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Joe Barbieri ha un “Vulìo” e ce lo vuole raccontare (Intervista)

il musicista jazz partenopeo Joe Barbieri

Dal 12 gennaio 2024 è disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming “Accarezzame – Lazzarella – Dicitencello Vuje – Cammina Cammina”, il nuovo EP di Joe Barbieri che celebra la canzone napoletana.

Dopo avere celebrato lo scorso anno i propri trent’anni di carriera attraverso una lunga e fortunata tournée, Joe Barbieri si prepara ad affrontare uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso. si tratta di un personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana attraverso un album ed una serie di concerti (accompagnato dalla chitarra manouche di Oscar Montalbano e dalla DBguitar di Nico Di Battista) che porteranno per titolo “Vulío” .

Barbieri ci ha regalato lo scorso dicembre una splendida canzone inedita dal titolo “Vulesse ‘O Cielo”. Anticipa, così, i quattro brani chiamati a tenere a battesimo la sua nuova avventura: “Accarezzame”, “Lazzarella”, “Dicitencello Vuje” e “Cammina Cammina, dell’indimenticato Pino Daniele. 

I rimanenti brani di “Vulío” verranno svelati in digitale a gruppi di 4 ogni metà mese, per venire poi raccolti in un cd in uscita ad aprile. Giusto in tempo per dare il via al tour che porterà Joe Barbieri in molti teatri e festival italiani.

E noi lo abbiamo intervistato:

Napoli e il Jazz: come si coniugano la tradizione della melodia napoletana con l’istintività jazz?

Da quando verso la metà del secolo scorso il dopoguerra ha forzosamente fatto incontrare la musica americana e quella napoletana, questi due mondi hanno imparato a camminare spesso assieme. Da Carosone in avanti si è celebrato un matrimonio piuttosto riuscito, che poi negli anni del cosiddetto “neapolitan power” – per intenderci il movimento col quale sono emersi Pino Daniele, Napoli Centrale ed altri grandi artisti – ha definitivamente cementato.

Il nuovo EP contiene 4 brani, 4 classici della canzone napoletana – “Accarezzame”, “Lazzarella”, “Dicitencello Vuje” e “Cammina Cammina”. Come è stata fatta la scelta di questi brani che ricordiamo è il primo EP di una “strategia” di pubblicazione che porterà al CD in uscita ad aprile?

Vorrei che ciascuno degli EP che svelerà mese dopo mese un pezzetto di “Vulìo” sia anche un piccolo album autosufficiente… dove stili, ritmi, annate in cui i singoli brani sono stati composti siano in qualche modo variegati, e rappresentativi della totalità del progetto.

Dal 7 aprile parte il tour. Ti esibirai anche con vari “ospiti”, tra i nomi annunciati ricordiamo Maurizio De Giovanni, di Teresa De Sio e Raiz. Come scegli le collaborazioni? Ami il confronto con altri musicisti della scena musicale napoletana?

Io amo collaborare, in generale. È sempre una occasione di arricchimento poter offrire il proprio linguaggio ed accogliere quello dell’altro. Le occasioni di confronto e collaborazione le scelgo semplicemente sulla scorta dell’istinto, della sensazione. Di solito comunque mi rivolgo ad artisti che amo e di cui sono fan. Con quelli che hai citato tu, che per inciso verranno ad onorare la Canzone Napoletana in occasione del concerto di Napoli il 17 maggio, è esattamente così: sono tutti artisti che amo molto.

Barbieri e il dialetto napoletano. Perché questo “Vulìo”, questo desiderio, proprio ora dopo aver celebrato i 30 anni di carriera? Cosa ti spaventava – se ti spaventava – l’affrontare la grande tradizione musicale della tua cultura d’origine? [“Vulìo” è anche il titolo dell’album in uscita ad aprile n.d.r.]

Mah la remora è sempre stata quello di esser consapevole che è impossibile aggiungere qualcosa a questi totem perfetti. E per 50 anni di vita (di cui ormai 32 passati a far musica da professionista) mi sono ben guardato da cedere a questo vulìo (appunto). Ma la forza di questo desiderio a sempre e più volte bussato alla mia porta e ad un certo punto ho compreso con chiarezza che un gesto d’amore verso questo bagaglio di tradizione non può mai essere sbagliato, è come una carezza sul volto di una persona cara… che controindicazione vuoi che ci sia?

Quali sono gli altri “vulìi” nel cassetto?

Aspetto con grande curiosità il tour di questo album dedicato alla canzone napoletana. Poi vorrei dedicarmi a completare un album strumentale per orchestra sinfonica che ho in parte già composto.

Hai viaggiato molto e suonato molto in Italia e all’estero, qual è la principale differenza che noti tra l’industria musicale italiana e quella estera?

Oggi mi sembra che, come in tanti altri ambiti, ci sia stato un certo appiattimento delle posizioni, anche nella musica. Certo alcune differenze restano… in Giappone i dischi ancora un po’ resistono… in Francia i musicisti sono trattati come dei lavoratori con dei diritti codificati… noi dovremmo imparare a fare un pochino più sistema.

Come vedi l’attuale scena musicale italiana. Quali sono gli eredi del grande cantautorato italiano e dei migliori interpreti della musica italiana?

Ho un problema, e cioè che quando mi si chiede di fare dei nomi improvvisamente mi si annebbia la memoria e non mi viene niente, se non dopo quando è troppo tardi. Però Brunori, per esempio, mi è venuto in mente… ovviamente ce ne sono anche altri… mica possiamo risentirci tra una mezz’oretta che così te li dico?

Biografia Joe Barbieri

Biografia

Joe Barbieri è un’affascinante anomalia. Un outsider che al di fuori del binario dell’industria si è saputo costruire un percorso personale – all’estero come in Italia – e che è riuscito nel raro esercizio di convogliare il genuino apprezzamento di colleghi, critica e pubblico. 

Barbieri ha all’attivo 6 album di brani originali (ultimo dei quali è “Tratto Da Una Storia Vera”, pubblicato nel 2021), oltre a due dischi-tributo entrambi dedicati ai suoi numi tutelari nel jazz: ovvero Chet Baker (“Chet Lives!” 2013) e Billie Holiday (“Dear Billie”; 2019).

Per celebrare i propri 30 anni di carriera, lo scorso anno Joe Barbieri ha pubblicato un album dal vivo (“Tratto Da Una Notte Vera”) e ha dato vita ad una fortunata tourné dal titolo “30 Anni Suonati”.

La sua musica (venduta in decine di migliaia di copie) è pubblicata in molti Paesi del mondo, e la sua personale cifra stilistica – che lega la canzone d’autore al jazz e alla musica world – lo ha portato nel corso degli anni ad incrociare collaborazioni con colleghi in ciascuno di questi ambiti (da Omara Portuondo a Jaques Morelenbaum, da Stacey Kent a Luz Casal, da Jorge Drexler a Hamilton De Holanda) ed a calcare alcuni tra i palchi più prestigiosi del pianeta.

Nella primavera di quest’anno vedrà la luce uno dei progetti più significativi ed emozionanti del suo percorso, ovvero il proprio personale omaggio alla Grande Canzone Napoletana. L’album avrà per titolo “Vulío”.

— Onda Musicale

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