Amy Jade Winehouse nasce a Londra il 14 settembre 1983 e muore, sempre a Londra, il 23 luglio 2011. E’ stata una cantante, produttrice e stilista.
Esordisce nel mondo della musica pubblicando nel 2003 l’album “Frank“, che riscuote un buon successo di pubblico e critica. Il vero successo arriva però nel 2007 con l’uscita del secondo disco intitolato “Back to Black” che, trainato da singoli come Rehab, Love Is a Losing Game e l’omonima traccia Back to Black, scala le classifiche mondiali ottenendo un successo che la porta alla vittoria di cinque Grammy Awards.
Ed è proprio il 10 febbraio 2008 che a Los Angeles vince 5 Grammy Awards con il brano “Rehab” che viene premiato come “Registrazione dell’anno“, “Canzone dell’anno” e “Migliore canzone pop femminile“.
Il disco Back to Black viene premiato “Migliore voce pop” e “Milgliore nuovo artista“. Assieme a Hilary Duffy e Adele era considerata una delle maggiori e promettenti esponenti della nuova generazione del genere white soul.
Nel frattempo, Amy fa spesso parlare di sé per gravi problemi legati all’uso di droga, alcool e disordini alimentari i quali la portano a ritardare la realizzazione del suo terzo album e che la spingeranno, purtroppo, a prematura morte, avvenuta nella sua casa, a Londra. Alle 15,53 del 23 luglio 2011, Amy viene infatti trovata morta nel letto della sua casa al numero 30 di Camden Square a Londra. Il personale medico-sanitario delle ambulanze intervenute sul posto non possono che constatarne il decesso.
L’esame autoptico viene eseguito il 25 luglio ma non chiarisce le cause della morte. Dopo ulteriori esami tossicologici e istologici, il 24 agosto 2011 un portavoce della famiglia rende noto che
Le analisi non hanno rilevato tracce di sostanze stupefacenti, solo tracce di alcool, ma non in misura tale da poter stabilire se e fino a che punto l’alcol abbia influito sulla sua morte.”
Amy Winehouse fa parte dei molti musicisti inseriti nel “Club 27”, morti all’età di 27 anni. Insieme a lei ci sono, gra gli altri, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain, Brian Jones. (leggi l’articolo)