Musica

Adolescenti: la musica fa bene al loro cervello

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Partiamo da un concetto di base. Suonare uno strumento musicale fa bene a chi lo suona e la musica è considerata da molti medici una terapia molto efficace per moltissime patologie.

E’ ormai assodato che suonare un qualsiasi strumento musicale faccia bene al cervello e lo mantenga più giovane e “scattante”. Proceeding of the National Academy of Science è una rivista scientifica Americana che è stata fondata nel 1915. Essa pubblica articoli scientifici di grande interesse internazionale su grandi argomenti di medicina, fisica, matematica e biologia ed è unanimamente considerata una delle più autorevoli a livello mondiale.

Lo studio scientifico

Proprio la Proceeding of the National Academy of Science ha pubblicato un articolo in cui, in sintesi, viene confermato che fare musica fa bene  e non importa se si inizia in tarda età. Fare musica fa bene a tutte le età.

La rivista pubblica una ricerca  effettuata da un gruppo di medici che hanno seguito alcuni studenti americani delle scuole superiori, a partire dal momento che hanno iniziato ad imparare a suonare un qualsiasi strumento musicale. L’esperimento si è svolto a Chicago, nello stato dell’Illinois, e gli studenti hanno dedicato tre ore a settimana all’apprendimento di uno strumento musicale, da soli o in una band.

Alla fine del periodo di osservazione lo sviluppo neurologico dei ragazzi era del tutto simile a quello di altri ragazzi che invece aveva seguito solo un programma di attività fisica.

I ricercatori hanno misurato l’attività elettrica del cervello, osservando come il gruppo che si era dedicato alla musica aveva sviluppato una migliore sensibilità nel riconoscere i suoni del linguaggio e una risposta del cervello più rapida all’esposizione ai suoni rispetto al gruppo che non aveva fatto musica. Secondo questo studio quindi, la musica potrebbe dare un aiuto significativo nella capacità di elaborare le informazioni, specie quelle linguistiche. Appare quindi evidente come lo studio di uno strumento musicale produca più di un beneficio, ben oltre il solo piacere di suonarlo.

Le conclusioni

Lo studio si conclude con una considerazione dai toni piuttosto amari e che evidenzia come la scuola americana investa così poco nello studio della musica, anche a causa di un budget sempre più ristretto. Ecco quindi il paragone con la scuola italiana dove lo studio della musica è da sempre considerato non indispensabile ma al contrario opzionale e, di conseguenza, in molte scuole non praticato per niente.

Abbiamo analizzato alcune problematiche che si possono affrontare, ottenendo ottimi risultati, con la musica. Nascite premature, riabilitazione post trauma o post intervento chirurgico, stati depressiviLesioni cerebrali, Difficoltà a socializzare, problemi di udito, patologie cardiache, migliorare prestazioni sportive, problemi adolescenziali, alfabetizzazione, incisività nel marketing.

 

— Onda Musicale

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