Vi è mai capitato di credere, in tutta sincerità, che la canzone di un gruppo che non sapevate chi fosse assomigliasse parecchio a materiale già sentito in precedenza, magari di un gruppo famoso?
A tanti di noi senza dubbio sarà capitato, ma l’effetto comico si verifica quando il compilatore di un disco include parodie eccezionalmente ben fatte tra le composizioni originali di un gruppo.
Così è accaduto nel caso del bootleg (registrazione originale commercializzata senza il consenso dell’autore, n.d.a)Indian Rope Trick, disco del 1978 in cui – accanto a registrazioni dei Beatles e dei singoli membri del gruppo compare una “Cheese and Onions” che nel catalogo del quartetto di Liverpool non figura manco per sbaglio. Si tratta di una canzone scritta dal geniale Neil Innes per l’altrettanto geniale gruppo-parodia dei Rutles. A completare questa situazione paradossale il fatto che all’inizio degli anni ‘80 lo stesso Innes fosse stato accusato – da parte di un fan americano dei Beatles – di aver utilizzato una vera canzone di John Lennon per il suo film All You Need Is Cash. Quando gli era stata fatta ascoltare la registrazione incriminata Innes si era divertito a scoprire che si trattava di una sua creazione! La parodia si era rivelata assai ben confezionata, dato che “Cheese and Onions” combinava in maniera straordinaria accordi e stili esecutivi delle beatlesiane “A Day in the Life” e “Across the Universe”, oltre che della Lennoniana “Mind Games”.
Ma chi sono i Rutles? L’idea di creare un gruppo che porti in scena una parodia dei Beatles nasce da due menti creative di notevole intelligenza, Eric Idle (1943) e Neil Innes (1944-2019). Siamo a metà degli anni Settanta: Idle è impegnato con i Monty Python, gruppo comico dall’umorismo acuto, tagliente e a volte nero, in grado di dar vita a una satira caustica che non risparmia niente e nessuno; Innes invece è reduce dalla conclusa esperienza dei Bonzo Dog Doo Dah Band, gruppo di musicisti conosciuto per il suo eclettismo nonché per la sua rivisitazione in chiave assurda dei classici degli anni Trenta.
La prima comparsa dei “Prefab Four” (prefab è l’abbreviazione di prefabricated house, un tipo di abitazione economica dell’immediato secondo dopoguerra britannico) risale al 1975, quando sulla televisione nazionale va in onda uno sketch che finge – ovviamente in senso ironico – di essere un documentario sull’immaginario gruppo inglese. Il quartetto immaginario è guidato da Nasty, personaggio che si ispira chiaramente a John Lennon e che prende le fattezze di Neil Innes, ex-membro della Bonzo Dog Band. Gli altri musicisti sono Stig (interpretato dall’attore David Battley, è l’equivalente di McCartney), Dirk (interpretato anch’esso da un attore, per di più comico, cioè Eric Idle, è l’equivalente di Harrison) e Barry (interpretato dal batterista John Halsey, ex-membro della band Patto). Cantano “I Must Be In Love”, brano che rievoca vividamente lo stile Lennon-McCartney del periodo di “A Hard Day’s Night”. C’è da dire che tutti i brani pubblicati a nome dei Rutles saranno dei geniali e inconfondibili collages di riconoscibili spunti (sonorità e accordi) presi in prestito dalle canzoni originali del gruppo di Liverpool. Solo nel caso di “Get Up And Go” lo stesso Lennon pare che avesse avvisato Innes del fatto che la notevole somiglianza con la più celebre “Get Back” potesse spingere la ATV Music a citarlo in tribunale per plagio.
La leggenda del grande gruppo immaginario inizia a concretizzarsi nel 1976, quando Idle è ospite della celeberrima trasmissione “Saturday Night Live” – che all’epoca si chiamava solamente “Saturday Night”: il comico inglese mostra in diretta il nastro con lo sketch dei Rutles dell’anno precedente e ciò spinge il produttore esecutivo del programma – Lorne Michaels (n. 1944) a proporre a Idle di trasformare lo sketch in un film di un’ora per la televisione, o – come dicono nel mondo anglosassone – un mockumentary, cioè un finto documentario che fa il verso a quelli veri. La strada verso il celebre All You Need Is Cash era aperta !
