In occasione della presentazione del suo nuovo singolo “Panna”, sonogiove – nome d’arte di Giovanni Casadei – racconta la nascita del brano
sonogiove è Giovanni Casadei, classe ’95, di Rimini. Il progetto è nato nell’effettivo nel 2020. Giovanni ha già un progetto sotto un altro nome, all’attivo da anni che lo ha portato ad avere il proprio piccolo bagaglio di esperienza. Da un anno si cimenta invece in questo progetto totalmente in italiano, basato sull’uso della chitarra classica arpeggiata, mischiando indie, pop, e lo-fi. È in uscita con il nuovo brano “Panna” e ne abbiamo parlato con lui
Ciao Giovanni! Nelle vesti di artista, come descriveresti il brano “Panna” e quale è il tema principale che emerge dalla canzone?
«Il tema principale è il bene incondizionato per il mio criceto, ‘Panna’, volevo scrivere una canzone per lei, amica e compagno di ogni giorno da un anno a questa parte. La canzone nasce praticamente per gioco, poi prende vita grazie alla produzione di Alberto Melloni, produttore anche di Cheerleader, Venere, Fango e Aquilone. Descrivo il brano come un inno simpatico, ma con un velo di malinconia verso un animaletto insolito».
Avresti voglia di raccontarci la scelta grafica e le fotografie che hai scelto per la promozione di “Panna”?
«La scelta fotografica è data da Alessia Masinelli e Sara Deangeli, amiche e collaboratrici. Ho messo tutto nelle loro mani perché non sapevo come far rappresentare l’immagine del brano al meglio, dato che è un tema insolito».
Quali sono le tue influenze musicali e come si manifestano in “Panna”?
«Sicuramente mi sono ispirato molto a Generic Animal, fonte di ispirazione da tempo, e inizialmente il brano aveva un velo emo, quindi mi son ispirato a una scena che però perde la sua musicalità, data da una base super pop e dance».
Qual è stata la tua motivazione nel passare dalla lingua inglese all’italiano nel tuo nuovo progetto durante il lockdown del 2020, e in che modo questa scelta ha plasmato la tua musica?
«Ho scelto di cantare in italiano, per un’esigenza mia di spiegare e raccontare le mie storie e sensazioni, e soprattutto il progetto che avevo prima a nome KRAPACH, era molto adolescenziale».
Quali sono stati alcuni dei successi precedenti di sonogiove nel panorama musicale italiano, e quali collaborazioni significative hai avuto con altre etichette e artisti nel corso della tua carriera?
«Sicuramente a livello di collaborazione musicale, sottolineo quella di Gelato al Sole, con elito e Acqua Distillata. In secondo posto metto Malpelo con ciò che (h)odi te. Prima collaboravo con Costellos Agency e Formica Dischi. Attualmente sono della famiglia TSCK Records e Formica Dischi».