Recensioni e Interviste

Rokamora, da Bergamo con un nuovo furore – Intervista esclusiva

foto band

Dei veterani dell’underground bergamasco si riuniscono per dar vita ad una nuova band: Rokamora.

Il genere è misto, quasi nuovo seppur intriso di sonorità già note e prende l’appellativo di “NuGrunge”. Abbiamo intervistato i Rokamora, freschi di EP di debutto.

Partiamo dalle origini: dopo una pausa di sette anni dalla musica, cosa ti ha spinto, John, a riunire una band e lanciarti in questo nuovo progetto con i Rokamora? È stato un ritorno naturale o una sfida?

“Ti rispondo con una parola “Passione”… la passione per la musica e per creare musica mi ha portato inevitabilmente, dopo forse una troppo lunga pausa, a rimettermi in gioco. Quindi sì! è stato un ritorno naturale ma anche una sfida e soprattutto una curiosità, la curiosità di capire cosa potesse partorire la mia testa visto che nel frattempo sono diventato più grande, più maturo rispetto al ventenne che scriveva canzoni in un gruppo crossover.”

Il vostro EP “Rokamora” è una fusione di grunge e nu-metal, ma l’avete definito “nu-grunge”. Cosa rappresenta per voi questo termine e come siete riusciti a creare questo equilibrio tra aggressività e melodia?

“Siamo cresciuti musicalmente alla fine degli anni 90 ascoltando Grunge, Punk, Rap, Nu Metal ed il suono è uscito proprio in modo spontaneo, senza pensarci troppo… Rispetto agli altri generi citati sicuramente il mio modo di scrivere e di cantare “in pulito” fan risaltare di più le sfumature Grunge, mentre talvolta il “suonato” condito dai miei “urlacci” fa pensare più al Metal. Diciamo che ci siamo presi la libertà di dargli un nome.. Nu Grunge.”

“Nicotine”, il vostro primo singolo, è una ballad malinconica con un ritornello potente. Potete raccontarci come è nata questa traccia e quale messaggio sperate arrivi agli ascoltatori attraverso il testo e il video?

“Sia la canzone che il video nascono dall’idea di far risaltare il contrasto fra come ci appaiono i vizi e le dipendenze e come invece sono veramente… ovvero sembrano aiutarci, rilassandoci oppure portandoci in un’altra dimensione in cui non si deve pensare alle cose “serie” ma alla fine, molto spesso, sono solo fumo negli occhi, come rappresentato nel nostro video-clip che potete trovare su YouTube.”

La scena musicale bergamasca ha vissuto diverse fasi nel corso degli anni. Come vedete l’evoluzione della scena attuale rispetto a quella di qualche decennio fa? Vi sentite parte di un movimento in crescita o pensate di occupare uno spazio unico?

“Le scene “monogenere” di una volta (scena punk, metal, ecc) sono molto cambiate negli ultimi anni e si sono evolute in scene meno omogenee ma sempre molto attive. Sia a Bergamo che in provincia c’è sempre stato fermento dato da tanta gente appassionata che non smette mai di organizzare feste, festival e concertini. E infatti grazie a queste persone, pur magari non essendoci una vera e propria scena “NuGrunge”, ci sentiamo comunque a nostro agio a suonare ovunque e con chiunque.”

Le vostre canzoni toccano temi profondi come il tempo che scorre, le nostalgie e le ansie della vita adulta. In che modo questi argomenti si collegano alle vostre esperienze personali e come influiscono sulla scrittura dei testi?

“Influiscono molto… purtroppo soffro alcune volte di malinconie varie, di malessere se guardo al futuro e soprattutto, che è la cosa peggiore per quanto mi riguarda, e di avere troppi rimpianti e di sentirsi troppo vecchio o fuori luogo per tentare comunque di colmare questo vuoto. Mi aiuto a sfogarmi da questi stati d’animo proprio suonando la mia chitarra e tentando di buttarci dentro questi sentimenti, a volte funziona ed esce qualcosa di carino da sviluppare con la band, talvolta non esce nulla, altre volte invece mi faccio un aperitivo!”

Avete già in programma di registrare altri cinque brani entro la fine del 2024. Puoi darci un’anticipazione su cosa possiamo aspettarci da questi nuovi lavori? Continuerete sulla scia del “nu-grunge” o esplorerete nuove sonorità?

“Anche per il secondo EP registreremo 5 tracce e penso che la cosa più logica sia dare continuità sonora a quanto avete ascoltato nel primo. In studio cmq può sempre succedere di tutto quindi non escludo sorprese. Forse rispetto al primo ci saranno pezzi diciamo più “soft”.. ma non esagereremo con la leggerezza.. Tranquilli!!!”

A livello di dinamiche interne alla band, come funziona il processo creativo? C’è qualcuno che prende le redini nella composizione, oppure è un processo collaborativo in cui ognuno porta il proprio contributo?

“Per tutte le canzoni che abbiamo fatto fino ad ora il processo è sempre stato lo stesso, io compongo la canzone in acustico, la registro sul cellulare e poi la faccio ascoltare agli altri membri della band. Dopodiché la riarrangiamo tutti insieme in saletta talvolta teniamo tutto quello che ha elaborato la mia testa a volte invece tagliamo parti, ne allunghiamo altre, aggiungiamo ritornelli o strofe in più, etc.. di tanto in tanto invece si butta via tutto e si ricomincia!”

Rokamora è su YouTube e Instagram.

— Onda Musicale

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