Recensioni e Interviste

“Lune di Gaza”, intervista a Ninotchka

foto artista

Il 25 aprile scorso è uscito “Lune di Gaza” (NOS Records/Believe Music), il nuovo singolo di Ninotchka.

“Lune di Gaza” segna il ritorno discografico del nuovo progetto di Mimmo Pesare, a tre anni di distanza da “Temporalità”, suo LP d’esordio con ospiti eccezionali (Emidio Clementi, Georgeanne Kalweit, Gianluca De Rubertis, tra gli altri). “Temporalità” è stato un piccolo disco cult per una nicchia di pubblico vicino ai suoni post-rock e trip-hop, che il progetto Ninotchka ha saputo sintetizzare, attualizzandoli. Facciamo due chiacchiere con il suo autore.

Ciao Mimmo, siamo stati molto curiosi di sapere del ritorno discografico di Ninotchka, a quasi tre anni da “Temporalità”, l’LP d’esordio del tuo progetto musicale, che ha fatto parlare di sé molto e per lungo tempo, anche in virtù dei super-ospiti che hanno cantato nel disco. In questo nuovo suggestivo singolo c’è la voce di Amerigo Verardi: ci racconti qualcosa di questa collaborazione?

“Grazie mille! Dunque, la collaborazione con Amerigo era la cosa più naturale che potesse succedere per questo ritorno di Ninotchka. Parliamo innanzitutto di un grande e fraterno amico, poi del Direttore Artistico della nostra etichetta indipendente, la NOS Records e soprattutto di un artista che per molti di noi è stato un esempio di creatività, coerenza e vera e propria costruzione della storia della musica underground italiana. E tuttavia, nonostante questo rapporto diretto e quotidiano, non ti nascondo che sono stato emozionato, oltre che onorato, quando ho ricevuto e ascoltato la sua registrazione vocale per il mio pezzo. Mettici anche – e non è una cosa da poco – che con Amerigo condividiamo al 100% una visione politica e antropologica del nostro tempo, quindi una canzone dedicata a Gaza non poteva che essere cantata da lui.”

“Lune di Gaza” non è sicuramente un pezzo pensato per strizzare l’occhio alle classifiche, alle radio, ai palinsesti ultra-pop dei social e di tutto ciò che oggi rappresenta il mercato discografico. Un pezzo struggente, dilaniante, con un videoclip bellissimo, ma l’ultimo pezzo che ti aspetti come “singolo” per un ritorno discografico.

“Sinceramente? Non mi interessa assolutamente nulla del mercato discografico e delle sue dinamiche. “Lune di Gaza” è una vera e propria instant-song: una canzone che non era previsto uscisse in questo periodo (in cui sono in studio a scrivere il nuovo disco) e che ho sentito come una urgenza, una responsabilità artistica nei confronti della tragedia in atto a Gaza.
Trovo che accanto alla “danza” occorra che ci sia sempre anche una certa “militanza”: questa è l’idea che in quasi 50 anni mi sono fatto del mio rapporto con la musica e del ruolo dell’artista.
E soprattutto è un pezzo di cui sono molto contento perché personalmente mi piace molto: come dico sempre, compongo e suono fondamentalmente i pezzi che io stesso vorrei ascoltare.”

In che senso parli di urgenza?

“Sentivo “urgente” dare un mio piccolissimo contributo simbolico contro l’eccidio che quotidianamente avviene a Gaza. Mentre noi chiacchieriamo distratti dai nostri balocchi occidentali, nella Striscia di Gaza quasi 600mila persone (1 su 4) è ridotta letteralmente alla fame e in 5 mesi sono morti più bambini che in tutte le guerre del mondo degli ultimi 4 anni. “Lune di Gaza”, anche se non parla esplicitamente di questa tragedia, è il mio personalissimo grido contro questa barbarie che si compie quotidianamente sotto i nostri occhi distratti. Il tema dei più deboli prevaricati dovrebbe essere un monito sempre presente nel lavoro artistico, e del resto lo avevo già fatto in “Mare crudele”, l’ultimo singolo del primo disco, dedicato esplicitamente ai respingimenti  e ai morti nel Mar Mediterraneo.”

Come per le tue uscite discografiche precedenti leggo in giro recensioni entusiastiche per “Lune di Gaza”: è il preludio del nuovo disco di Ninotchka? E in generale cosa ci dici del futuro artistico del tuo progetto musicale? C’è una data per un eventuale secondo LP di Ninotchka?

“Sì, devo dire che l’accoglienza della critica un po’ mi ha sorpreso proprio perché, come ti dicevo prima, non mi aspettavo assolutamente alcun entusiasmo per questo singolo un po’ sui generis, soprattutto per come va oggi il mercato discografico. Guarda, in realtà non sono neanche sicuro di volerlo inserire nel prossimo disco, nel senso che mi piacerebbe restasse un singolo a sé, forse proprio per sottolinearne l’assoluta distanza da ogni tentativo di piacioneria verso classifiche, playlist e quant’altro oggi viene digerito e consumato nel giro di una settimana.Non so, deciderò in seguito…per adesso sono concentrato a scrivere pezzi nuovi senza ansia, senza fretta e man mano che arrivano. Ma sicuramente il pensiero va a un secondo disco di Ninotchka, sì!”

Ninotchka è su Instagram.

— Onda Musicale

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