“Bohemian Rhapsody” il docu-film sulla vita di Freddie Mercury (leggi l’articolo) ha conquistato pubblico e critica, oltre a cinque nomination agli Oscar 2019 (leggi l’articolo).
Come è noto, il regista del film Bryan Singer è stato licenziato dalla produzione nel 2017, a poche settimane dalla fine delle riprese, ufficialmente per “gravi motivi famigliari e di salute“. (leggi l’articolo) Il regista, in riferimento alle presunte tensione fra lui e Rami Malek, aveva commentato con queste parole: “Abbiamo avuto delle divergenze creative sul set, ma Rami e io le avevamo superate e abbiamo continuato a lavorare sul film insieme fino a poco prima del Ringraziamento. Volevo solo avere l’opportunità di terminare questo progetto e onorare l’eredità dei Queen, ma la Fox non me lo ha permesso perché ho avuto la temporanea necessità di mettere al primo posto la mia salute e quella dei miei cari”.
Ma i problemi di Singer sembra che si siano aggravati, almeno stando ad una serie di accuse di molestie su minori raccontate da quattro uomini, risalenti agli anni 90.
L’inchiesta dell’Atlantic è durata 12 mesi e ha coinvolto una cinquantina di fonti, tra cui quattro uomini che hanno accusato Bryan Singer di averli molestati quando erano minorenni. Victor Valdovinos, ha dichiarato che all’età di 13 anni Bryan Singer gli afferrò i genitali e si masturbò davanti a lui sul set del film “L’allievo” (thriller del 1998), altri due hanno raccontato di aver fatto sesso con lui nel 1997, quando avevano 15 e 17 anni, mentre l’ultimo ha affermato di aver avuto un rapporto orale con il regista quanto aveva 17-18 anni. “Se non eri abbastanza giovane e carino per essere un suo ragazzo, potevi sempre entrare nelle sue grazie reclutando altri ragazzi” ha confessato una fonte, svelando quindi l’esistenza di una serie di collaboratori di Singer che adescava i minorenni.
Non è la prima volta che il regista finisce sul banco degli imputati. Infatti, nel dicembre del 2017 (nello stesso periodo in cui venne licenziato dal set di “Bohemian Rhapsody“) un uomo di nome Cesar Sanchez-Guzman accusò Singer di averlo forzato ad avere un rapporto orale e anale a bordo di un yacht a Seattle nel 2003, quando aveva 17 anni.
Bryan Singer ha risposto all’articolo dell’Atlantic con un comunicato ufficiale, tramite il suo portavoce: “E’ triste che l’Atlantic si pieghi a standard di giornalismo così bassi. Queste cause legali sono state depositate da individui riprovevoli, che mentono per denaro o popolarità. Non mi sorprende che, con Bohemian Rhapsody candidato agli Oscar, questo pezzo omofobico sia stato pubblicato giusto in tempo per sfruttarne il successo“.
(fonte tgcom24.com)
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