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Tra jazz, soul e rock: l’universo musicale di David Sanborn

David Sanborn

David Sanborn rappresenta una delle voci più originali e influenti del sassofono contemporaneo, un musicista che ha profondamente ridefinito i confini del jazz, del rhythm and blues e della musica pop.

David Sanborn (Tampa – Florida il 30 luglio 1945) ha sviluppato un percorso artistico straordinario che lo ha portato a diventare uno dei sassofonisti più riconoscibili e innovativi della sua generazione.

La sua storia musicale affonda le radici in un’esperienza personale di sofferenza e riscatto

Durante l’infanzia David Sanborn fu colpito dalla poliomielite, e il sassofono divenne per lui non solo uno strumento musicale, ma anche un mezzo di riabilitazione e di espressione personale. Attraverso la musica, riuscì a sviluppare la forza muscolare e la coordinazione, trasformando una condizione difficile in un’opportunità di crescita artistica.

Lo stile musicale di David Sanborn si caratterizza per un suono immediatamente identificabile

Un sassofono alto che miscela l’energia del rhythm and blues, la profondità del jazz e la comunicatività della musica pop. David Sanborn ha elaborato una tecnica unica, contraddistinta da un fraseggio intenso, note graffianti e un vibrato estremamente personale che lo distingue da qualsiasi altro sassofonista della sua generazione.

Gli anni ’70

Negli anni settanta, David Sanborn inizia a farsi conoscere nel panorama musicale collaborando con artisti di primo piano. La sua versatilità lo porta a lavorare con musicisti provenienti da mondi molto diversi: Paul Simon, David Bowie, Gil Evans, James Brown. Questa capacità di muoversi con disinvoltura tra generi diversi diventa presto il suo marchio di fabbrica, permettendogli di costruire una carriera straordinariamente eclettica.

Il suo album di svolta arriva nel 1975 con “Taking Off”

Si tratta di un lavoro che rivela immediatamente la sua capacità di fondere jazz, soul e rock in un linguaggio musicale completamente originale. David Sanborn riesce a creare un suono che parla contemporaneamente a un pubblico di appassionati di jazz e a un pubblico più mainstream, abbattendo le barriere tra generi musicali.

Gli anni ’80

Negli anni ottanta e novanta David Sanborn diventa uno dei musicisti più richiesti, non solo come strumentista ma anche come compositor. I suoi album solisti come “Hideaway” e “Close Up” dimostrano la sua capacità di creare musica che è allo stesso tempo tecnicamente raffinata e immediatamente accessibile. Il suo sassofono racconta storie complesse con una immediatezza comunicativa che pochi altri musicisti riescono a raggiungere.

La sua influenza va ben oltre la produzione musicale

David Sanborn è stato anche un importante divulgatore musicale, conducendo programmi televisivi e radiofonici che hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico artisti di jazz e musica strumentale. La sua capacità di comunicare la musica ha fatto di lui non solo un musicista, ma anche un vero e proprio ambasciatore culturale.

Premi prestigiosi e collaborazioni importanti per David Sanborn

Nel corso della sua carriera, Sanborn ha vinto numerosi Grammy Awards e ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi della musica mondiale. La sua capacità di attraversare i confini tra jazz, r&b, pop e rock lo ha reso un unicum nel panorama musicale contemporaneo, un artista capace di parlare linguaggi diversi mantenendo sempre una propria identità unica e riconoscibilissima.

La sua scomparsa

Nel 2018 gli venne diagnosticato un cancro alla prostata, dal quale fu stroncato nel 2024.

— Onda Musicale

Tags: James Brown, David Bowie, Paul Simon
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