È il 2016 quando, sugli scaffali dei negozi di dischi, arriva l’ultima raccolta del Boss ovvero “Chapter and Verses”. Una raccolta di brani firmati da Bruce Springsteen, 13 tratti dal repertorio e 5 inediti, per celebrare l’uscita in contemporanea della sua autobiografia intitolata “Born to Run”.
Di seguito ecco la storia dell’iconica foto che ritrae un giovane Boss appoggiato ad una Corvette in una strada d’inverno. Il celebre scatto in bianco e nero è opera di Frank Stefanko.
“Frank Stefanko e Bruce Springsteen si sono incontrati nel freddo inverno del 1978 in uno dei luoghi più improbabili: una piccola città nel Sud del Jersey. Erano giovani, affamati ed avevano qualcosa da dimostrare. Stefanko era un uomo che lavorava, sudava giorno dopo giorno in uno stabilimento di confezionamento di carne a Pennsauken nel New Jersey, ma la sua vera passione era la fotografia … Il Boss nel frattempo si era impantanato in un contenzioso con il suo ex manager, che gli impedì di registrare nuovo materiale”.
“Dopo che la causa si risolse, Springsteen era pronto a pubblicare il materiale che aveva scritto mentre il contenzioso si stava trascinando. Questo è stato un album fondamentale per il Boss, ma prima aveva bisogno di una copertina. È così dunque che Springsteen finì ad Haddonfield e Stefanko finì per scattare le copertine degli album successivi di Springsteen, Darkness on the Edge of Town e The River”.
“Probabilmente la collaborazione tra Springsteen e Stefanko non avrebbe avuto luogo senza l’aiuto di un’altra rocker nata nel Jersey, Patti Smith. Smith e Stefanko avevano frequentato il Glassboro State College (ora Rowan University) insieme, ma entrambi l’abbandonarono prima di laurearsi”.
“I due rimasero in contatto anche dopo che la Smith si trasferì a New York. Smith aveva sentito Stefanko entusiasmarsi per un cantante di nome Bruce Springsteen, amava la sua musica. ‘Ero un fan sin da quando ho ascoltato Greetings from Asbury Park N.J., il disco d’esordio di Bruce Springsteen‘ ha ricordato Stefanko durante una recente intervista nella sua casa a Plamyra nella Contea di Burlington”.
“Quindi, quando la Smith s’imbatté in Springsteen durante una festa a New York quando venne pubblicato ‘Greetings’ lei gli disse: ‘sarai una grande star un giorno. Lo dice il mio amico Frank dal New Jersey’. Qualche settimana dopo la smith ha mandato a Stefanko una copia autografata da Springsteen dell’album con la scritta ‘a Frank, il mio più grande fan, come dice Patti’”.
“Circa quattro anni dopo, Smith e Springsteen erano nello stesso studio di registrazione a New York quando il Boss vide alcune foto della Smith scattate da Stefanko. Chiese dunque a Smith se Stefanko fosse interessato a fotografarlo. Poi, una notte, il suo telefono squillò. ‘Hey Frank, vediamoci e facciamo qualche foto’ disse la voce roca dall’altra parte del filo”.
“Il giorno degli scatti, Springsteen si fermò davanti a casa di Stefanko su Colonial Avenue a bordo di un malconcio pickup Chevy con dei ceppi messi sul pianale per dare peso alla trazione sulle strade ghiacciate. Stefanko aveva chiesto a Springsteen di portare diversi cambi di vestiti per gli scatti. Il Boss arrivò con una borsa della spesa piena di jeans, magliette e camice a scacchi”.
“Si misero al lavoro scattando foto all’interno della casa di Stefanko e per le strade di Haddonfield. In uno scatto della sessione si appoggiò ad un palo del barbiere di fronte al defunto Frank Montemurro’s su Kings Highway. In un’altra foto, scattata in una sessione successiva, Springsteen si siede sul cofano della sua Corvette del 1960 che era parcheggiata davanti alla casa di Stefanko. ‘Amava quell’auto’, ha ricordato Stefanko”.
“La copertina di The River, un doppio album pubblicato nel 1980, è un altro scatto proveniente dalla session con Stefanko ad Haddonfield. Un semplice primo piano di Bruce Springsteen con gli occhi di ghiaccio e la barba ispida. L’album conteneva ‘Hungry Heart’, la prima hit da Top 10 di Springsteen, che aveva inizialmente scritto per i Ramones”.
“‘Frank aveva trovato il modo di strapparmi via qualsiasi rifiuto della celebrità che potrei aver raccolto lungo la strada e trovare me in me … La mancanza di grandiosità delle immagini, la loro immediatezza, la loro durezza, erano ciò che che volevo per la mia musica in quel momento‘ scrive Springsteen nell’introduzione di ‘Days of Hopes and Dreams’. ‘Mi ha mostrato le persone per le quali stavo scrivendo le mie canzoni. Mi ha mostrato la parte di me che era ancora una di loro’”.