Il film televisivo – il cui titolo è chiaramente la parodia del celeberrimo brano dei Beatles – fu scritto da Idle e Innes, diretto dallo stesso Idle insieme ad Gary Weis, e venne trasmesso per la prima volta sul canale statunitense NBC il 22 Marzo 1978 (pochi giorni più tardi – il 27 – fu trasmesso sul secondo canale della britannica BBC). In un’ora e un quarto di film viene raccontata l’epopea dei Rutles, dai loro primi incontri a fine anni cinquanta sino allo scioglimento. Notevole la partecipazione alla pellicola di personaggi famosi, ciascuno calato nel ruolo di qualche figura cruciale nella storia dei Rutles/Beatles: Dan Aykroyd interpretava probabilmente Mike Smith, l’uomo della Decca che rifiutò i Beatles dopo il provino del 1 Gennaio 1962; John Belushi interpretava Ron Decline, l’equivalente di Allen Klein; Michael Palin (membro dei Monthy Python) interpretava Eric Manchester, alter ego di Derek Taylor – famoso addetto stampa sia dei Beatles che dei Byrds; Terence Bayler interpretava Leggy Mountbatten, personaggio chiaramente ispirato a Brian Epstein; Ollie Halsall, chitarrista dal talento straordinario e purtroppo scomparso prematuramente, interpretava Leppo, il quinto Rutle, chiaramente ispirato a Stuart Sutcliffe; Jeannette Charles interpretava la Regina Elisabetta II, soprattutto per via della sua notevole somiglianza con la Sovrana.
Non da ultimo compariva anche il vero George Harrison, calato nei panni di un giornalista intento a intervistare Eric Manchester mentre ignoti saccheggiavano spudoratamente la sede della Rutle Corps sotto il suo naso (la Rutle Corps, con il logo di una banana mezza sbucciata, era un palese riferimento all’esperienza della Apple Records, etichetta discografica di successo ma anche fallimentare boutique di moda).
È interessante prendere in considerazione l’opinione che dei Rutles avevano gli stessi ex-Beatles: il più entusiasta del dissacrante progetto era lo stesso Harrison (il quale oltretutto vi prese pure parte, come abbiamo visto), dato che riteneva che Idle e soci avessero sfatato molti miti sul gruppo, oltre ad aver smorzato la tensione che gli stessi protagonisti dei fatti potevano aver vissuto all’epoca; Anche Ringo Starr apprezzava il progetto, ma riteneva che le scene tristi lo riguardassero troppo da vicino; anche Lennon era tra gli estimatori della dissacrante parodia, ma si rifiutò di riconsegnare le copie di film e colonna sonora che gli erano state prestate per l’approvazione finale del prodotto (in compenso, come abbiamo visto, mise in guardia Innes su possibili acuse di plagio da parte della ATV Music); McCartney – diversamente dagli altri tre – inizialmente si mostrò freddo sul progetto (“a little frosty” disse Idle a tal proposito), ma cambiò idea grazie all’influenza di sua moglie Linda, entusiasta del meraviglioso gruppo-parodia.
Riguardo alla disponibilità sul mercato di film e colonna sonorasi può tranquillamente dire che il dvd di All You Need Is Cash nonché i due cd pubblicato a nome del gruppo (The Rutles, del 1978 – originariamente in formato LP; Archaeology, del 1996, il cui titolo fa il verso alla celeberrima Anthology) si possono trovare sia su Amazon che su qualsiasi altra piattaforma di e-commerce, sempre se non sono andati fuori stampa (il che sarebbe un vero peccato). In conclusione, dei Rutles possiamo tranquillamente fare nostro (e parodiare) il motto della Settimana Enigmistica: se i Beatles possono vantare innumerevoli tentativi di imitazione, i Rutles sono il più riuscito (perché fatto con affetto e ineguagliabile intelligenza)