La band comasca, già protagonista nell’apertura dell’ultimo concerto di Paolo Benvegnù a Milano,torna con un brano che punta il dito contro la disinformazione, contro il “dire per non dire” e al classico mantenere il popolo ignorante per poter governare meglio.
Questo il loro punto di vista: “Spesso l’informazione viene distorta, manipolata e modificata a proprio piacimento e questa non è più informazione, diventa un’altra cosa. I media sono il più grande strumento di potere di cui i governi dispongono per manipolare e gestire a prprio piacimento l’opinione pubblica. Questo è un dato di fatto. Quando un giornalsta decide di non dire la verità o di “dire per non dire”, va contro milioni di persone per il proprio interesse personale o per accontentare il potere di turno.”
“Il rebus è un viaggio nell’attualità di un’Italia dove la memoria è sempre più a breve termine, dove le parole vengono usate più per non dire che per dire, dove la forma è tutto a scapito di una sostanza sminuita e spogliata dell’essenziale”.