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La musicista della settimana: Cat Russell

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Catherine Russell, conosciuta come Cat Russell, è una cantante statunitense di jazz e blues nata il 20 settembre 1956 a New York City.

Figlia d’arte, con un’eredità musicale che affonda le radici nel jazz delle big band e nel blues, Cat Russell è passata da una carriera come corista di alto profilo per artisti leggendari come David Bowie e Steely Dan a diventare una delle più stimete interpreti di standard jazz e R&B vintage. Con nove album da solista, due nomination ai Grammy e un’intensa attività live in tutto il mondo, Cat Russell ha conquistato il pubblico con la sua voce potente, il fraseggio impeccabile e un’interpretazione che unisce emozione e autenticità.

Le origini di Cat Russell: un’infanzia immersa nella musica

Cat Russell è nata in una famiglia di musicisti di straordinario talento, il che ha plasmato il suo amore per la musica fin dall’infanzia. Suo padre, Luis Russell, era un pianista e bandleader nato a Panama, figura di spicco nella scena jazz di New York negli anni ’20 e ’30. Dopo aver guidato una big band a New Orleans e collaborato a Chicago con King Oliver, che diede a Louis Armstrong la sua prima grande opportunità, Luis divenne il direttore musicale di lunga data di Armstrong. La madre di Cat, Carline Ray, era una musicista altrettanto talentuosa, diplomata alla Juilliard e alla Manhattan School of Music. Cantante, chitarrista e bassista, Carline si esibì con le International Sweethearts of Rhythm durante la Seconda Guerra Mondiale e collaborò con artisti come Doc Cheatham e Wynton Marsalis.

Crescendo in questo ambiente, Cat Russell fu “immersa nel primo jazz, dalle registrazioni degli anni ’20 e ’30 delle orchestre di suo padre fino al R&B degli anni ’40 e ’50”. Amava anche la musica country, citando artisti come George Jones, Patsy Cline, Hank Williams e Merle Haggard, attratta da “tutto ciò che swinga”. Questa varietà di influenze ha contribuito a formare il suo gusto eclettico e la sua versatilità come interprete.

Dopo essersi laureata con lode presso l’American Academy of Dramatic Arts, Cat Russell decise di intraprendere una carriera musicale professionale, inizialmente come corista e musicista di supporto, sfruttando la sua voce potente e la sua capacità di adattarsi a diversi generi.

Gli anni come corista e collaborazioni di alto profilo

Negli anni ’80 e ’90, Cat Russell si costruì una solida reputazione come corista e musicista di supporto per alcuni dei più grandi nomi della musica. La sua carriera decollò quando, a metà degli anni ’80, fu invitata a cantare sul palco con Donald Fagen degli Steely Dan in un club di Manhattan gestito dal chitarrista Jimmy Vivino. Questo incontro portò a un invito a partecipare al tour della New York Rock and Soul Revue di Fagen nel 1992. Quando gli Steely Dan si riunirono nel 1993, Fagen la chiamò per unirsi alla band, e Cat rimase con loro fino al 1996, esibendosi in tour mondiali.

Uno dei momenti più significativi della sua carriera fu la collaborazione con David Bowie dal 2002 al 2004

Cat Russell fece parte della sua band per gli Heathen Tour, A Reality Tour e contribuì vocalmente e strumentalmente (suonando chitarra, tastiere, percussioni e mandolino) all’album Reality (2003). Ricordando questa esperienza, Cat disse: “Lavorare con David è stato un sogno che si avvera. Ero una fan dal 1971. Era un uomo gentile e musicalmente generoso. Ha tirato fuori il meglio di me, permettendomi di suonare diversi strumenti. Era premuroso, divertente e amava la sua famiglia”. La sospensione della carriera live di Bowie nel 2004 segnò un punto di svolta per Cat.

Tra gli altri artisti con cui ha collaborato in questo periodo ci sono Cyndi Lauper, Paul Simon, Jackson Browne, Michael Feinstein, Levon Helm, Toshi Reagon, Rosanne Cash e Carrie Smith. Cat ha partecipato a oltre 200 registrazioni, dimostrando la sua versatilità in generi che spaziano dal rock al jazz, dal blues al pop. Preferiva tour con band acustiche per evitare di competere con le chitarre elettriche, un segno della sua sensibilità come cantante.

