Una storia burrascosa quella di Giovanni Cirillo, 23enne africano adottato alla nascita da una famiglia napoletana. Fin dai primi passi, dalle prime esperienze a scuola, Giovanni soffre la sua diversità: la sua pelle è nera, non è come quella degli altri bambini.
Cova nel cuore un malessere che gli fa rinnegare le sue origini e che gli scatena una rabbia esagerata quando qualcuno lo definisce “nero“. Una gioventù bruciata troppo presto dalle piaghe dell’alcool e della cocaina. Una dipendenza malata che lo ha spinto oltre al lecito: spacciare, rubare.
Una notte, in preda ad una crisi di astinenza totale, Giovanni scappa dalla clinica in cui era ricoverato, si procura un arma e compie una rapina in una gioielleria. Voleva comprarsi una pistola per mettere fine a tutto ma prima aveva bisogno di un’altra dose. Il panico, l’adrenalina, i farmaci, la droga, Giovanni si sente perseguitato e inizia a correre anche se a inseguirlo non c’è nessuno. Corre, si arrampica, salta da un balcone all’altro, si lancia nel vuoto. Rimane a terra immobilizzato da un’insufficienza renale acuta. Lo trovano, lo arrestano, lo portano in carcere, poi in ospedale.
Momenti estremamente dolorosi per lui e per la sua famiglia: le condizioni fisiche di Giovanni peggiorano e per lui c’è il rischio reale di non svegliarsi mai più. Si risveglia invece e comincia un lento recupero. Condannato, giustamente, è lui stesso ad ammetterlo e a non riconoscersi più in quel passato che gli ha tolto tanto ma che gli ha regalato una consapevolezza diversa. Giovanni sconta gli arresti domiciliari in casa e inizia la riabilitazione che lo rimette in piedi, che gli restituisce la forza. La famiglia gli si stringe attorno, lui ringrazia e inizia a capire. Appena ripreso entra in una comunità di recupero per tossico dipendenti a Borghi in provincia di Forlì/Cesena.
Giovanni è cambiato, in comunità tutti lo apprezzano, gli amici sono tornati dalla sua parte e tutti i famigliari ora finalmente possono guardarlo con orgoglio. Manca ancora qualche mese prima di tornare totalmente libero e Giovanni ha già deciso quale sarà il suo nuovo inizio, quale sarà la sua rivalsa. C’è una passione che lo ha tenuto “vivo” tutti questi anni, è la musica.
La prossima casa di Giovanni sarà il “RAP”.
Un’agenzia di Rimini lo ha conosciuto e ha deciso di investire su di lui. E’ online il videoclip del suo primo singolo da rapper “Serpe” e Giovanni d’ora in poi si farà chiamare Jhonny, Jhonny Cirillo. Video disponibile qui.
“a strada ti accoglie, ti mastica e poi ti sputa via.
Ho avuto paura, ho provato vergogna, ora sono fiero di me stesso.
Ho fatto tanti sacrifici e li rifarei perché mi hanno reso l’uomo che sono oggi.
Ho capito sulla mia pelle che basta poco per cadere ma ci vuole tanto, tantissimo per rialzarsi.”
(Jhonny Cirillo)
(gt)