales of the northern swords.

Dalla condivisione di un’idea con Daniele Mandelli, coautore, nel 2014 registra e pubblica insieme alla band Christmas Hallelujah, un brano a cui segue la realizzazione di un videoclip. Il 2015 collabora con i Ghostcity, band heavy metal, come Guest nel brano Lord Byron. Mentre, nel 2016 realizza ancora con i propri compagni di viaggio Metalhead, una sorta di omaggio ai fans. Nel febbraio del 2018 dopo una lunga e travagliata gestazione esce Aenigma, ultimo atto, prima della separazione dai Dark Horizon.

Il 2021 si lega all’etichetta LaPOP pubblicando diversi singoli che anticipano l’uscita del suo primo album “Il Fabbricanuvole”.

Nel 2024 Roberto ritorna con un progetto diverso: un disco acustico in inglese “Acustic Curtain” anticipato dall’uscita del singolo Back To The Real

— Onda Musicale

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