Una dedica ha chi cerca una rinascita, in “Estremo” il nuovo Ep dei Taoma.
Anticipato dai singoli Specchio, Le Nostre Memorie e Anche Così, Estremo è l’EP d’esordio di Taoma, disponibile dal 6 giugno per Uma Records/Sony Music Italy.
La tracklist di Estremo include, oltre ai tre singoli estratti, due tracce inedite: Moonlight, unico brano dell’EP interamente in lingua inglese, e la focus track Cannonball, una confessione sincera, un atto di fede in un universo che accoglie tutti, anche chi si sente un alieno tra gli umani o viene criticato perché considerato non conforme. Una dedica a chi cerca una rinascita, consapevole della necessità di una trasformazione, a chi ha il coraggio di cambiare e di fondere il proprio spirito con l’energia che sprigiona il mondo.
Con lui abbiamo parlato di UMA Records, la sua etichetta, di ciò che accade nel mercato musicale, di chi ha lavorato con lui a questo disco e molto altro.
Com’è nato il tuo rapporto con Uma Records? E qual è oggi il ruolo di un’etichetta discografica?
Sono entrato in contatto con Uma grazie al mio ufficio stampa Astarte, che a sua volta ho conosciuto grazie ad un mio caro amico. Devo dire che ci siamo stati tutti subito simpatici, poi a loro è piaciuto il progetto e la mia musica. Quindi è stato piuttosto naturale voler iniziare questo percorso insieme.
In un’era in cui gli artisti devono diventare anche imprenditori, social media manager e geni del marketing. Credo che il ruolo di un’etichetta discografica indipendente sia principalmente quello di far sentire un artista un po’ meno solo in mezzo a questo oceano di fenomeni musicali di consumo. E di aiutarlo a inquadrare un percorso che si spera lo mantenga autentico ( nel migliore dei casi). Vorrei che essere parte di un’etichetta permettesse ad un artista di concentrarsi maggiormente se non esclusivamente sulla sua arte, ma nel mondo di oggi questo è possibile solo dopo aver raggiunto un certo livello e forse neanche all’ora. Credo che alcuni artisti più di altri soffrano il doversi vendere in maniera credibile sui social, ma ormai fa parte della realtà di ogni artista, quindi o ci si adatta e ci si evolve o si rischia rimane indietro circondati solo dalle proprie convinzioni e dai sogni irrealizzati. Parte della maturazione di un artista emergente è fare i conti con questa realtà, accettarla e imparare a danzare con essa per creare qualcosa di unico ed autentico.
Leggiamo che “Cannonball” è anche un modo per comunicare che l’universo ci ama tutti, anche gli extraterrestri in mezzo agli umani. Ci racconti qualcosa in più di questi extraterrestri? Chi sono per Taoma?
Non posso dirvi tutto quello che penso in poche righe, ma ci sono tantissime forme di vita non totalmente native di questo pianeta che vivono in mezzo a noi, sebbene i nostri corpi siano per lo più generati sulla terra, le nostre anime non lo sono. Alcuni di noi vengono da molto lontano, sia nel tempo che nello spazio, altri sono appena arrivati. Incarnarsi sulla Terra è un po’ come fare una partita alla realtà virtuale per chi viene da fuori.
Vi invito a guardarvi allo specchio e chiedervi da dove veniate realmente, fatelo per qualche giorno e prendete nota dei sogni che fate. Buon viaggio!
Come hai conosciuto Roberto Lobbe Procaccini? E quando hai capito che avresti potuto affidarti a lui?
Rob lo conosco da quando avevo 13 anni e recitavo in uno spettacolo teatrale di cui lui aveva scritto le musiche. Ci siamo riavvicinati perché qualche anno fa avevo scritto un pezzo in italiano che volevo provare a portare a San Remo giovani. Da li abbiamo iniziato a scambiarci idee musicali a distanza finchè un giorno gli ho mandato la demo di Cannonball. È iniziato tutto li, il resto è storia, almeno per noi.
Cosa puoi raccontarci della tua esperienza a Los Angeles? Hai avuto modo di approfondire e sperimentare la scena locale?
Ho vissuto dentro la scena musicale di LA per 7 anni. Se sei emergente devi avere un sacco di soldi da spendere perché è tutto pay-to-play. Vuol dire che per suonare in un locale si devono acquistare prima un tot prevendite dal booking agent, per rientrarci coi soldi bisogna riuscire a vendere questi biglietti autonomamente. Senza nessun aiuto da parte del booking agent o dello stesso locale. Superata la soglia minima di biglietti (di solito almeno una 20ina) il resto ti entra in tasca da dividere con la band, ma un 10% va comunque al locale. Ci vuole tanto lavoro prima di riuscire a vedere qualche soldo con i live. Si guadagna molto meglio a fare i turni in studio, senza alcun dubbio. Poi è un luogo pieno di gente che dice di aver fatto mille cose con mille artisti. Fanno mille promesse e alla fine ti rubano solo tempo e denaro. Los Angeles è un oceano pieno di squali dove le band e gli artisti si fanno la guerra col sorriso e dove i cocktail costano 25$. Bisogna fare attenzione a non abbassare mai del tutto la guardia. Però ci sta l’oceano, il deserto; le montagne, il surf. Le onde, tutti i tipi di yoga che puoi immaginare e si puo fumare erba ovunque liberamente. Non vi venga mai in mente di accendervi una sigaretta al parco però perché vi fulminano.
Tutto sommato non è male..
Quali sono i piani di Taoma per ciò che rimane del 2024?
Far ascoltare il mio disco a tutti; are tanti live, amare tanto. Ridere tantissimo, scrivere un secondo disco e se dio vuole riesco a prendere la patente nautica cosí quando scoppia la guerra mondiale vado a fare il pirata e faccio gli agguati alle navi dei mega milionari in fuga. Capitan Taoma suona bene!