Yellow Submarine è un film d’animazione del 1968 diretto dal regista e animatore canadese George Dunning con protagonisti i Beatles.
Il paese di Pepelandia (Pepperland) è una terra paradisiaca e meravigliosa che si trova in fondo all’oceano, dove regnano la musica, i colori, i fiori, l’allegria e, soprattutto, l’amore. Tutto ciò fino a quando si scatena l’orda dei Biechi Blu (Blue Meanies), mostri umanoidi blu con stivali alti, che pietrificano tutti gli abitanti e opprimono Pepelandia con la forza delle armi, rendendo il paese grigio, silenzioso e triste. Stando a quanto detto dal loro capo, i Biechi Blu sembrano essere responsabili anche del crollo di Pompei.
L’unico che si salva è il capitano Fred, che, sfuggito ai Biechi Blu, prende il suo sommergibile giallo e va a Liverpool, dove incontra i Beatles e chiede loro aiuto perché liberino Pepelandia dalla tristezza.
Dal porto di Liverpool incomincia per i Fab Four un’incredibile avventura tra terre e isole lunari e psichedeliche e strane creature, attraversando ben 6 mari (il Mare del Tempo, il Mare della Scienza, il Mare dei Mostri, il Mare del Niente, il Mare delle Teste e il Mare dei Buchi). Attraversato quest’ultimo, i Beatles e il Giovane Fred sbarcano a Pepelandia, dove incomincia la sfida finale contro il capo dei Biechi Blu, che viene sconfitto anche con l’aiuto di un bizzarro individuo arci-dotto e clownesco, l’uomo inesistente (Jeremy Hilary Boob, Ph.D. – Nowhere Man, Geremia nell’edizione italiana) che riesce infine, grazie alle canzoni del gruppo, a diventare qualcuno.
I Beatles invitano i Biechi ad unirsi a loro e vivere insieme, così i Biechi comprendono la magia della musica che prima disprezzavano, conoscendo così l’amore e l’amicizia. Pepelandia è di nuovo libera, e per festeggiare la liberazione i Beatles fanno un concerto insieme ai Biechi Blu, il cui capo è diventato grande amico di Geremia.
Lo stile e la grafica del film – di cui fu art director l’illustratore e designer tedesco Heinz Edelmann – contrastano decisamente con quelli più noti all’epoca, in particolare con lo stile della Disney e di altri prodotti hollywoodiani. Il film utilizza un tipo di animazione molto lontana dal realismo, dipingendo paesaggi psichedelici in cui si mischiano surrealismo e pop art.
George Dunning, che aveva già lavorato alla serie dei cartoni animati sui Beatles, fu il supervisore principale del film, sovrintendendo a oltre 200 artisti per 11 mesi. Dunning ha diretto personalmente la sequenza di Lucy in the Sky with Diamonds.
Nella colonna sonora del film sono presenti diversi brani dei Beatles, tra cui:
Yellow Submarine
Hey Bulldog
Eleanor Rigby
Love You To
All Together Now
Lucy in the Sky with Diamonds
Think for Yourself
Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band
With a Little Help from My Friends
Baby You’re a Rich Man
Only a Northern Song
All You Need Is Love
When I’m Sixty-Four
Nowhere Man
It’s All Too Much
Il filme viene proiettato al cinema nel 1969. Il lungometraggio è trasmesso per la prima volta dalla televisione italiana (in bianco e nero) il giorno di Capodanno del 1972, all’interno della rubrica del sabato sera Mille e una sera, dedicata al cinema d’animazione d’autore. Dal 2018 inizierà a esserci una miniserie teletrasmessa da tutto il mondo anche su SKY.