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Psicantria: dal 20 novembre “Neuropsicantria Infantile”, il disco sul disagio psichico infantile

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Non elogiate il pensiero che è sempre più raro / non indicate per loro una via conosciuta, / ma se proprio volete, insegnate soltanto / la magia della vita” cantava Giorgio Gaber nel suo ultimo disco “Io non mi sento italiano”.

E non è un caso che Gaspare Palmieri (in arte Gappa psichiatra e cantautore) e Cristian Grassilli (psicoterapeuta, musicoterapeuta e cantautore) abbiano scelto questa citazione in apertura del libro che completa il nuovo disco Neuropsicantria Infantile a nome Psicantria, in uscita il prossimo 20 novembre.

Neuropsicantria Infantile” raccoglie diciassette canzoni sui disturbi psicologici e relazionali dei bambini, scritte con la perizia cantautorale di chi sa plasmare parole e musica unendo precisione clinica, poesia e leggerezza. Ad ogni traccia corrisponde un capitolo del libro dal titolo omonimo, scritto da alcuni colleghi dei due psicosongwriters.

Dopo aver già pubblicato due lavori dedicati al mondo degli adulti (Psicantria – manuale di psicopatologia cantata, 2011, e Psicantria della vita quotidiana, 2014) ed essere stati i coautori di una canzone nell’ultimo disco di Francesco Guccini (“Notti“), Palmieri e Grassilli raccontano questa volte storie – che a tratti commuovono e a tratti fanno sorridere – di malattia e di guarigione, di cura e presa in carico, di collaborazione e di lavoro di equipe, dove i protagonisti sono figli e nipoti coinvolti nelle più svariate situazioni.

Ad oggi il 15/20% della popolazione tra 0 e18 anni manifesta un qualche tipo di difficoltà di carattere psicopatologico e di questi solo il 10/15% viene preso in cura da servizi pubblici e privati. Il restante rimane impigliato in modo vario nella sua condizione psicopatologica“.

Neuropsicantria Infantile” apre un varco su queste situazioni, “in modo che queste persone risultino più ‘simpatiche’ e venga scalfito il muro dell’indifferenza e il segno negativo con cui a volte vengono bollate le persone con problematiche psichiche.

L’ispirazione è tutta rivolta al cantautorato più classico di De AndrèCaposselaGaber, Guccini, dedicando grande attenzione ai testi, vista anche la delicatezza di certi temi, come l’autismo (Il mio fratellino) e l’abuso (Orco zio). Non mancano però canzoni più ironiche (Pinocchio DSA“, “Stornello della separansione“, “Ninna nanna dei contrari) che aiutano a sdrammatizzare situazioni complesse e a trattare tematiche delicate con leggerezza, magari sfatando il mito del genitore perfetto (“Il Babbone pasticcione) o suggerendo che Pinocchio non era un somaro ma un alunno con difficoltà di apprendimento (Pinocchio DSA).

I generi si muovono dal folk al pop, passando per la musica araba e africana, gli stornelli romani di Stornello Della Separansione, la bossa nova, le ballad pianoforte e archi, il blues di una Maternity Bluesche è anche il nome di una patologia che può colpire le neomamme, o ancora il rock di Simone Tartaglione scritta insieme al cantautore e logopedista Alberto Bertoli.

L’effetto è quello di un disco a più voci, un autentico concept album dove non prevalgono mai i tecnicismi clinici ma l’umanità di chi, bambino o genitore, ha bisogno di una strada da percorrere per vivere meglio. Una strada che magari passa anche da una bella canzone: ““Negli occhi di un bambino ti perdi e ricordi il tuo passato, / ti chiedi che cosa sia rimasto del bimbo che sei stato”.

 

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Tags: Concept Album/Fabrizio De Andrè/Francesco Guccini/Pinocchio/Giorgio Gaber/Alberto Bertoli/Cristian Grassilli
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