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L’evoluzione della musica pop italiana: dagli anni ’60 a oggi

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Musica pop

Il genere pop è senza dubbio uno dei più amati dal pubblico italiano, che nonostante il passare dei decenni e i tanti cambiamenti che hanno interessato la musica, sia a livello di ispirazione che di modalità di diffusione, continua a emozionarsi e a immedesimarsi nelle storie raccontate dalle voci più famose.

Dagli anni ’60, considerati l’età d’oro della musica leggera, fino alle moderne influenze globali, il pop italiano ha saputo d’altronde reinventarsi, mantenendo però una forte identità nazionale: ripercorriamo, dunque, questi ultimi 60 anni di storia e cultura del nostro Paese.

Gli anni ’60: il boom della musica leggera

L’inizio dell’epoca d’oro della musica pop italiana coincide con gli anni ‘60, un periodo in cui il Paese stava già vivendo un boom economico e culturale, rivelatosi terreno fertile per la produzione artistica. Questo decennio ha visto infatti l’ascesa di artisti che sarebbero diventati vere e proprie icone, come Mina, Adriano Celentano, Gino Paoli e Lucio Battisti, oltre che la consacrazione della manifestazione canora per eccellenza, ossia il Festival di Sanremo (nato in realtà nel 1951), che inizia a portare la musica italiana nelle case di milioni di italiani, rappresentando il trampolino di lancio per molte di queste star.

La musica di questo periodo era caratterizzata da melodie orecchiabili e testi romantici, spesso intrisi di una malinconia tipicamente italiana, diventati emblematici di un’intera epoca, rappresentando il passaggio dalla musica tradizionale a un suono più moderno e internazionale.

Gli anni ’70 e ’80: sperimentazione e nuove tendenze

Negli anni ’70, la musica pop italiana comincia però a sperimentare nuovi suoni e influenze, incorporando elementi di rock, funk e musica d’autore. Si arriva così all’ascesa di cantautori come Francesco De Gregori, Fabrizio De André e Rino Gaetano, che con le loro liriche poetiche e impegnate affrontano temi sociali, politici e filosofici, aggiungendo una nuova profondità alla musica italiana, in linea con quanto nel frattempo veniva espresso nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.

Gli anni ’80 portano con sé un’ulteriore svolta significativa nel panorama musicale italiano. Inizia infatti l’era del synth-pop e delle produzioni più elaborate, influenzate dalla new wave e dal pop elettronico internazionale, con nomi come Raf, Eros Ramazzotti e Gianna Nannini che arrivano a dominare le classifiche con un linguaggio sonoro e testuale decisamente originale per l’epoca.

Gli anni ’90 e 2000: globalizzazione e nuovi linguaggi

Gli anni ’90 segnano la definitiva apertura della musica pop tricolore alle influenze internazionali, integrando suoni provenienti da generi come l’hip hop, il rap e la dance. Laura Pausini, Tiziano Ferro e Jovanotti si consolidano in momenti differenti come figure di spicco, portando la musica del nostro Paese all’attenzione del pubblico internazionale, come dimostra non solo la contaminazione tra generi, ma anche le numerose collaborazioni tra artisti italiani e internazionali che arricchiscono ulteriormente il panorama musicale.

L’ingresso nel nuovo millennio vede peraltro l’industria musicale italiana abbracciare pienamente la digitalizzazione e i nuovi media. Le piattaforme di streaming e i social network diventano strumenti fondamentali per la promozione e la diffusione della musica, in una fase in cui è l’intero settore dell’intrattenimento a rivoluzionarsi, non solo la musica ma anche per quanto riguarda i videogiochi. Prendiamo per esempio i più famosi giochi del momento che oramai sono al 100% digitalizzati, non hanno più bisogno di un supporto fisico come il CD, ciò vale per i famosi giochi online come i titoli sportivi, gli sparatutto ma anche i classici giochi di carte e da tavolo come ad esempio l’auto roulette, un’evoluzione del famoso gioco presente nei casinò fisici, direttamente disponibile aprendo una semplice app o il browser. Artisti come Vasco Rossi, Ligabue e Elisa, già in attività da anni, continuano a innovare confermandosi come veri e propri punti di riferimento sia per il pubblico che per gli autori emergenti, mentre nuove leve come Cesare Cremonini e Marco Mengoni arrivano a conquistare il cuore del pubblico giovane con suoni moderni e testi che riflettono le complessità della società contemporanea.

Il pop italiano oggi: tra tradizione e innovazione

Forte delle contaminazioni raccolte nel corso degli anni e di una sempre maggiore apertura verso un mondo globalizzato, la musica pop italiana raggiunge i giorni nostri confermandosi come uno dei linguaggi espressivi maggiormente in linea con le evoluzioni sociali e culturali. Se da un lato alcuni artisti continuano a esplorare il pop classico mantenendosi fedeli a questa lunga tradizione, altri si avventurano in territori nuovi, sperimentando con l’elettronica, l’indie pop e l’urban. Mahmood, vincitore di Sanremo nel 2019, ne è un esempio perfetto, con le sue canzoni mescolano sonorità arabe, elettroniche e R&B, offrendo un ritratto contemporaneo e cosmopolita della musica italiana, così come Madame, che fa breccia nel pubblico più giovane con un approccio stilistico originale e aperto al mondo.

Anche le collaborazioni tra generi e culture diverse sono ormai all’ordine del giorno e la scena musicale italiana risulta più vivace e diversificata che mai, dimostrando che la musica pop non è necessariamente sinonimo di semplicità e disimpegno, ma che anzi rappresenta un intero movimento capace di evolversi e influenzare a sua volta la scena globale.

— Onda Musicale

Tags: Jovanotti/Laura Pausini/Fabrizio De Andrè/Vasco Rossi/Tiziano Ferro/Rino Gaetano
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