Roger Daltrey, cantante e co-fondatore nel 1964 degli Who, afferma che la band “si è frantumata” mentre guardavano l’amico soccombere a causa del troppo bere e delle droghe.
Sensi di colpa
Roger Daltrey rivela di essere ancora pieno di sensi di colpa per non aver fatto di più per impedire la morte del compagno di band Keith Moon. Parlando a pochi giorni dal tragico anniversario della sua morte (avvenuta 41 anni fa) Daltrey ha detto:
Eravamo tutti impegnati a guardare Keith che si autodistruggeva. Era molto doloroso. In quei giorni sapevamo molto poco di riabilitazione, sapevamo molto poco di AA (Alcoholics Anonymous) e NA (Narcotics Anonymous) e tutti quei gruppi a cui potevi unirti per avere aiuto.”
Roger Daltrey, 75 anni, ha aggiunto:
Vorrei solo avere aftto di più per Keith anche se non so cosa avrei potutoi fare allora in quanto non eravamo preparati come adessi ad affronare una problematica del genere. Però c’è molto rammarico per come è finita e, probabilmente, avremmo potuto fare di più. Molto di più.”
Il cantante ha sempre evitato di di abusare di droghe o alcool perché voleva proteggere la sua voce ed è rimasto a guardare, impotente, mentre Keith non perdeva occasione per fare baldoria insieme a Pete Townshend e John Entwistle. Roger, crede che la gestione della band abbia fallito con il batterista, e ha ammesso che spesso si aspettava (con timore) che il suo telefono squillasse con la notizia della morte di Keith Moon.
Alla fine la telefonata è arrivata quando Keith ha fatto una overdose accidentale con un mix di droghe e sedativi.
Keith sembrava avere nove vite – ha continuato Roger, che spera di girare un film sulla vita di Keith – Ci sono state così tante volte in cui avrebbe dovuto morire per quello che aveva fatto a se stesso, e alla fine ci è riuscito. Noi abbiamo sempre pensato che alla fine si tirasse fuori ma un giorno non l’ha fatto.”