La transizione alla carriera solista

Quando David Bowie interruppe i tour nel 2004, il compagno di affari di Cat (e futuro marito) Paul Kahn le suggerì di registrare un album da solista. Inizialmente riluttante, convinta di avere già “una bella carriera come corista”, Cat Russell accettò di registrare alcune tracce nello studio di un amico a Skokie, Illinois. Kahn organizzò un’esibizione a New York per i dirigenti della Harmonia Mundi, che portò a un contratto discografico. Quelle tracce divennero il suo album di debutto, Cat (2006), che ricevette ottime recensioni e segnò l’inizio di una “svolta a metà carriera”. Cat passò da corista di lusso a “principale interprete vocale di canzoni jazz e R&B vintage”.

Da allora Cat Russell ha pubblicato nove album da solista, circa uno ogni due anni, accompagnati da un’intensa attività live in Asia, Australia, Europa e Stati Uniti. Tra i suoi lavori più noti:

  • Sentimental Streak (2008), che vinse il German Record Critics’ Award e il Prix Decouverte dell’Hot Club de France.
  • Inside This Heart of Mine (2010), che raggiunse la vetta delle classifiche JazzWeek e Roots Music Report.
  • Strictly Romancin’ (2012), premiato con il Prix du Jazz Vocal dalla French Jazz Academy e un Bistro Award per la miglior registrazione.
  • Bring It Back (2014), che ottenne una recensione a cinque stelle su Downbeat Magazine.
  • Harlem on My Mind (2016), nominato ai Grammy come Best Jazz Vocal Album.
  • Alone Together (2019), che raggiunse la prima posizione nella classifica JazzWeek 2019 e ottenne una seconda nomination ai Grammy.
  • Send For Me (2022), elogiato da testate come The Wall Street Journal, JazzTimes e Pop Matters.
  • My Ideal (2024), un album collaborativo con il pianista Sean Mason, nominato ai Grammy 2025 per la miglior registrazione.

Cat Russell ha anche contribuito a colonne sonore, come quella di Boardwalk Empire (2012), vincendo un Grammy per Best Compilation Soundtrack for Visual Media, e ha interpretato Make Me a Pallet on the Floor nel film Bolden! (2019) su Buddy Bolden. La sua cover di Crazy Blues (1920) è stata usata nell’episodio “The Emerald City” di Boardwalk Empire.

Il suo stile musicale: un ponte tra passato e presente

Lo stile di Cat Russell è un omaggio alla tradizione del jazz e del blues, ma con una freschezza che la rende rilevante per il pubblico contemporaneo. La sua voce è descritta come “femminilità piena, un’arma potente e soulful che emana vulnerabilità toccante”. È capace di affrontare con disinvoltura brani che vanno dal blues più crudo al jazz sofisticato, dal R&B al swing, con un fraseggio impeccabile e un’interpretazione rilassata che non sembra mai forzata. JazzTimes l’ha paragonata a Dinah Washington per la sua “straordinaria destrezza vocale, forza espressiva e capacità di passare da impertinente a sentimentale”.

Il suo repertorio spazia dai classici degli anni ’20 e ’30 (come Harlem on My Mind di Irving Berlin) agli standard del Great American Songbook, fino a brani di Ray Charles, Fats Waller e Nat King Cole. Nel suo ultimo album, My Ideal (2024), in collaborazione con il giovane pianista Sean Mason, Cat rivisita il jazz tradizionale con duetti voce-pianoforte che richiamano le collaborazioni leggendarie di Ella Fitzgerald con Ellis Larkins o Tony Bennett con Bill Evans. Brani come I Don’t Need No Doctor (Ray Charles) e Grind My Coffee (con influenze di Fats Waller) mostrano la sua capacità di fondere blues, gospel e jazz con un tocco moderno.

Cat eccelle nel rendere omaggio alla storia del jazz, ma il suo approccio è tutt’altro che nostalgico. Come ha dichiarato, “non si tratta di ricreare il passato, ma di portare queste canzoni nel presente con autenticità”. La sua abilità di “entrare nella melodia e catturare ogni emozione” la rende unica, secondo All About Jazz.

