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Trucco, paillettes e rock’n’roll: il fenomeno Poison ridefinisce il glam metal

La band americana Poison

I Poison sono una delle band più iconiche della scena glam metal degli anni ’80. Formata nel 1983 a Mechanicsburg (Pennsylvania), la band ha saputo conquistare il pubblico mondiale grazie ad una combinazione di energia, teatralità e brani orecchiabili.

La musica dei Poison, fortemente caratterizzata da sonorità hard rock con forti influenze pop, è diventata rappresentativa di quel decennio, segnando il passaggio tra l’hard rock e il glam metal, noto anche come hair metal, per via del look appariscente dei musicisti.

Gli inizi: da Mechanicsburg a Los Angeles

I Poison nascono dall’iniziativa del cantante Bret Michaels, del chitarrista Matt Smith, del bassista Bobby Dall e del batterista Rikki Rockett. Il quartetto era animato dal desiderio di lasciare il segno nel mondo della musica, ma ben presto si rese conto che la piccola cittadina di Mechanicsburg non avrebbe offerto loro le opportunità desiderate. Fu così che, nel 1984, si trasferirono a Los Angeles, la capitale della scena rock emergente.

A Los Angeles la band iniziò a suonare nei locali della Sunset Strip, una zona famosa per essere stata la culla di molte band glam metal. Poco dopo il trasferimento, il chitarrista Matt Smith lasciò il gruppo e venne sostituito da C.C. DeVille, una scelta che si rivelò cruciale per il futuro della band. DeVille portò con sé non solo un’abilità chitarristica di alto livello, ma anche una spiccata personalità scenica che ben si integrava con l’immagine glam e sfacciata del gruppo.

Il successo con Look What the Cat Dragged In

Nel 1986 i Poison pubblicarono il loro album di debutto, Look What the Cat Dragged In. Inizialmente, l’album ricevette recensioni contrastanti, ma grazie al passaparola e alla forte presenza scenica della band, il disco decollò, raggiungendo la posizione n. 3 nella classifica di Billboard. Brani come “Talk Dirty to Me“, “I Want Action” e “I Won’t Forget You” divennero delle hit, aiutando i Poison a stabilirsi come una delle band più popolari della scena glam metal.

Dal punto di vista musicale, Look What the Cat Dragged In incarnava lo stile glam metal al suo massimo

Le canzoni erano caratterizzate da riff di chitarra orecchiabili, testi esplicitamente orientati al divertimento e alla sfera sessuale, e un’immagine fortemente androgina. I Poison adottarono un look vistoso: capelli cotonati, trucco pesante, abiti sgargianti e attillati. Questa estetica, tipica del glam metal, suscitò tanto fascino quanto critiche, contribuendo però a definire l’identità visiva della band.

Il successo planetario dei Poison con Open Up and Say… Ahh!

Nel 1988 i Poison pubblicarono il loro secondo album, Open Up and Say… Ahh!, che consolidò ulteriormente il loro status di superstar. Il disco vendette oltre 8 milioni di copie nel mondo, grazie anche a singoli di enorme successo come “Every Rose Has Its Thorn” e “Nothin’ But a Good Time“.

Every Rose Has Its Thorn, in particolare, è una ballata che ha raggiunto il primo posto nella classifica Billboard Hot 100. Il brano, più lento e introspettivo rispetto alla tipica produzione del gruppo, è diventato un simbolo della loro versatilità musicale, dimostrando che i Poison erano capaci non solo di scrivere brani energici e divertenti, ma anche di toccare corde più emotive.

L’apice e la crisi degli anni ’90

I Poison continuarono il loro successo con l’album Flesh & Blood (1990), che includeva hit come “Unskinny Bop” e “Something to Believe In“. Tuttavia, con l’avvento degli anni ’90, il panorama musicale cambiò drasticamente. L’arrivo del grunge, con band come Nirvana e Pearl Jam, portò a un declino rapido della popolarità del glam metal. I Poison, come molte altre band di quel genere, furono travolti da questo cambiamento e iniziarono a sperimentare una serie di difficoltà sia interne che esterne.

Nel 1991, durante il tour a supporto di Flesh & Blood, le tensioni tra Bret Michaels e C.C. DeVille raggiunsero il culmine

Dopo uno spettacolo disastroso agli MTV Video Music Awards del 1991, DeVille fu licenziato dalla band e sostituito da Richie Kotzen. Tuttavia, i Poison non riuscirono a replicare i successi dei primi anni. L’album Native Tongue (1993), sebbene ben accolto dalla critica, non ottenne lo stesso riscontro commerciale dei precedenti lavori.

La rinascita dei Poison e la nostalgia degli anni 2000

Negli anni successivi i Poison attraversarono periodi di pausa e riformazioni, ma rimasero sempre attivi sulla scena musicale, anche se lontani dai fasti degli anni ’80. C.C. DeVille rientrò nella band nel 1996, e i Poison si ritrovarono a cavalcare un’ondata di nostalgia per gli anni ’80, che riaccese l’interesse del pubblico per il glam metal.

Nel 2006, in occasione del ventennale di Look What the Cat Dragged In, i Poison intrapresero un tour celebrativo che li vide riempire arene e festival. La band divenne simbolo di un’epoca, e la loro musica continuò a essere apprezzata da nuove generazioni di fan, grazie anche alla riscoperta della cultura pop degli anni ’80 e al revival dell’estetica glam.

Lo stile musicale dei Poison

Il sound dei Poison è strettamente legato al glam metal, un sottogenere dell’hard rock che mescolava l’energia del rock con melodie pop accattivanti. I loro brani sono caratterizzati da riff di chitarra potenti ma melodici, cori orecchiabili e testi che parlano spesso di feste, amori fugaci e ribellione. La loro musica è generalmente leggera e divertente, pensata per intrattenere e far evadere il pubblico.

Un’altra componente fondamentale del loro stile è la forte teatralità. Sul palco, i Poison combinano spettacoli pirotecnici, coreografie esagerate e look accattivanti, trasformando ogni concerto in un’esperienza visiva oltre che musicale. Questo aspetto è un’eredità diretta del glam rock degli anni ’70, da cui i Poison hanno preso ispirazione per il loro stile visivo, mischiandolo con una vena più commerciale e accattivante.

Conclusione

Nonostante i cambiamenti musicali e le difficoltà incontrate negli anni ’90, i Poison sono riusciti a sopravvivere e a mantenere viva la loro musica, dimostrando che il glam metal ha ancora un posto importante nella storia del rock. La loro capacità di fondere musica divertente e spettacolarità li ha resi una delle band più rappresentative degli anni ’80, e la loro influenza si può avvertire ancora oggi in molte band moderne.

— Onda Musicale

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