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Soviet Malpensa: il nuovo singolo “Pluto” è in download esclusivo su Troublezine

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“Pluto”, secondo estratto dall'album "Astroecology", è un brano sull'accettazione dello scorrere del tempo. È una cavalcata ai confini della techno, dove chitarre, sintetizzatori e percussioni si stratificano facendo da sfondo al mantra "Oṃ Maṇi Padme Hūṃ", simbolo di protezione del buddhismo tibetano.

Ancora una volta, le riprese del video sono state portate a termine in Islanda e mostrano un viaggio on the road sulla Hringvegur, arteria principale della rete stradale islandese che abbraccia l'intera isola in un circolo infinito, senza un inizio e senza una fine. Un flusso di paesaggi in movimento che incedono come lo scorrere tempo.

L'astroecologia è la scienza che si occupa di capire come le piante e i microorganismi possano svilupparsi in ambienti extraterrestri. "Astroecology" nasce dall'esigenza di esplorare.

Esplorare nuovi territori sonori per sperimentare formule non scontate, cercando una propria strada, senza la pretesa di inventare qualcosa di nuovo, ma con la necessità di concepire uno stile personale e identificabile. È così che le chitarre si mescolano a sintetizzatori, drum machine, field recordings, noise, techno, soul music.

"Astroecology", allo stesso tempo, è esigenza di esplorare il proprio essere, attraverso una raccolta di canzoni che nascono come un viaggio iniziatico in cerca del proprio posto nel mondo, accettando lo scorrere inesorabile del tempo.

Morte e nascita. Memoria e futuro. Fuoco e ghiaccio. Luce e tenebra. Una vita nuova in un posto nuovo. "Siamo quasi tenebra in fosforescente bagliore".

 

Crediti

Testi: Claudio Turco // Musiche: Soviet Malpensa

Prodotto e registrato da Soviet Malpensa presso Tempi Dispari, Buscate (MI) e Gala Studio, Busto Garolfo (MI)

Field recordings: Villa Annoni – Cuggiono (MI) // Tvísöngur – Seyðisfjörður, Mývatn, Jökulsárlón, Hverir (Islanda)

Mixato da Simone Sproccati al Crono Sound Factory, Vimodrone (MI)

Masterizzato da Claudio Turco

Foto di copertina: Stefania Zuini // Foto interne: Massimo De Cario

Progetto grafico: Massimo De Cario

Campane tibetane in "Everest": Stefania Zuini

Sample vocali in "Heaven": Yed Viganò

 

Tracklist

1. Everest (Manifesto Asociale)
2. Quasi Tenebra
3. Lucifer
4. Heaven
5. Europa Afterlife
6. La Scienza Dei Sogni
7. Pluto
8. Habitat 7220
9. This Is The Life

 

Line Up

Claudio Turco – voce, chitarra, sintetizzatori, programming
Stefano Caretta – chitarra, voce, sintetizzatori
Marco Scicolone – basso
Massimo De Cario – batteria

I Soviet Malpensa sono una band nata tra le provincie di Milano e Varese con l'idea di decostruire gli stereotipi dei generi musicali, senza porre limiti e regole ai propri scenari sonori.

Dopo aver realizzato alcuni lavori autoprodotti ("Musica elettrificata da ascoltare nei boschi" nel 2008 e "Requiem per i discografici italiani" nel 2010), registrati in totale autonomia, lavorando in studio, in casa, spesso di notte, senza budget e sempre con mezzi di fortuna, si classificano tra i finalisti di diversi concorsi nazionali e regionali, ai quali fa seguito la sonorizzazione live di "Metropolis", il classico del cinema di Fritz Lang.

Nell'ottobre del 2013, con una formazione rinnovata, pubblicano "Slowdonia", un mix di ambient, punk rock e psichedelia, sound definito dalla stessa band come "ghost rock".

In seguito agli ottimi riscontri ricevuti per "Slowdonia", si dedicano alla stesura dei nuovi brani che vedranno la luce nel 2018, avventurandosi in nuovi territori sonori, con un sound più a fuoco rispetto al passato e sempre con uno sguardo attento verso il futuro.

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(vv)

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