Si chiamano “Ragazze punk”, fanno musica pop, ma hanno idee e volontà da “rocker”. Ecco l’intervista per Onda Musicale
Il 15 marzo è uscito in rotazione radiofonica e sulle piattaforme di streaming digitale “LUV U”, il nuovo singolo della band multietnica Ragazze Punk.
“LUV U” è un perfetto mix di suoni urban pop che cattura l’essenza della generazione Z. Combinando melodie pop e sonorità trap internazionali, si viene a creare un sound unico e coinvolgente che sicuramente farà ballare tutti. In concomitanza è uscito anche il video di “Luv U“:
Bene ragazze! Cominciamo con le presentazioni: chi siete, quanti anni avete e cosa fate nella vita oltre che cantare
«Ciao a tutti! Noi siamo Lisa (17 anni), Naike (19 anni), Sofia (17 anni) e Christel (17 anni), e insieme siamo le Ragazze Punk. Sofia, Christel e Lisa frequentano una scuola di commercio per sportivi ed artisti, che gli permette di conciliare la scuola con la passione per la musica; mentre Naike ha finito il liceo linguistico e ora si sta concentrando sullo studio artistico e musicale alla PopMusicSchool.»
Siete definite come la prima girl band italiana in stile K Pop. Vi piace essere “inquadrate” in questo genere o aspirate già a qualcosa di diverso, magari più vicino al genere che avete scelto per il vostro nome d’arte, Ragazze Punk?
«Allora il nostro nuovo singolo LUV U si ispira molto alle sonorità tipiche del K-Pop, ma noi non cantando in coreano ci potremmo definire I-Pop (Italian Pop), S-Pop (Swiss Pop) o E-Pop (European Pop). Il nostro nome è sempre stato solo questo: un nome. Ci piace sperimentare con i sound e il termine punk ci trasmette una sensazione di libertà tale da permettercelo. La nostra musica è sempre in evoluzione, quindi non escludiamo la possibilità di imbatterci in altri generi musicali in futuro.»
Dal 15 marzo è uscito il singolo e il video di Luv U, come è stato lavorare sul set?
«Come per ogni videoclip ci divertiamo davvero molto sul set, riusciamo sempre a miscelare momenti di serietà lavorativa con momenti più liberi, dove invece ci si diverte; questo anche grazie al nostro team che ci segue sempre. In più c’è un aneddoto che ci piace raccontare: mentre giravamo il video, delle persone hanno sentito la musica e hanno deciso di chiamare la polizia pensando ci fosse un rave (alle tre del pomeriggio!). Quindi sono venuti a controllare, ma alla fine è andato tutto bene».
Come scrivete i vostri brani? Siete in quattro, ognuno contribuisce con delle idee o c’è una leader tra voi?
«Dipende dal brano. Ci è capitato di scrivere testi singolarmente per poi unirli, modificarli assieme e trovare una melodia adeguata. Mentre nel caso di LUV U, in sei ore abbiamo scritto il testo e trovato la melodia tutte insieme, partendo dal racconto della storia d’amore finita male di Sofia».
Ragazze Punk rappresenta perfettamente la generazione Z, una band multietnica, ma anche musicalmente ricca di suoni urban, pop, trap. La convivenza di tutte queste cose funziona tra di voi, ma riuscite a immaginare un mondo futuro senza conflitti, in cui la vostra immagine di convivenza nella diversità possa replicarsi positivamente in tutti i livelli della società oppure pensate che prima o poi le differenze tendono a slegare e generare confusione?
«Sarebbe un sogno se la musica potesse cambiare la politica e la società, e lasciare davvero un segno nella storia come fecero per esempio John Lennon e i Beatles con Imagine e Let It Be. Noi nel nostro piccolo, puntiamo ad abbattere alcuni taboo che nel 2024 non dovrebbero più esistere».
Forse è prematuro chiederlo, ma come vi vedete tra dieci anni? Ambite a rimanere unite in questo progetto o si delineano già dei percorsi individuali?
«In questo momento siamo un gruppo molto affiatato e puntiamo a continuare a fare musica insieme. Però ovviamente non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, sia come gruppo che individualmente».
Xfactor è stato il vostro trampolino di lancio, quanto è importante per i giovani poter fare affidamento a questi format per riuscire a entrare nel mondo della musica?
«Pensiamo che al giorno d’oggi i talent show siano davvero importanti per lanciare un artista, con i loro pro e contro. Sono sicuramente un trampolino di lancio per farsi conoscere, ma a volte come è successo a noi si soffermano troppo sullo show piuttosto che sul lato artistico (cantato o ballato che sia)».
Che musica ascoltate? Avete delle influenze musicali?
«Tra di noi abbiamo gusti musicali molti diversi, in realtà ascoltiamo davvero di tutto. In più avere preferenze musicali diverse e voler conoscere sempre nuovi generi e artisti ci aiuta a rendere la nostra musica sempre più variata, ricercando sonorità differenti. Tra gli artisti che ascoltiamo maggiormente ci sono: Marco Mengoni, Taylor Swift, ThaSupreme, Tini, Miley Cyrus, Maluma, Olivia Rodrigo, Vasco Rossi, Nicki Minaj e Rihanna.»
Progetti e appuntamenti nell’immediato futuro?
«Noi continuiamo sempre a scrivere e a creare nuova musica che speriamo di potervi far sentire presto. Inoltre, stiamo lavorando ad un progetto che combina la musica con la recitazione, ossia una serie televisiva della quale saremo le protagoniste».
A proposito di futuro … come se la caverebbero le Ragazze Punk se all’improvviso foste catapultate negli anni ’80 con la stessa voglia di fare musica, ma senza l’aiuto tecnologico di oggi, senza social, piattaforme di streaming e tantissima concorrenza … (Lo so è una domanda cattiva ☺)
«Cercheremmo di farci notare in altri modi, tipo organizzando concerti per strada o nei club, in modo tale da spiccare in mezzo alla qualità musicale che era la prerogativa di quegli anni. Ovviamente quest’affermazione rimane qui su carta anche perché affermarsi al fianco di gruppi come Queen, U2 ecc… è un po’ un’eresia, ma sicuramente avremmo la stessa fame e la stessa voglia di emergere».
…e allora, grazie ragazze e vi auguriamo di ottenere il successo che desiderate.