Robert Plant, storico cantante e frontman dei Led Zeppelin, ha rilasciato un’interessantissima intervista riguardante il suo nuovo album, “Carry Fire”, ed i tempi con gli Zeppelin.
All’ennesima domanda riguardante la reunion Plant ha risposto “smettetela di vivere nel passato. Aprite le vostre orecchie e il vostro cuore. Non è così difficile vero?”
Vi riportiamo dunque l’intervista ad opera di Marcel Anders per Classic Rock Magazine.
Nella maggior parte dei tuoi album ti riferisci spesso ai posti in cui sei stato. “Carry Fire” sembra essere a proposito del periodo in cui vivevi ad Austin in Texas.
Tre anni, sì. Austin era solo la porta, il portale per capire che c’era molto di più … di Austin. Tutti sanno che è un grande centro democratico e liberale, ma prendete ad ovest da qui e vi ritroverete nella contea di Comanche. Lì realizzerete che un intero tessuto è stato spostato, tutto uno stile di vita, di comprensione e relazione con la terra è stato sostituito. Io l’ho capito vivendo lì, non sapevo neanche che cosa avrei trovato, non stavo cercando nulla, ma poi ho trovato questo straordinario richiamo per la maestosità della terra Comanche.
Viaggi ancora molto. È nel tuo sangue, è ciò che ti rende quello che sei?
Sì. Beh, conosco degli amici e dei bellissimi posti, ma comunque il motore è il lavoro, cantare, scrivere, imparare e quindi torno in certi posti. E avverto i cambiamenti, una grande liberazione per me.
Hai lasciato Austin a causa della tua rottura con la cantante e cantautrice Patty Griffin (nel 2014) oppure a causa delle tue esperienze con la magistratura americana?
Ti riferisci a quell’assurdo processo per Stairway to Heaven? Non approfondirò questo (ride). Scusa, amico.
Ma hai rotto con Patty?
L’ho fatto, sì … e se ascolti l’album puoi sentirmi il mio cuore che si confida a chi è interessato perché è così che faccio. E non è affatto facile, credimi.
Okay, allora diciamo piuttosto che hai lasciato Austin perché ti mancavano le montagne nebbiose.
Meglio! E l’ho fatto. Questo è quello che mi ha riportato indietro davvero. Questo e lo humour di famiglia.
Sei molto appassionato di storia ed anche un po’ nostalgico a proposito della musica che hai creato in passato. Perché?
Perché preferisco andare avanti. È così semplice. Non voglio rimanere bloccato nel passato come molti dei miei coetanei.
Ci sono alcune persone che, a sessantanove anni, scrivono ancora nuovo materiale e vanno in tour. Che cosa ti fa alzare dal letto e fare questo?
Beh, i miei occhi sono aperti. A volte mi sembra quasi di essere appena nato. Quando un animale nasce la madre lecca gli occhi del piccolo, sia tra i bovini che gli ovini, questi si aprono ed arriva l’attenzione. Qualche volta mi sento così. Vorrei andare in posti e leggerli in maniera diversa, così come le relazioni e le amicizie … Il riflusso e lo scorrere della vita è spettacolare. Non vorrei rimanere bloccato in un posto troppo a lungoaltrimenti potrei perdere il mio trucco.
Quale trucco?
Non ne ho idea, ma non voglio perderlo.
La canzone Heaven Sent su Carry Fire è un inno al tuo essere, giusto?
Sì, esattamente. Azzeccato. Sei un’anima irrequieta e viaggiatrice? Beh, io non credo di essere irrequieto, ma viaggiatore sì. Intendo dire che ho la chiave.
Scriverai mai tutto questo, tutto quello che hai fatto? Pubblicherai mai le tue memorie?
(Ride) Da dove cazzo è uscita questa stronzata delle memorie?
Perché sembra che tutti lo stiano facendo.
Sì, lo so. Credo solo che l’intera idea di noi … una volta eravamo dei devianti sociali spinti agli angoli della società, spesso dei corpi cercati per la strada dai poliziotti. Ricordo quando stavo camminando attraverso Dearborn (parte dell’area metropolitana di Detroit) con John Bonham nel 1969 in una domenica pomeriggio quando Detroit era in fiamme e, guardando attraverso il paesaggio urbano, si potevano vedere fumo e cose così. Qualcuno passò poi in una grande Lincoln Continental, abbassò lentamente i finestrini e ci sputò addosso perché eravamo degli hippie. Rappresentavamo una sfida all’ordine. Volevamo dunque abboccare e coccolare l’idea di andare da un editore e raccontare storie? Voglio dire, per cosa e per chi? Queste storie sono ben chiuse tra le mie due orecchie quindi fanculo. Ce ne sono molte lì dentro ed è lì che devono stare.
Nel nuovo album c’è una cover di Bluebirds over the Mountain che hai registrato con Chrissie Hynde dei Pretenders. Da quanto tempo vi conoscete?
Da circa trentacinque, quarant’anni. Così, en passant. Mi piace la dolcezza di quella canzone. È carina ed è una canzone che cantavo di solito quando ero un bambino, prima di essere un cantante. È una specie di filastrocca.
Hai annunciato delle date in America e in Australia. Quando ti vedremo in Europa, nell’estate del 2018?
Sì. Ci stanno lavorando su al momento parlando con la gente ad Istanbul e Beirut e ci faremo strada anche verso di voi ragazzi, spero.
Con i Sensational Space Shifters hai sempre suonato del materiale dei Led Zeppelin. Qualche idea su come sarà questa volta? Quest’anno hai cantato Kashmir con Nigel Kennedy.
Sì. Non è una canzone che faccio di solito, ma quando farla se non con un’orchestra e Mad Man Kennedy? È stato bello. È stato grandioso avere un’orchestra attorno, davvero bello.
Come fai a stare al passo con quello che succede nella musica? Io non ci riesco.
Se fossi stato un DJalla radio avrei avuto tutto il nuovo materiale che potevo desiderare. Sfortunatamente non lo sono quindi, qualche volta, mi perdo completamente delle cose. La musica adesso è un grande mondo e qualcosa arriva mentre qualcos’altro no.
Ma c’è veramente poco in corso nella musica rock in questi giorni, non sei d’accordo?
Beh, questo è un po’ una benedizione.
In che modo?
Beh, penso che abbia un po’ esaurito le forze no? Probabilmente ha raggiunto il picco, fatto quello che doveva ed ora ci sono degli ibridi di rock come i Them Crooked Vultures e persone così, fanno buona musica, ma non è rock. Beh, forse è rock, forse la mia idea di cosa sia il rock è un po’ intraducibile.
Che cosa ne pensi delle voci di corridoio che continuano a spuntare riguardo ad un tour di reunion dei Led Zeppelin nel 2018?
Dimostra che le persone non hanno nient’altro di cui scrivere ovviamente e questo è un po’ triste. Tutte queste riviste e piattaforme internet dovrebbero supportare la nuova musica ed aiutare i nuovi musicisti a trovare un pubblico invece di soffermarsi sempre sulle vecchie cazzate.È come se non ci fosse più niente di nuovo e di eccitate fuori di qui quando invece c’è. Quindi smettetela di vivere nel passato. Aprite le vostre orecchie e il vostro cuore. Non è così difficile vero?
Ma non trovi divertente leggere sulla stampa i tuoi progetti futuri?
È divertente devo ammetterlo, ma ci sono dei modi migliori per divertirti, credimi.
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