Fuori dal 15 gennaio 2025 “Sorriso di Stelle“, il primo EP di LARIA. Una raccolta dei brani pubblicati finora tra cui l’inedito “Caro Papà” uscito il 14 gennaio.
Il percorso di LARIA fatto finora viene riassunto in questi cinque brani dove si esplorano suoni e temi diversi. La cantautrice ama usare la musica per toccare argomenti importanti come la guerra e la violenza sulle donne, ma rimane spazio anche per i sogni in brani come “Anche in America” o “Non dirmi”.
Se dovessi rappresentare “Sorriso di Stelle” con un simbolo o un oggetto, cosa sceglieresti e perché?
Sceglierei una foto, in particolare una di mia madre in cui sorride. Questo perché mentre ho scritto questo bravo avevo davanti a me proprio quella foto. Ero arrivata a un momento in cui non sapevo esattamente come completare il ritornello così mi sono messa a guardare a fondo quella foto e all’improvviso osservando i suoi occhi ho provato un senso di gioia misto a nostalgia e così è uscita la frase “quegli occhi blu, è un deja vù”. Ogni volta che canto questa canzone si ripropone nella mia mente quella foto e credo che sarà sempre così.
Hai mai avuto un momento in cui una canzone dell’EP ha cambiato significato per te dopo averla scritta?
No al momento non ho avuto una canzone ha cui nel tempo ho dato un significato diverso. Ogni brano racchiude un sentimento forte che ho voluto rappresentare attraverso la musica. Mi piace l’idea di rivivere quelle sensazioni ogni volta che riascolto la canzone.
Se ogni canzone dell’EP fosse un personaggio, che personalità avrebbe?
Credo che la forza sia la personalità che accomuna tutte le canzoni perché ogni brano, a modo suo, cerca di andare contro corrente, tenta di allontanarsi dalla società creandosi un mondo tutto suo. Nello specifico la canzone “Anche in America” sarebbe rappresentata da un personaggio che ha voglia di viversi il presente per non perdersi neanche un momento; sarebbe sicuramente una persona molto saggia. In “Finestra” troveremo invece una personalità piuttosto irrequieta e fragile soprattutto all’inizio del brano. Arriviamo poi a “Non dirmi” dove la vivacità e la capacità di credere in sé stessi vincono il giudizio altrui; Caro papà invece potrebbe essere rappresentato da un bambino spinto dalla curiosità di capire come funziona il mondo. Una personalità quindi che racchiude sia il timore del non sapere ciò che succede sia il coraggio di voler cambiare ciò che non va. Infine, il personaggio di “Sorriso di stelle” sarebbe sicuramente nostalgico ma anche felice nel ricordare ciò che la sua infanzia gli ha regalato.
Qual è il brano che senti più tuo oggi, e quale invece pensi che in futuro potrebbe sorprenderti riascoltare?
“Sorriso di stelle” è il brano che più mi appartiene, per questo motivo ho scelto di dare proprio questo titolo all’intero EP. Racchiude l’essenza di chi sono e mi accompagnerà sempre. In futuro credo che mi sorprenderà riascoltare “Non dirmi” perché è proprio questa canzone che rappresenta quel momento della mia vita in cui ho scelto di cambiare strada anche se all’inizio non c’era neanche un lampione a farmi luce. Mi ricorderà sempre il momento in cui ho preso la decisione di lasciarmi guidare anche dai miei sogni e riascoltarla a distanza di anni sicuramente mi renderà orgogliosa.
Se potessi far ascoltare una canzone dell’EP a una persona che non ti conosce per farle capire chi sei, quale sceglieresti?
In questo momento sceglierei “Non dirmi” proprio perché rappresenta il cambiamento che ho fatto in questi anni e quindi anche la mia crescita personale. Sarei però anche molto indecisa con “Sorriso di stelle” perché rimane comunque il mio punto di partenza.
Se potessi tornare indietro nel tempo e dire qualcosa a te stessa prima di iniziare questo progetto, cosa le diresti?
Le direi che seguire i propri sogni è il regalo più bello che si possa fare a sé stessi. Le direi di non avere paura perché sarà un viaggio che varrà sempre la pena vivere, che solo così potrò capire chi sono davvero. Un giorno ho sentito questa frase “insegui i tuoi sogni e non gli incubi degli altri” e credo che ognuno dovrebbe vivere basandosi su l’essenza di questa citazione.
Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella realizzazione di questo EP?
In generale è stato piuttosto complesso anche perché essendo il mio primo EP non sapevo come muovermi esattamente. Forse la scelta del titolo è stata la sfida più difficile; inizialmente cercavo qualcosa che potesse rappresentare tutti i brani però stava diventando molto complicato perché trattano tematiche diverse. Poi ho capito che la scelta poteva essere più semplice, poteva rappresentare me stessa, il mio percorso; quindi ho scelto di intitolare l’EP con la prima canzone che ho scritto in assoluto, per potermi ricordare anche in futuro da dove sono partita.