L’incidente occorso a Robert Plant in Grecia è un episodio significativo nella storia dei Led Zeppelin e nella vita personale del cantante britannico. Questo evento – avvenuto il 4 agosto del 1975 – ebbe un impatto profondo non solo su Plant, ma anche sul futuro della band.
Robert Plant, sua moglie Maureen e i loro due figli, Karac e Carmen, stavano trascorrendo una vacanza sull’isola greca di Rodi
Il 4 agosto, mentre Robert Plant e la sua famiglia percorrevano una strada tortuosa vicino alla città di Lindos, la loro auto, una Austin Mini noleggiata, uscì di strada in una curva. L’incidente fu grave: l’auto precipitò per diversi metri prima di fermarsi.
Le conseguenze dell’incidente furono serie per tutti gli occupanti del veicolo. Robert Plant subì le ferite più gravi: fratture multiple alla caviglia e al gomito, oltre a diverse lacerazioni. Sua moglie Maureen riportò una frattura al cranio e altre lesioni. I bambini, fortunatamente, subirono ferite meno gravi, ma l’esperienza fu comunque traumatica per tutta la famiglia.
Le condizioni di Robert Plant erano talmente serie che inizialmente si temette potesse non sopravvivere
Fu trasportato d’urgenza in un ospedale locale, dove ricevette le prime cure. Tuttavia, data la gravità delle sue ferite e le limitate risorse mediche disponibili sull’isola, fu necessario trasferirlo rapidamente ad Atene per un trattamento più adeguato. La notizia dell’incidente si diffuse rapidamente nel mondo della musica, generando grande preoccupazione tra i fan e gli addetti ai lavori. I Led Zeppelin erano all’apice del loro successo in quel periodo e l’incidente arrivò in un momento cruciale per la band.
Il manager dei Led Zeppelin, Peter Grant, si precipitò in Grecia per assistere Plant e la sua famiglia
Organizzò il trasferimento di Plant in una clinica privata a Jersey, nel Regno Unito, dove potesse ricevere cure specialistiche e iniziare il lungo processo di riabilitazione. L’incidente ebbe un impatto significativo sulla carriera dei Led Zeppelin. La band fu costretta a cancellare il tour nordamericano previsto per l’autunno del 1975, causando notevoli perdite finanziarie e delusione tra i fan. Inoltre, il processo di guarigione e riabilitazione di Plant si rivelò lungo e complesso, ritardando la produzione di nuovo materiale e le future esibizioni dal vivo.
Durante la convalescenza, Robert Plant dovette affrontare non solo il dolore fisico ma anche le sfide psicologiche legate all’incidente. La prospettiva di non poter più esibirsi come prima era una preoccupazione costante. Tuttavia, con determinazione e il supporto dei suoi compagni di band, della famiglia e dei medici, Robert iniziò gradualmente a recuperare.
L’incidente ebbe un impatto sulla produzione musicale dei Led Zeppelin
Alcune delle canzoni scritte nei mesi successivi, in particolare nell’album “Presence” del 1976, riflettono le emozioni e le esperienze di Plant durante questo periodo difficile. Brani come “Achilles Last Stand” e “Tea for One” sono spesso interpretati come riflessioni su questa esperienza traumatica.
Nonostante le difficoltà, Robert Plant riuscì a tornare sul palco con i Led Zeppelin nell’aprile del 1977, quasi due anni dopo l’incidente. Sebbene non fosse completamente guarito e dovesse esibirsi con una stampella, il suo ritorno fu accolto con grande entusiasmo dai fan. L’incidente in Grecia rimane un momento cruciale nella storia dei Led Zeppelin e nella vita di Robert Plant. Rappresenta un punto di svolta che influenzò non solo la carriera della band ma anche l’approccio di Plant alla vita e alla musica.