Un film con molti difetti, che potrebbe aver affossato il franchise.
“Ghostbusters – Minaccia glaciale” è un film del 2024 con la regia di Gil Kenan, quarto capitolo della saga degli Acchiappafantasmi.
Tre anni dopo gli eventi narrati in “Ghostbusters: Legacy“ la nuova famiglia Spengler vive a New York ove svolge l’attività di acchiappafantasmi. Il sindaco della città Walter Peck cerca però di farli chiudere, e l’unico appiglio che trova è che Phoebe non possa svolgere quel lavoro perché minorenne. Piuttosto che interrompere l’attività, il gruppo decide che la ragazzina non lavorerà più con loro. Phoebe si sente quindi esclusa e non considerata dalla sua famiglia; la sua sofferenza viene un po’ alleviata dall’incontro con Melody, il fantasma di una ragazza morta in un incendio.
Un uomo di nome Nadeem Razmaadi vende a Ray Stantz una sfera in ottone, che lo storico acchiappafantasmi studia fino a scoprire che questa tiene prigioniero Garraka, un demonio che cerca di conquistare il mondo portando la temperatura ambientale allo zero assoluto. Phoebe porta Melody nel nuovo laboratorio di Winston Zeddemore, ove la protagonista utilizza su di sé una macchina per separare il suo spirito dal corpo, per capire cosa si provi ad essere un fantasma ed essere più vicina a Melody, anche se solo per un paio di minuti.
Quest’ultima, però, si è di nascosto alleata con Garraka, ed approfitta della situazione per far leggere alla ragazza una formula che libera il demone dalla sfera. Garraka scatena una glaciazione sulla città, e poi si reca presso la sede dei Ghostbusters per liberare tutti i fantasmi presenti nell’unità di contenimento. Tutti gli acchiappafantasmi si schierano contro di lui, e dopo un iniziale svantaggio riescono ad averne la meglio.
Recensione
“Ghostbusters – minaccia glaciale” è purtroppo un film noioso, non ci sono altri termini per definirlo. Nella prima parte della pellicola i personaggi parlano, parlano, parlano ma non succede niente. L’azione promessa dal titolo inizia solo dopo un’ora e venti minuti di film, il che su di una pellicola di 115 minuti è decisamente una delusione.
Altro punto di demerito è che – per l’ennesima volta – la trama è sempre la stessa, identica a quella dei precedenti film. Nella recensione di “Ghostbusters: Legacy” osservavo che riproporre sempre la stessa storia non fosse una grande idea, ma in quel caso poteva essere giustificata dal dover dimostrare il rispetto del franchise originale a 32 anni di distanza, e auspicavo che la successiva pellicola facesse scelte più coraggiose; purtroppo questo non è avvenuto. Basta divinità presumeriche che vogliono distruggere il mondo! Non ne possiamo più! Dateci ogni volta dei fantasmi nuovi! Oltretutto del cattivo Garraka ci viene raccontata una lunghissima mitologia – ma senza mostrarlo – per un’ora e venti di film, e poi quando appare viene sconfitto in soli cinque minuti. Decisamente deprimente!
Un buon elemento di “Ghostbusters: Legacy” era che la trama seguiva due storie parallele: quella principale del ritorno di Gozer il Gozeriano, e quella secondaria dei rapporti all’interno della famiglia Spengler.
In “Ghostbusters – minaccia glaciale” la sceneggiatura è molto più piatta, e alterna la vicenda principale della liberazione di Garraka solo a brevi scene che non hanno un seguito. Altro punto di demerito di “Minaccia glaciale” è che vi sono troppi protagonisti, con il risultato che il film non ha un vero protagonista carismatico, che accentri l’attenzione del pubblico e gli faccia seguire la trama. In un momento del film vi sono addirittura undici acchiappafantasmi in scena. Undici! Praticamente tutti i personaggi visti nelle prime tre pellicole, più i nuovi, sono stati eletti a ghostbuster! Quanto ci manca il giovane Peter Venkmann, lui sì che era carismatico!
Le poche novità introdotte peggiorano le cose. Quella degli acchiappafantasmi è stata trasformata in un’azienda a conduzione famigliare, e la loro storica sede in un’abitazione; questo non va bene, perché appiattisce il tutto a livello di una sitcom. Non ha senso che Winston Zeddemore abbia creato una sua attività parallela di acchiappafantasmi con un nuovo staff. Il personaggio comico di Nadeem Razmaadi (Kumail Nanjiani), creato per riprendere le gag che furono di Louis Tully (Rick Moranis), è fastidioso quanto inutile, e non ha un briciolo della simpatia del suo predecessore. La recitazione di tutti gli attori è piatta, ma d’altronde con una sceneggiatura del genere non è che si potesse fare molto meglio. L’unica che recita bene è Mckenna Grace, che però non è credibile nei panni di una quindicenne avendone già 17 all’epoca delle riprese.
A tal proposito: il primo “Ghostbusters” era un film per adulti con protagonisti degli adulti, mentre “Minaccia glaciale” è una pellicola per ragazzini con protagonisti dei ragazzini; anche questo fattore abbatte la qualità del film.
Non che io sia contrario a priori ai film con giovani protagonisti, ma molti dei numerosi ragazzi presenti nel cast appaiono sulla pellicola solo per pochi secondi e senza fare nulla di fondamentale ai fini della trama (a parte Mckenna Grace), per cui viene da chiedersi per quale motivo siano stati inseriti nella sceneggiatura. Nel riassunto della trama che apre l’articolo io non li ho citati, e la storia funziona ugualmente – se non addirittura meglio – avendo omesso le sottotrame che non portano da nessuna parte.
