Un giudice federale della Corte distrettuale della California ha respinto le accuse dell’autore Adam Stone, che aveva pubblicato una canzone omonima nel 1989.
Mariah Carey non ha commesso plagio. La popstar statunitense è stata completamente scagionata dall’accusa di violazione del diritto d’autore in una causa riguardante il suo brano natalizio di grande successo ‘All I Want for Christmas is You‘. Adam Stone, che l’aveva accusata, sperava di condividere il successo della canzone che guadagna ogni anno circa 8,5 milioni di dollari, ma resta a mani vuote e con un conto salato da pagare per rimborsare la cantante.
Un giudice federale della Corte distrettuale della California ha respinto le accuse dell’autore Adam Stone, che aveva pubblicato una canzone omonima nel 1989
Stone aveva accusato Carey di aver sfruttato la sua “popolarità” e il suo “stile”. Stone, che si esibisce con il nome di Vince Vance, chiedeva almeno 20 milioni di dollari di danni. Ma nella sua sentenza, il giudice Mónica Ramírez Almadani ha citato testimonianze di esperti musicali secondo cui le due canzoni condividevano semplicemente “cliché natalizi” comuni a diversi successi precedenti. Stone e i suoi avvocati non hanno “soddisfatto l’onere di dimostrare che le canzoni di Carey e Vance sono sostanzialmente simili”, è scritto nella sentenza.
Il giudice Almandi ha anche stabilito che Stone e i suoi avvocati devono subire sanzioni per aver presentato argomentazioni “frivole” alle loro accuse, che includevano “miscele vaghe… e incomprensibili di affermazioni e conclusioni fattuali, opinioni soggettive e altre prove irrilevanti”. Per questo ha ordinato a Stone e ai suoi legali di rimborsare le spese processuali sostenute da Mariah Carey per la difesa del caso.
Le accuse
La causa era stata intentata originariamente nel 2022, con Stone che sosteneva che il successo della Carey era stato copiato da una canzone che aveva registrato con il nome di Vince Vance and the Valiants. Nei documenti depositati in tribunale, Stone ha affermato che il suo brano aveva ricevuto “un’ampia diffusione” durante le festività del 1993, un anno prima che la canzone della Carey fosse registrata e pubblicata.
Nel suo libro di memorie del 2020, Mariah Carey ha dichiarato di aver composto “la maggior parte della canzone su una piccola tastiera Casio da quattro soldi“, mentre si ispirava al film ‘La vita è meravigliosa‘, prima di completarla in studio con il suo co-autore Walter Afanasieff. Stone non aveva creduto a questa versione. “La sua arroganza non conosce limiti, persino il suo coautore non crede alla storia che ha raccontato“, aveva scritto nei documenti presentati al tribunale l’accusatore. La denuncia iniziale è stata ritirata nel dicembre 2022 ma è stata ripresentata un mese dopo.
Lo scorso agosto gli avvocati della Carey hanno chiesto al tribunale di archiviare il caso, sostenendo che Stone non è riuscito a dimostrare una violazione del copyright. “Le somiglianze denunciate sono un’accozzaglia di elementi non tutelabili: un titolo e una frase di richiamo utilizzati da molte canzoni natalizie precedenti, altre parole e frasi di uso comune e luoghi comuni natalizi come ‘Babbo Natale’ e ‘vischio'”, hanno scritto i legali della cantante.
Cosa dicono gli esperti
Nella sentenza il giudice Almadani ha approvato due relazioni di musicologi assunti dal team della Carey. In una, il professore della New York University Lawrence Ferrara ha testimoniato che non c’erano “significative somiglianze melodiche” tra i due brani e ha aggiunto di aver scoperto “almeno 19 canzoni” precedenti al brano di Stone con idee liriche simili, molte delle quali si intitolavano ‘All I Want For Christmas Is You‘. Una relazione simile presentata dalla difesa di Stone è stata dichiarata inammissibile, soprattutto dopo che il suo autore ha ammesso in una deposizione che le melodie delle due canzoni erano incomparabili perché “i ritmi sono diversi”. Su queste basi, il giudice Almadani ha deciso di accogliere la richiesta di archiviazione.
(di Paolo Martini – link)