Fuori dal 19 aprile “Il pianista e la ballerina”, il nuovo singolo di Hermess. Il cantautore bolognese si presenta al mondo con un brano intimo, delicato ma con dei ritmi ipnotici e accattivanti.
Ciao Hermess, vuoi raccontarci come mai hai scelto questo nome d’arte?
Hermess deriva da Ermes, nonché il Dio greco dei messaggi ed è proprio da questo significato che ha preso vita il mio nome d’arte. Il portare dei messaggi attraverso i testi delle mie canzoni, credo sia il promotore principale del mio progetto.
Hai da poco pubblicato il singolo “Il pianista e la ballerina”, come è nato questo brano?
Il brano è nato dalla voglia di raccontare una storia, come fosse una ‘favola’, drammatica ma ricolma di speranza. Avevo questa prima immagine di due protagonisti, il pianista e la ballerina, i quali si ricercavano per completarsi e trovare nell’altro un appiglio alla loro esistenza. In seguito a giornate di lavoro in studio con Eliachesuona, il produttore del brano, ho intrapreso la strada di rendere la loro, una ricerca ‘per l’eternità’, per dare anche all’ascoltatore una libera interpretazione sul concetto di ‘amare’ e ‘amarsi’. Per le sonorità del brano, abbiamo constatato che un’atmosfera eterea e sognante con influenze elettroniche si addiceva perfettamente al contesto spazio e tempo di cui tratto all’interno di tutta la canzone.
Leggiamo che sei un artista da palco e che suona spesso in zona Bologna, qual è stato finora il concerto più bello che tu abbia mai fatto?
Il concerto più soddisfacente fino ad oggi credo sia stato ad Ozzano, sul palco di Agosto con noi, dove ho condiviso parecchi miei brani, davanti ad una vasta platea di persone.
E a proposito di concerti: prossimi eventi?
Attualmente no, sto lavorando principalmente su me stesso, sullo studio e il miglioramento costante delle mie arti. Inoltre lavoro su un progetto importante dove in collaborazione con Eliachesuona, un cantautore di Bologna, abbiamo creato un studio/salotto artistico, con l’obiettivo di unire le forze e creare il nostro pubblico in previsione di ideare un futuro live insieme.
Oltre alla musica ti appassioni di poesia, come ti sei avvicinato a quest’arte?
Prima della musica e del progetto Hermess, mi sono approcciato alla scrittura dei pensieri che affollavano in quel periodo la mia vita. Notavo che riuscivo con naturalezza a ‘giocare’ con le parole, dando loro significati che oltrepassavano la semplice lettura. Così da arrivare a trasformare alcuni testi, in canzoni, che poi con il tempo e la continua scrittura ho raffinato. Infine credo che la passione per la poesia, risieda in ognuno di noi, ovvero gli esseri umani e tutto quello che li circonda sono poesia, questo è il concetto che amo di quest’arte. Da ogni singolo respiro può nascere una poesia, ed è meraviglioso quando comprendi che non ci sia un limite a tutto questo.
Ti senti più artista o musicista?
Sono due concetti molto distanti, il musicista è molto concreto come identità, invece l’artista è decisamente più astratto e spesso generalizzato. Probabilmente, in questa fase del mio percorso, mi ritengo una via di mezzo e penso mi piaccia non essere etichettato né l’uno né l’altro al cento per cento.