I Gryphon sono una band inglese nata nel 1971, originaria di Londra. Il gruppo fu fondato da Richard Harvey (flauto dolce, tastiere) e Brian Gulland (fagotto, cromorno, tastiere), entrambi diplomati alla prestigiosa Royal College of Music.
A loro si unirono il chitarrista e cantante Graeme Taylor e il percussionista Dave Oberlé, completando la formazione classica del gruppo. L’idea alla base di Gryphon era ambiziosa: fondere la musica medievale e rinascimentale con il folk tradizionale britannico e il rock progressivo.
Il nome Gryphon (grifone in italiano) fu scelto per evocare l’immaginario mitologico e medievale. Il grifone, creatura leggendaria metà aquila e metà leone, rappresenta la fusione di forza e saggezza — un simbolismo perfetto per una band che univa la robustezza del rock con la raffinatezza della musica antica.
Lo stile musicale
Il genere di Gryphon è una combinazione unica di rock progressivo, musica medievale e rinascimentale, folk britannico e musica da camera. Gli strumenti utilizzati — tra cui cromorni, fagotti, flauti dolci, clavicembali, chitarre acustiche, oltre ai classici strumenti rock — creano un sound estremamente ricco e fuori dagli schemi. Caratterizzati da intricati intrecci strumentali, armonie vocali in stile madrigalistico e improvvisazioni inaspettate, i Gryphon si distinsero fin da subito nell’affollato panorama progressive degli anni ’70.
Gli anni d’oro (1973-1977)
Il primo album, “Gryphon” (1973), fu un’opera quasi interamente strumentale, fortemente ancorata alla musica antica, ma con una vitalità moderna che la rese accessibile anche a chi non era esperto di musica rinascimentale.
Nel 1974 pubblicarono “Midnight Mushrumps”, un disco che segnò un’evoluzione significativa: il brano omonimo, lungo 18 minuti, fu composto per accompagnare una produzione teatrale del “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare. La musica diventò più strutturata, più ambiziosa e cinematografica.
Il terzo album, “Red Queen to Gryphon Three” (1974), è considerato il loro capolavoro. Interamente strumentale, ispirato al gioco degli scacchi, miscelava magistralmente rock progressivo e musica medievale in una suite concettuale senza precedenti. Questo disco valse loro la possibilità di aprire i concerti degli Yes nel tour americano del 1975, facendoli conoscere anche al pubblico d’oltreoceano.
Con “Raindance” (1975) e “Treason” (1977), i Gryphon tentarono un approccio più pop e radiofonico, nel tentativo di adattarsi ai cambiamenti del mercato musicale. Tuttavia, la loro essenza più autentica rimase quella sperimentale e fuori dagli schemi, e questi album segnarono la fine della loro prima fase: nel 1977, il gruppo si sciolse.
La rinascita
Dopo decenni di silenzio, nel 2007 alcuni membri storici si riunirono per una serie di concerti celebrativi, spinti da una crescente riscoperta del loro repertorio da parte delle nuove generazioni. Nel 2018 uscì “ReInvention”, il loro primo album di inediti dopo oltre 40 anni. Il disco mantenne intatte le radici medievali e folk, ma con una consapevolezza contemporanea che dimostrava come Gryphon non fosse semplicemente una reliquia del passato.
Nel 2020 pubblicarono “Get Out of My Father’s Car!”, un album ricco di humor surreale, tecnica impeccabile e varietà stilistica. La nuova formazione, che oltre ai membri originali comprendeva anche musicisti più giovani come Rory McFarlane (basso) e Andy Findon (flauti e clarinetto), riuscì a mantenere vivo lo spirito originario del gruppo pur rinnovandolo.
Gryphon oggi
I Gryphon sono oggi considerati una delle realtà più uniche e sottovalutate del progressive rock britannico. Continuano ad esibirsi sporadicamente in concerto, attirando fan di tutte le età. Nonostante siano passati più di cinquant’anni dalla loro nascita, la loro musica rimane senza tempo, difficile da etichettare e capace di stupire anche l’ascoltatore contemporaneo.
La discografia dei Gryphon
Gryphon (1973)
Descrizione: Album di debutto che fonde folk inglese e musica medievale con strumenti storici come cromorni, fagotti e flauti dolci.
Atmosfera: Allegra, giocosa, molto “rinascimentale”.
Ascolto consigliato: The Unquiet Grave – una ballata tradizionale dal sapore antico.
Midnight Mushrumps (1974)
Descrizione: Più maturo e orchestrale, include la lunga suite “Midnight Mushrumps”, nata per una produzione teatrale shakespeariana.
Atmosfera: Epica, sognante, con momenti drammatici.
Ascolto consigliato: Midnight Mushrumps – una composizione di 18 minuti davvero cinematografica.
Red Queen to Gryphon Three (1974)
Descrizione: Capolavoro assoluto, un concept album interamente strumentale ispirato al gioco degli scacchi.
Atmosfera: Intellettuale, brillante, dinamica.
Ascolto consigliato: Opening Move – l’inizio elegante e potente della partita sonora.
Raindance (1975)
Descrizione: Tentativo di rendere il suono più accessibile, introducendo elementi pop e canzoni più corte, pur mantenendo un forte elemento folk.
Atmosfera: Più leggera e variegata, a tratti umoristica.
Ascolto consigliato: Mother Nature’s Son – una cover affascinante dei Beatles, in stile Gryphon.
Treason (1977)
Descrizione: Virata verso un rock progressivo più convenzionale con sintetizzatori e canzoni orecchiabili. L’album rifletteva il cambio dei tempi (era già l’epoca del punk).
Atmosfera: Più diretta e moderna, ma meno “magica”.
Ascolto consigliato: Spring Song – un pezzo frizzante che mostra il lato più accessibile dei Gryphon.
ReInvention (2018)
Descrizione: Il grande ritorno! Un mix di nostalgia e innovazione, con nuove composizioni che omaggiano lo stile storico senza rinunciare a idee fresche.
Atmosfera: Ricca, nostalgica, piena di dettagli musicali raffinati.
Ascolto consigliato: Haddocks’ Eyes – esempio perfetto del loro rinnovato spirito creativo.
Get Out of My Father’s Car! (2020)
Descrizione: Album energico e imprevedibile, con umorismo surreale e un ritorno alle origini più medievali, ma con un’irriverenza contemporanea.
Atmosfera: Divertente, caleidoscopica, a tratti teatrale.
Ascolto consigliato: A Brief History of a Bassoon – un brano che riassume perfettamente l’anima eccentrica dei Gryphon.