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“Creep” dei Radiohead: un inno all’alienazione e all’inadeguatezza

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Radiohead

I Radiohead, formati ad Oxford nei primi anni ’90, sono diventati uno dei gruppi più influenti e innovativi della scena rock alternativa. Con un sound caratterizzato da sperimentazione, atmosfere malinconiche e testi introspettivi hanno rivoluzionato il modo di concepire la musica rock.

Creep: la nascita di un’icona

Creep” è stata scritta da Thom Yorke, il frontman dei Radiohead, durante i suoi anni universitari. Il brano, originariamente registrato come demo, cattura l’angoscia e l’insicurezza dell’adolescenza, esprimendo un profondo senso di inadeguatezza e di alienazione. Il testo, crudo e diretto, descrive un’ossessione per una ragazza che sembra irraggiungibile e un’incapacità di relazionarsi con gli altri.

“When you were here before
Couldn’t look you in the eye
You’re just like an angel
Your skin makes me cry
You float like a feather
In a beautiful world
I wish I was special
You’re so fuckin’ special”

Il successo inaspettato e le critiche per i Radiohead

Quando “Creep” venne pubblicata come singolo nel 1993, non riscosse subito un grande successo. Anzi, fu inizialmente snobbata dalla critica musicale. Tuttavia, grazie al passaparola e alla sua potente carica emotiva, il brano iniziò a scalare le classifiche, diventando un inno per una generazione di giovani che si sentiva incompresa e marginata.

Il successo inatteso di “Creep” portò i Radiohead a un bivio: da un lato, il brano li rese famosi in tutto il mondo, dall’altro, li costrinse a confrontarsi con l’etichetta di “one-hit wonder“. Per sfuggire a questa definizione, la band iniziò a sperimentare sonorità sempre più complesse e originali, dando vita a album come “The Bends” e “OK Computer“, che li consacrarono come una delle band più importanti del loro tempo.

“But I’m a creep
I’m a weirdo
What the hell am I doing here?
I don’t belong here

Il significato profondo di “Creep”

Il significato di “Creep” va ben oltre il semplice racconto di una cotta adolescenziale. Il brano esprime un senso di inadeguatezza e di alienazione che molti giovani possono facilmente identificare. Il testo, apparentemente semplice, cela una profondità psicologica che ha reso questa canzone un vero e proprio inno generazionale.

Thom Yorke ha spesso parlato dell’imbarazzo che provava nei confronti di “Creep“, ammettendo che il brano rappresentava una parte di sé che avrebbe voluto dimenticare. Tuttavia, nel corso degli anni, ha imparato ad apprezzare l’impatto che questa canzone ha avuto sul pubblico e sull’intera scena musicale.

Le cover più famose

Creep” è stata reinterpretata da numerosi artisti, a testimonianza della sua universalità e del suo impatto duraturo. Tra le cover più famose ricordiamo quelle di:

  • TLC: il gruppo femminile R&B ha proposto una versione più ritmata e dance del brano.
  • Coverdale Page: la band formata da David Coverdale e Jimmy Page ha realizzato una cover rock più pesante e bluesy.
  • R.E.M.: il gruppo alternative rock ha reinterpretato “Creep” in chiave acustica, sottolineando la fragilità emotiva del testo originale.
  • Vasco Rossi: il rocker italiano ha realizzato una bellissima cover nel 2009 dal titolo “Ad ogni costo“.

Conclusione

Creep” dei Radiohead è molto più di una semplice canzone: è un’icona culturale che ha segnato un’intera generazione. La sua capacità di esprimere i sentimenti di solitudine, inadeguatezza e desiderio di appartenenza ha reso questo brano universale e atemporale. Nonostante il successo e l’impatto che ha avuto, “Creep” rimane un punto di partenza per comprendere la complessità e la profondità della musica dei Radiohead.

Guarda la cover di Vasco Rossi

— Onda Musicale

Tags: Vasco Rossi/Radiohead/REM/Jimmy Page/David Coverdale/Thom Yorke
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