Il violinista e musicista italiano Uto Ughi non è mai stato tenero nei confronti dei Maneskin e in una nuova intervista rilasciata a L’Espresso ribadisce il suo punto di vista.
“Purtroppo ho un rapporto molto “leggero” con la musica leggera – spiega Uto Ughi – non per snobismo ma per interesse spirituale. Non ho niente di personale contro i Måneskin, ma per me non è musica. È teatro.”
Questa la risposta a una domanda del giornalista Emanuele Coen, che fa notare come all’ultimo G7 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha regalato un cd dei Maneskin al segretario di Stato americano Antony Blinken.
Anche in passato Uto Ughi, al secolo Bruto Diodato Emilio Ughi (Busto Arsizio, 21 gennaio 1944), aveva espresso pensieri ben poco edificanti nei confronti dei Maneskin.
Nell’intervista a L’Espresso il musicista italiano riflette sulla musica in Italia e su una formazione non troppo consona.
Finora la musica è stata molto trascurata nelle scuole, penso invece che sia un dono e deve essere accessibile a tutti, soprattutto ai ragazzi. L’Italia, infatti, è una miniera ricca di capolavori musicali che potrebbero dare gioia a milioni di giovani. Sono molto contento perché ho conosciuto il ministro dell’Istruzione, che ha accolto con entusiasmo l’invito di dare maggiore importanza all’educazione musicale. Lui vorrebbe addirittura creare un’orchestra del ministero, con la mia collaborazione, e colmare il divario con altri Paesi come il Giappone e il Venezuela. Qui José Antonio Abreu (attivista e musicista, ideatore di El Sistema, fondazione per la promozione sociale attraverso la musica, ndr) ha fatto cose meravigliose per i giovani: andava nei quartieri più fatiscenti per insegnare la musica come forma di riscatto.”
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