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Dalla spontaneità del punk alla sperimentazione sonora: un viaggio tra le note di By the Way dei Red Hot Chili Peppers

Red Hot Chili Peppers

La stesura di ‘By the Way’, guidata dal produttore Rick Rubin, appartiene a un capitolo fondamentale nella carriera dei Red Hot Chili Peppers, segnando un passaggio verso un sound più maturo e introspettivo.

Mentre il gruppo continuava a esplorare nuove direzioni musicali, il legame con il passato, soprattutto con le influenze punk e il ricordo dei Ramones, rimaneva un elemento centrale, modellando il loro approccio alla composizione e alla produzione. Questo periodo di transizione ha portato alla creazione di un album che univa emozioni più sottili e melodiche con l’energia e l’attitudine che li avevano resi iconici.

Inizialmente, Frusciante propose due tipologie di brani: alcuni molto punk e altri più melodici sulla scia dello stile dei Beach Boys e dei Beatles

Fu quest’ultima la strada quella prescelta e incoraggiata da Rick Rubin che, riconoscendo il potenziale di un sound più ricco e riflessivo, guidò la band verso una sonorità più raffinata e armoniosa. Rubin, consapevole delle capacità della band di esplorare nuovi orizzonti, li incoraggiò a sperimentare melodie più complesse e arrangiamenti più delicati, dando vita a un album che si allontanava dalle loro radici più selvagge, ma senza mai perdere l’intensità emotiva che aveva caratterizzato i lavori precedenti.

I brani appartenenti all’album ’By the Way’ vennero scritti da Kiedis e Frusciante nella suite 78 dell’Hotel Chateau Marmont, residenza temporanea situata in Sunset Blvd, supportati dallo stesso Rick Rubin e dal tecnico del suono Ethan Mates. Non fu una location scelta a caso ma, si voleva prendere ispirazione dalle tante star che avevano soggiornato in precedenza in quell’hotel. Una curiosità sulla creazione dell’ottavo album dei Red Hot Chili Peppers riguarda il fatto che, per ricreare un’atmosfera rétro, Kiedis decorò il suo angolo di lavoro con poster cinematografici d’epoca.

In questo contesto, invece, Frusciante studiava come suonare in modo minimal armonizzazioni ricercate e che sembrassero appartenere ad un’altra epoca

In questo quadro compositivo Flea si sentiva un po’ emarginato e stava passando per una fase in cui prediligeva una composizione più monotona, eseguendo a ripetizione gli stessi giri di basso che dettero i natali a ‘Don’t Forget Me’ e ‘This is the Place’. Nonostante le divergenze di visione di produzione tra Rick Rubin e Frusciante il 9 luglio 2002 venne pubblicato ‘By the Way’. La creazione della copertina venne affidata a Julián Schnabel, il padre della fidanzata del chitarrista. La ragazza, Stella, rappresenta anche il soggetto ritratto in copertina.

Fu proprio su ‘Don’t Forget Me’ che nacquero i primi diverbi tra Rick Rubin e Frusciante sulla modalità di incisione, a causa dell’importanza che il produttore dava alla valorizzazione della voce, piuttosto che della chitarra. Oggi viene riproposta live in accordo con la visione del chitarrista.

All’interno di ‘By the Way’ sono presenti pezzi importanti della discografia della band californiana e anche molto diversi tra loro

‘Dosed’ è un brano nato interamente dalla sperimentazione e improvvisazione di Frusciante con un pedale Line 6 loop; ‘Cabron’, invece, segue sonorità messicane, molto lontane dal sentimentalismo dei temi precedenti e dichiarata come un omaggio al modo di suonare di Martin Barre. Ancora diversa è ‘The Zephyr Song’, ispirata alle prime note di ‘Pure Imagination‘ (colonna sonora del film Willy Wonka e la Fabbrica del Cioccolato) e nella quale viene utilizzata la drum machine, richiamando le sonorità dei Depeche Mode, mentre ‘Warm Tape’ strizza l’occhio alla psichedelia con qualche nota country. Quest’ultima, in prima battuta fu suonata da Frusciante con una dodici corde ma, successivamente, predilesse una sei corde.

Tra i brani appartenenti all’ottavo album dei Red Hot Chili Peppers c’è anche ‘Venice Queen’

Che narra la storia di Gloria Scott, terapista che prese in carico la riabilitazione di Anthony Kiedis e che viveva in un bungalow nel quartiere ‘Venice’ di Los Angeles. La donna si ammalò di cancro ai polmoni e la band, dopo un concerto di beneficenza per pagarne le cure, non potendo più far nulla per salvarla da morte certa, le acquistarono una casa sull’oceano e le regalarono una canzone che potesse farla vivere in eterno.

Non bisogna dimenticare che all’interno dell’ottavo album della band è presente anche ‘Can’t Stop’, brano scritto da Frusciante, in omaggio al modo di suonare di Ricky Wilson, chitarrista deceduto di Aids nel 1985. Wilson era famoso per suonare la chitarra rimuovendo le due corde centrali e servendosi solo di quattro corde accordate in modo da sembrare una doppia chitarra.

By the Way’ è stato dichiarato da Anthony Kiedis un disco che trasmette un senso di ottimismo e felicità per il ritorno di Frusciante nella band e di gratitudine per essere vivi.

— Onda Musicale

Tags: Red Hot Chili Peppers, Punk, The Beatles, Rick Rubin, Depeche Mode, Ramones, John Frusciante
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