Un autentico e travolgente concentrato di emozioni e vigoria.
“People”, che lancia l’album “Bandana Revolution”, è stato composto in un momento di rabbia, come la stessa artista ha dichiarato. In particolare, esso nasce dal suo sincero di essere una persona indipendente, e dalla sua insofferenza nei confronti di coloro che pretendono, probabilmente senza neanche conoscerla bene, di definirla e magari etichettarla come invece non si sente affatto: cosa che, già di per sé fastidiosa, per gli artisti di qualsiasi tipologia non può che esserlo ancora di più.
Nina, pertanto, ha bisogno come dell’ossigeno di essere sé stessa, infischiandosene degli eventuali giudizi negativi: dovuti, in molti casi, anche all’innato conformismo della maggioranza, tipico di chi non sa invece uscire dagli schemi, e in molti casi non intende neanche farlo. La cosa, che a parole sembra facilissima, in realtà nei fatti molto spesso non lo è affatto. Ma la nostra artista, dotata di una spigliatezza che va sottobraccio con la saggezza, mette anche l’accento sul fatto che dall’essere genuini deriva anche la vera felicità, se riusciremo a non far calpestare le nostre aspirazioni più schiette e profonde. Del resto, come diceva Woody Allen, bisogna sempre essere sé stessi e fare le proprie scelte morali, altrimenti si è come robot o lucertole.
Le sonorità di “People”
Ad un pezzo come “People” ben si addicono delle sonorità vigorose, di natura rock, ma con sfumature di blues e anche di reggae, sicuramente d’altri tempi ma che fa sempre bene riscoprire: con la speranza che, magari, anche le nuove generazioni possano sempre più conoscerle e, soprattutto, apprezzarle. Tutto questo, poi, risalta maggiormente se pensiamo che la nostra Nina ha iniziato con la musica di strada e suonando la chitarra prevalentemente da sola. Ciononostante, è riuscita ad affinare la propria passione per il blues e per il rock and roll, dedicandosi poi, con lo stesso impegno, alla scrittura di canzoni. E per questo, obiettivamente parlando, può soltanto essere lodata.
Concludendo, abbiamo un singolo contraddistinto da una carica di energia che si espande a trecentosessanta gradi e oltre. Provare per credere.
