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Demolition 23: meteore del punk rock che illuminarono gli anni 90

Demolition 23

I Demolition 23 sono stati una band rock di breve durata, nata dalle ceneri di progetti precedenti e alimentata dalla passione per il rock and roll grezzo e senza compromessi.

La storia di questa band è intrinsecamente legata a quella di Michael Monroe, ex frontman degli Hanoi Rocks, che dopo lo scioglimento del suo gruppo precedente cercava nuove strade per esprimere la sua creatività musicale.

Formati nel 1993 a New York City, i Demolition 23 emersero come una risposta audace e energica al panorama musicale dei primi anni ’90, dominato dal grunge e dall’alternative rock. Monroe, desideroso di tornare alle radici del rock and roll, reclutò il chitarrista Jay Hening, ex membro degli Star Star, il bassista Sami Yaffa, suo vecchio compagno negli Hanoi Rocks e il batterista Jimmy Clark.

La scelta del nome

Il nome “Demolition 23” fu scelto per riflettere l’attitudine della band: demolire le convenzioni e ricostruire il rock and roll dalle sue fondamenta. Il numero 23, considerato significativo in vari contesti culturali e occulti, aggiungeva un tocco di mistero e simbolismo al progetto.

La band si mise subito al lavoro, componendo brani originali che incarnavano lo spirito del punk rock e del garage rock degli anni ’70. L’obiettivo era creare musica che fosse allo stesso tempo un omaggio ai loro eroi musicali e una dichiarazione fresca e contemporanea. Il risultato fu un sound che univa l’energia grezza del punk con la melodia del power pop e la teatralità del glam rock.

Nel 1994 i Demolition 23 entrarono in studio per registrare il loro album di debutto omonimo

Prodotto da Little Steven (Steven Van Zandt), chitarrista della E Street Band di Bruce Springsteen e apprezzato produttore, l’album catturò perfettamente l’essenza live e l’energia della band. Il disco includeva sia composizioni originali che cover attentamente selezionate, tra cui “Nothin’ to Lose” di Alice Cooper e “I Wanna Be Loved” dei Johnny Thunders & The Heartbreakers.

L’album “Demolition 23” fu pubblicato nel 1994 e ricevette recensioni generalmente positive dalla critica musicale

I fan del rock classico e del punk apprezzarono l’approccio senza fronzoli e l’autenticità della band. Le performance live dei Demolition 23 divennero rapidamente leggendarie, con Monroe che mostrava la stessa presenza scenica carismatica che lo aveva reso famoso con gli Hanoi Rocks.

Nonostante l’entusiasmo iniziale e il potenziale evidente, la vita dei Demolition 23 fu sorprendentemente breve. Le tensioni interne e le divergenze creative iniziarono a emergere poco dopo l’uscita dell’album. Jay Hening lasciò la band e fu sostituito da Nasty Suicide, un altro ex membro degli Hanoi Rocks, per completare gli impegni di tour rimanenti.

Lo scioglimento della band

La band continuò a esibirsi per un breve periodo con la nuova formazione, ma divenne presto chiaro che il progetto aveva raggiunto la sua naturale conclusione. Nel 1995, poco più di due anni dopo la loro formazione, i Demolition 23 si sciolsero ufficialmente. La band rappresentò tuttavia un momento di pura espressione rock and roll in un’epoca in cui il genere stava subendo profonde trasformazioni. Il loro unico album rimane un documento apprezzato di quel periodo, celebrato dai fan per la sua energia grezza e la sua autenticità.

Dopo lo scioglimento, i membri della band proseguirono su percorsi diversi. Michael Monroe continuò la sua carriera solista, consolidando il suo status di icona del rock. Sami Yaffa collaborò con diverse band e musicisti di alto profilo. Nasty Suicide si ritirò in gran parte dalla scena musicale pubblica, mentre Jimmy Clark continuò a lavorare come musicista di sessione. Jay Henning si suicidò nel 1997.

— Onda Musicale

Tags: Punk Rock
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