Oltre alle collaborazioni con Bowie, Steely Dan e altri artisti pop/rock, Cat Russell ha lavorato con numerosi musicisti nel mondo del jazz e oltre:

  • Sean Mason: la collaborazione più recente, culminata in My Ideal (2024), unisce la voce esperta di Cat al pianismo sofisticato del giovane Mason, creando un dialogo musicale che spazia dal blues al jazz classico.
  • Wynton Marsalis: Cat ha collaborato con Marsalis in vari progetti, inclusi Big Band Holidays II con la Jazz at Lincoln Center Orchestra, e ha contribuito alla colonna sonora di Bolden! (2019).
  • Carrie Smith: una delle prime collaborazioni jazz di Cat Russell, che l’ha aiutata a immergersi nel mondo degli standard.
  • The Jazz Gallery All-Stars: Cat si è esibita con questo ensemble al Kennedy Center nel 2020, consolidando la sua presenza nella scena jazz contemporanea.
  • Sy Oliver: ha riscoperto e interpretato arrangiamenti di Oliver per trio vocale femminile in un concerto al Jazz at Lincoln Center (2016).

Queste collaborazioni riflettono la sua capacità di muoversi tra generi e generazioni, mantenendo sempre un profondo rispetto per la tradizione jazz.

La sua vita privata

Cat Russell è una persona riservata, ma alcuni dettagli della sua vita emergono dalle sue interviste e dal suo lavoro. È stata sposata con Paul Kahn, suo compagno di affari e manager, che ha avuto un ruolo cruciale nel lanciarla come solista. La loro partnership professionale e personale è stata fondamentale per la sua carriera, anche se Cat tende a mantenere privata questa sfera della sua vita.

Nativa di New York, Cat è profondamente legata alla sua città e alla sua eredità musicale. La sua casa d’infanzia era un crocevia di musicisti jazz, e lei attribuisce ai genitori l’averle instillato un amore per la musica autentica e senza compromessi. La perdita di entrambi i genitori (Luis Russell morì nel 1963, Carline Ray nel 2013) ha influenzato la sua sensibilità artistica, visibile nei suoi brani più introspettivi.

Cat è anche impegnata nel promuovere la storia del jazz e del blues, spesso parlando dell’importanza di preservare il patrimonio musicale afroamericano. Le sue performance, come il Tiny Desk (Home) Concert per NPR nel 2022 o le apparizioni al Lincoln Center e al Carnegie Hall, sono occasioni per educare il pubblico su figure come James P. Johnson o Fats Waller.

Nonostante il successo, Cat Russell rimane umile e concentrata sulla musica

Come ha detto in un’intervista, “non si tratta di essere una star, ma di raccontare storie attraverso le canzoni”. La sua dedizione all’arte è evidente nelle sue esibizioni dal vivo, dove il suo buon umore e la sua intelligenza creano un’atmosfera positiva e gioviale di che avvolge il pubblico, secondo il New York Times.

Con oltre quattro decenni di carriera, Cat Russell è diventata un’icona del jazz e del blues moderno. La sua transizione da corista a solista è una storia di talento, perseveranza e riscoperta personale. Ha portato alla ribalta canzoni dimenticate, rendendole accessibili a nuove generazioni, e ha conquistato il pubblico di festival prestigiosi come Monterey, Newport, North Sea, Montreal e Tanglewood.

I suoi riconoscimenti includono due nomination ai Grammy, un Grammy per la colonna sonora di Boardwalk Empire, e numerosi premi internazionali. A gennaio 2014, era la seconda artista femminile più venduta nelle classifiche jazz, un traguardo che testimonia la sua popolarità.

Cat Russell continua a esibirsi e registrare, con My Ideal (2024) che rappresenta un nuovo capitolo nella sua carriera. La sua capacità di unire tradizione e innovazione la rende una figura unica, definita da All Music Guide come “una vocalista retrò per tutte le età”.

— Onda Musicale

Tags: Ray Charles/Ella Fitzgerald/David Bowie/Steely dan/Tony Bennett/Cyndi Lauper/La musicista della settimana
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