I Queen hanno presentato una denuncia di violazione del copyright sull'uso non autorizzato della loro canzone 'We Will Rock You', utilizzata in un video della campagna elettorale di Donald Trump.
Lo scorso 9 ottobre, infatti, Donald Trump ha twittato il video di uno dei suoi raduni con la classica canzone del 1977 della band come sottofondo musicale. Un rappresentante dei Queen in seguito ha confermato al magazine Buzzfeed (link) che l'uso di quella canzone non era concordato nè autorizzato e che la band intendeva impedire a Trump di usare la propria musica.
Il video è stato rimosso da Twitter ed ora, al suo posto, si può leggere questo messaggio: "Questo contenuto è stato disabilitato in risposta ad una denuncia del detentore del copyright".
Non è la prima volta che il Presidente americano utilizza durante i suoi show delle canzoni senza avere il permesso di chi le ha scritte e già nel 2016 Brian May aveva vietato a Trump di utilizzare le canzoni dei Queen nei comizi elettorali, prima che diventasse Presidente, in particolare il brano "We Are The Champions".
Tuttavia, non sembra un vero e proprio "capriccio" da parte dei Queen in quanto la normativa vigente in America afferma: “La campagna dovrà contattare l’editore della canzone e possibilmente l’etichetta discografica dell’artista per negoziare le licenze appropriate con loro. NB: anche i video delle campagne contenenti musica che sono pubblicati su Internet richiedono queste licenze. Una volta che la pubblicità è stata prodotta, le stazioni TV e radio e tutti i siti Web che trasmettono la pubblicità devono disporre di una licenza di esibizione pubblica”.
Naturalmente i Queen non sono gli unici ad essersi schierati contro Trump per impedirgli di utilizzare la propria musica in avvenimenti politici. L'elenco comprende anche gli Aerosmith, Nickelback, Prince, la famiglia Pavarotti, REM, Moby, Neil Young, Adele, Rolling Stones, Kesha, Madonna oltre all'ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters che, in molte occasioni, ha aspramente criticato il tycoon americano. (leggi l'articolo)
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