I The Darkness rappresentano uno dei più interessanti fenomeni musicali dei primi anni 2000, capaci di riportare in auge il glam rock quando ormai sembrava definitivamente tramontato.
La band The Darkness nasce a Lowestoft (Inghilterra) nel 1999, dall’unione dei fratelli Justin e Dan Hawkins, rispettivamente voce e chitarra, con il bassista Frankie Poullain e il batterista Ed Graham.
La storia del gruppo ha inizio nei piccoli locali londinesi, dove il loro stile teatrale e l’incredibile falsetto di Justin Hawkins iniziano ad attirare l’attenzione del pubblico. Il loro sound, fortemente influenzato da band come Queen, AC/DC e Def Leppard, si distingue per un mix di rock classico, umorismo e virtuosismo musicale.
Il vero punto di svolta arriva nel 2003 con la pubblicazione del loro album di debutto “Permission to Land”
Il disco diventa un fenomeno immediato nel Regno Unito, trainato dal singolo “I Believe in a Thing Called Love“. L’album raggiunge la vetta delle classifiche britanniche e vende oltre 1,5 milioni di copie nel solo Regno Unito. Il successo porta la band a vincere tre BRIT Awards nel 2004 e a esibirsi nei più importanti festival musicali europei. Tuttavia, la pressione della fama improvvisa inizia a pesare sul gruppo, in particolare su Justin Hawkins, che sviluppa problemi di dipendenza.
Il secondo album “One Way Ticket to Hell… and Back” (2005) non riesce a replicare il successo del predecessore, nonostante la produzione di Roy Thomas Baker, celebre per il suo lavoro con i Queen. Le tensioni interne e i problemi personali portano allo scioglimento della band nel 2006, quando Justin Hawkins lascia il gruppo per entrare in riabilitazione. L’uomo era stato accusato da alcuni giornali di fare uso pesante di cocaina.
Dopo alcuni anni di progetti paralleli, nel 2011 la band si riunisce nella formazione originale
Da allora, i The Darkness hanno pubblicato diversi album, tra cui “Hot Cakes” (2012), “Last of Our Kind” (2015), “Pinewood Smile” (2017) e “Easter Is Cancelled” (2019), fino al più recente “Motorheart” (2021).
Lo tile musicale dei The Darkness
Il loro stile musicale è un’audace fusione di diversi elementi del rock classico, caratterizzato da una personalità unica e immediatamente riconoscibile. Al centro della loro proposta artistica si trova un revival del glam rock anni ’70 e ’80, ma con una sensibilità moderna e un approccio che oscilla tra il serio e il giocoso.
La voce di Justin Hawkins è l’elemento più distintivo: il suo falsetto, che può raggiungere note altissime, richiama le performance vocali di Freddie Mercury e Robert Plant, ma con un’impronta personale che alterna momenti di puro virtuosismo a passaggi più teatrali e ironici. Questo registro vocale così particolare è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica della band.
Dal punto di vista strumentale si distinguono per gli arrangiamenti elaborati e le chitarre prominenti
Dan Hawkins offre riff possenti e incisivi che si alternano a assoli tecnicamente complessi, creando un sound che deve molto all’hard rock classico degli AC/DC e al virtuosismo dei Van Halen. La sezione ritmica, composta dal basso di Frankie Poullain e dalla batteria, fornisce una base solida che spazia dal classic rock al metal melodico.
Le loro composizioni sono caratterizzate da strutture elaborate che includono cambi di tempo improvvisi, bridge complessi e cori multipart che ricordano le armonie vocali dei Queen. I testi oscillano tra temi seri e approcci più leggeri, spesso utilizzando doppi sensi e riferimenti ironici, ma sempre mantenendo un livello di scrittura sofisticato.
L’estetica della band completa il pacchetto musicale: i loro costumi di scena elaborati, le performance energetiche e teatrali, e la presenza scenica esagerata sono tutti elementi che contribuiscono a creare uno spettacolo completo che omaggia l’era d’oro del glam rock mentre lo reinterpreta per un pubblico contemporaneo.
Album in studio
- 2003 – Permission to Land
- 2005 – One Way Ticket to Hell… and Back
- 2012 – Hot Cakes
- 2015 – Last of Our Kind
- 2017 – Pinewood Smile
- 2019 – Easter Is Cancelled
- 2021 – Motorheart