Le buone pratiche tra produttori ed esperti protagoniste al convegno di Villa Spinola a Perugia: alla cantina Margaritelli prodotti del territorio e attività anche per i giovani.
“È fondamentale sensibilizzare tutte le parti in causa sulla tutela del suolo: da questo elemento dipende anche la bontà dei prodotti, la salvaguardia dell’ambiente e quindi del nostro futuro”. Questo il tema emerso dall’evento Slow Wine Coalition, organizzato nella giornata di oggi a Villa Spinola, a Madonna del Piano, a Perugia, nella sede della Fondazione Guglielmo Giordano e nella cantina Terre Margaritelli. L’evento ha vissuto due momenti: in mattinata il convegno dal titolo “Il suolo: la risorsa più preziosa per il vignaiolo”, nel pomeriggio il pranzo nella cantina Terre Margaritelli e attività ludiche per i ragazzi, per sensibilizzarli al tema.
Al convegno hanno preso parte Monica Petronio (Presidente di Slow Food Umbria), Federico Varazi (Vice Presidente Slow Food Italia), Giancarlo Gariglio (Coordinatore Slow Wine Coalition e curatore Guida Slow Wine), il professor Alberto Palliotti (docente di Scienze Agrarie dell’Università di Perugia), Giovanni Bigot (agronomo), Maurilio Chioccia (enologo) e Federico Bibi (Direttore Commerciale Terre Margaritelli). Il confronto ha messo in luce l’importanza di conoscere e approfondire diverse strategie di corretta conservazione del suolo.
“Questo appuntamento – ha spiegato Federico Varazi, vicepresidente Slow Food Italia – rappresenta il punto di partenza di un format che verrà replicato poi anche nelle altre regioni. Riuscire a mettere insieme le diverse parti del processo di produzione del vino diventa fondamentale per creare un network propositivo e positivo, che punta a tirare fuori il meglio dalle diverse esperienze sul campo”.
“La Slow Wine Coalition – ha spiegato Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow Wine – unisce tutti i protagonisti della filiera del vino internazionale, da vignaioli ad appassionati a sommelier e professionisti della filiera. La nostra pietra miliare è il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto, che fissa alcuni parametri decisivi per poter avere prodotti sani e sostenibili”.
“Siamo orgogliosi – spiega Monica Petronio, presidente Slow Food Umbria – di partire dall’Umbria con questo progetto, con le nostre cantine e i nostri produttori in prima linea per la difesa del suolo. A partire dai loro vigneti, per arginare le difficoltà climatiche e l’impoverimento dovuto all’uso della chimica in agricoltura”
Slow Wine è una rete mondiale che riunisce tutti i protagonisti della filiera per mettere in atto una rivoluzione del vino all’insegna di sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio e crescita sociale e culturale delle campagne. Le fondamenta per la nascita di questa comunità sono state gettate a Bologna l’11 ottobre del 2020 quando è stato presentato il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto. Quel decalogo si è ispirato alle riflessioni di centinaia di vignaioli riuniti a Montecatini e Firenze nel 2009 per la seconda edizione di Vignerons d’Europe.
Il documento non vuole essere un documento chiuso, ma un punto di partenza intorno al quale confrontarsi e discutere. Grazie a questa carta, Slow Food intende riunire tutti i protagonisti della filiera intorno alla consapevolezza che il ruolo del vino non può essere più solo quello edonistico legato al piacere della degustazione, ma seguirà sempre di più la via di un’autentica sostenibilità ambientale, della tutela del paesaggio e della crescita culturale e sociale dei territori del vino.