Se “Ghostbusters – Acchiappafantasmi“ ha creato il mito, “Ghostbusters II – Acchiappafantasmi II” lo ha fatto scricchiolare e “Ghostbusters: Legacy“ lo ha fatto rinascere, “Ghostbusters – Minaccia glaciale” è quello che ha fatto affossare il franchise. Potrebbero esserci dei seguiti, è quasi certo, ma ormai il pubblico è rimasto scottato: “Ghostbusters” è purtroppo diventato un altro “Star Wars”. Voglio però concludere la recensione con un complimento a “Ghostbusters – Minaccia glaciale”. Lo scrivente ha apprezzato molto il fatto che Slimer sia stato riproposto come un personaggio “cattivo” coerentemente con i primi due film, e non un “buono” come nel cartone animato.
La critica specializzata
Le recensioni sulla stampa internazionale hanno principalmente espresso opinioni negative sul film. Wendy Ide di The Observer ha dato al film due stelle su cinque, lamentandosi che il film fosse “non originale” e non valorizzasse al meglio il suo giovane cast. Jake Wilson di The Age gli ha assegnato solo 2,5 stelle su 5, scrivendo: “Aykroyd e Grace sono l’anima della cosa, a qualsiasi livello esista un’anima.”
Per Brian Lowry della CNN “Ghostbusters – Minaccia glaciale” è “un film molto impegnativo che manca dell’aggancio emotivo del suo predecessore, mentre spende troppo tempo sui personaggi sbagliati, generando una relazione piuttosto fredda e senza vita”. Robbie Collin del The Daily Telegraph ha valutato il film con una stella su cinque, scrivendo che “C’è una velenosa puzza di non morti che emana da questo ultimo capitolo del franchise degli anni ’80, che ora viene mantenuto necromanticamente attraverso la forza della pura disperazione commerciale, e nient’altro”.
Alcuni critici hanno invece recensito positivamente la pellicola.
Richard Roeper del Chicago Sun-Times ha assegnato al film tre stelle su quattro, scrivendo che “presenta lo stesso spirito teneramente sciocco e science-nerd del primo film e offre un delizioso equilibrio di roba viscida spettrale, battute taglienti, effetti visivi fantastici e un flusso costante di richiami a vari personaggi, umani e non, dal film del 1984”. Jake Coyle dell’Associated Press ha valutato il film con 2,5 stelle su 4, affermando che si tratta di “un significativo miglioramento rispetto ad Afterlife” e di “un sequel più spensierato e funzionale, che ha un fascino modesto come un’avventura per famiglie in stile anni ’80”.
Sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes solo il 42% delle 300 recensioni dei critici è positivo, con una valutazione media di 5,2/10. Il consenso del sito web recita: “Ghostbusters – Minaccia glaciale offre una certa dose di divertimento nostalgico per i fan dell’originale, ma un cast affollato e un tono sorprendentemente serio impediscono a questo sequel di scatenarsi davvero”. Si tratta del capitolo del franchise con la valutazione più bassa sul sito. Metacritic, portale che utilizza una media ponderata, ha assegnato al film un punteggio di 46 su 100, basato su 50 critici.
Colonna sonora
Come in tutto il franchise, la parte del leone dal punto di vista musicale la fa la classica “Ghostbusters” di Ray Parker Jr. udibile alla fine del film nel momento del trionfo degli acchiappafantasmi, ma non solo: il testo del brano viene recitato dai protagonisti in una scena, e persino le immagini del suo videoclip vengono mostrate nella pellicola. Le canzoni originali sono state scritte dal compositore pisano Dario Marianelli, con la consulenza di Peter Bernstein figlio di Elmer, autore delle musiche del primo film. In alcune scene vengono utilizzate proprio delle composizioni scritte da Bernstein padre per la prima soundtrack. Curiosamente manca un brano commerciale scritto apposta per pubblicizzare il film in radio e televisione.
La colonna sonora è stata pubblicata da Sony Classical Records il 22 marzo 2024 con il titolo “Ghostbusters: Frozen Empire (Original Motion Picture Soundtrack)” e contiene solo i brani scritti da Dario Marianelli. Il disco ha raggiunto la posizione numero uno nella classifica UK Soundtrack Albums e presenta la seguente scaletta:
- Manhattan Adventurers Society
- The Sewer Dragon
- Firehouse
- Ray’s Occult
- A Ghost in the Attic
- Chess in the Park
- When the Light is Green…
- Paranormal Research Center
- A Call
- The Orb
- A Tour of the Firehouse
- Slimer
- Dadi’s Secret Room
- Should We Investigate?
- Dr. Wartzki
- Patience
- Golden Years
- It’s Your Turn
- Ionic Separator
- Now He Can Control You
- The Horns
- Back to Headquarters
- New Proton Packs
- Possessor’s Mistake
- Was Any of it Real?
- Last Frozen Stand
- The Thawing
- In the Fabric of the Universe
Sono udibili nel film ma rimaste fuori dalla pubblicazione le seguenti canzoni:
- Home on the Range – (Daniel E. Kelly e Brewster M. Highley) arrangiata da Gil Kenan e Jason Reitman
- Melao – (Ramon J. Santiago e Marcus Elliot Cohen) Caino feat. Jun R.O.T.S
- Love Is Strange – (Bo Diddley, Sylvia Robinson, Mickey Baker) Mickey & Sylvia
- Ghostbusters – Ray Parker Jr.
Infine in Giappone l’uscita del film è stata accompagnata da quella di un brano della girl band Atarashii Gakko! intitolato “Ghostbusters: Frozen Summer” (titolo nipponico della pellicola) che riprende i suoni di quello storico di Ray Parker Jr.