Fuori dal 12 dicembre “Punti Deboli“, il nuovo EP di Manco disponibile su tutti i digital store. Cinque canzoni che si muovono tra le sfumature di blues-rock, folk, soul e cantautorato. Cinque canzoni che raccontano i punti deboli dell’artista riuscendo a coinvolgere ed emozionare.
Se dovessi descrivere “Punti Deboli” con una sola parola (escludendo il titolo), quale sarebbe e perché?
Vero. Perché tutto quello che ho scritto e racconto é vero. Tutto quello che abbiamo suonato è vero, senza aggiusti, sovraincisioni. Le canzoni sono così come sono state suonate in trio, tutti insieme.
I “punti deboli” spesso spaventano, ma nel tuo EP diventano una forza narrativa. Come hai trasformato le tue fragilità in un atto creativo?
Il come non so dirtelo, non è proprio cosciente. Lo faccio da sempre, parlo di fragilità, momenti bui, cadute. Che diventano forza narrativa me lo dite voi e credo sia giusto così: io racconto, non devo valutare il mio stesso racconto.
Hai detto che ogni brano parla di un punto debole. Qual è stato il più difficile da raccontare e perché?
Credo “Mai Abbastanza”. Perché li parlo di qualcosa che è personale, ma contemporaneamente di tutti. Il male della mia generazione: competi, produci, fai numeri, scala le classifiche. Una gara alla quantità, senza interesse la qualità e la pace della calma. Ci ho girato attorno un po’ prima di tirare fuori, in quel modo, quello che sento da sempre ma che fosse anche ricollegabile da tutti (o dai più possibile insomma!)
Hai registrato l’EP in presa diretta. Che sensazione hai provato durante queste sessioni così “vive”? È stato liberatorio o una sfida?
Una sfida all’inizio. Durante le prove e in fase di rec. Dopo una liberatoria soddisfazione: oh guarda che abbiamo fatto, ne siamo stati capaci.
Se potessi cambiare qualcosa di questo EP adesso che è finito, cosa cambieresti? O preferisci lasciarlo così com’è, con i suoi “punti deboli”?
Dopo che finisco di registrare qualcosa cambierei sempre tutto. Ma, le imperfezioni di questa produzione pare stiano piacendo, anche paradossale per me che sono un perfezionista insoddisfatto, quindi forse lo lascerei così, con i suoi punti deboli.
Qual è il commento più strano o inaspettato che hai ricevuto finora su una delle tue canzoni?
Me ne vengono in mente due: 1) la batteria é troppo violenta e 2) c’è un mix di troppi generi e non riesco a collocarlo
Se “Punti Deboli” fosse un punto di partenza per un viaggio musicale, dove immagini che ti porterà il prossimo album?
A esplorare questi ambienti musicali con più raffinatezza e morbidezza e a raccontare in maniera ancora più “semplice” e diretta.
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