Musica

Star Lake City: storia di una leggenda

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Il prossimo 12 marzo ci sarà un evento davvero molto particolare. A Pergine Valsugana, presso il locale “Le Bistrot“, è stata infatti organizzata una serata che ha molteplici motivi di interesse.(leggi i particolari dell’evento)

L’evento, organizzato da Star Lake City da Il Carrozzone Eventi, vedrà la straordinaria partecipazione di quattro fra i migliori DJ che si alterneranno alla consolle: DJ Angiolino, DJ Pio Leonardelli, DJ Sofia e DJ Bibo Nigra Vox.

In questo percorso di avvicinamento a quello che promette di essere uno degli eventi più seguiti di questo inizio 2016, abbiamo voluto iniziare con la presentazione di uno degli organizzatori: Star Lake City di Angiolino Conti, uno dei quattro DJ della serata.

Denise Conti è la figlia di Angiolino Conti e ci racconta qualcosa di come è nato questo magnifico posto.

“Il 2011, per la mia famiglia, fu un anno difficile perché sia mia madre che mio padre persero il lavoro. Mio papà venne a sapere che il proprietario della cava Stella, un centro sportivo dove le persone – racconta Denise – hanno a disposizione un laghetto dove pescare e un bar dove potersi rilassare, lo voleva dare in affitto e non ci ha pensato due volte prima di farsi avanti.”

“Così, il 5 ottobre 2011, ci ritrovammo a gestire un posto che faticava ad andare avanti anche perché non aveva una gran bella fama. All’inizio fu davvero dura: venivano pochissime persone e l’incasso giornaliero era una disperazione ma non potevamo mollare perché era l’unica via di salvezza che avevamo. Decidemmo di tenere aperto 7 giorni su 7, niente giorno di chiusura quindi, e nel frattempo iniziammo a dare a quel locale così triste e freddo un’aria un po’ più accogliente e familiare. La poca gente che veniva – prosegue Denise – ormai si rese conto che la gestione era cambiata e che anche l’ambiente si stava trasformando; tavole e sedie di legno presero il posto di quegli orribili tavoli di ferro con qualche sgabello qua e là. Attaccammo dei quadri alle pareti, comprammo i bicchieri nuovi, abbassammo i prezzi e man mano che passavano i giorni, grazie anche al passaparola dei pochi clienti abituali, le persone iniziarono ad incuriosirsi e ad aumentare.”

“Finalmente eravamo riusciti a dare vita a quel piccolo bar ormai morto da tempo. Oltre ai soliti clienti, si era creato un nuovo giro di persone, conoscenti o meno, che venivano a trovarci ogni giorno. A dicembre – continua la ragazza – un amico di famiglia chiese di poter festeggiare il suo compleanno da noi così mio padre (Angiolino). decise di portare il giradischi e i vinili che aveva a casa, invece del classico CD.”

“Ricordo che prima di aprire il bar ogni domenica mattina alle 9.00 ci svegliavamo con la musica dei suoi tempi perché una delle sue passioni è proprio quella dei mixare con i vinili, di conseguenza – racconta con trasporto la ragazza – anche io e i miei fratelli abbiamo sempre ascoltato quella musica. Si potrebbe dire che siamo cresciuti a pane e Typhoon e altre discoteche di allora come il Cosmic o la Baia degli Angeli e molte altre.”

“Così quella sera mio padre si divertì più del festeggiato perché il suo sogno è sempre stato far ballare la gente, e quella sera il suo sogno si è avverato, ma il vero e proprio inizio è stato ad aprile del 2012.”

“Si festeggiava il compleanno di Dj Sofia, uno degli amici più stretti di mio padre, anche lui appassionato di vinili. Il suo vero nome forse non è molto conosciuto ma è il disc-jockey che fa da apripista ad ogni nostro evento, il famoso (per noi) Dj Sofia. Questa volta la serata si sarebbe svolta all’aperto e qualche giorno prima Giorgio scherzava dicendo: – “Dai che alle 17.00 riapriamo il Typhoon!”

“Fu un successo strepitoso! La gente era felice e si divertiva e ormai avevamo capito che la nostra strada non era solamente gestire un semplice bar. Dovevamo dare un nome a questo locale – ci racconta la figlia di DJ Angiolino – perché “Lago Stella” non era appropriato a questo nuovo mondo; perciò una sera io e mio papà iniziammo ad inventare qualche nome, tutti molto improbabili e addirittura orribili. Ad un certo punto lui mi chiede: -“Com’è che si chiama la città del lago salato? Salt Lake City? E se il locale lo chiamassimo “Star Lake City”, città del lago Stella?“-.

“Era fatta, avevamo il nome! Mio padre si mise in contatto con Jimor Dj che è tuttora il Dj resident dello Star Lake City e, nell’estate del 2012 organizzammo il primo afro meeting: un successone! C’erano persone ovunque, il parcheggio era pieno di macchine e, come per inaugurare la nuova strada, abbiamo fatto volare qualche lanterna cinese, mentre la musica continuava a farsi strada nel cuore della gente e avevamo tutti lo sguardo puntato verso il cielo a guardare quelle lanterne farsi sempre più piccole.”

“Personalmente è stato uno dei giorni più belli di sempre – ci spiega Denise –  e nonostante tutto il lavoro fatto sono riuscita a divertirmi e a godermi la serata. Da quel giorno abbiamo cercato di far ritornare in vita la musica di una volta, invitando tutti quei Dj che mio padre riteneva degli idoli, da Beppe Loda a TBC, da Pery a Fattori e molti altri.”

“Mi ritengo una persona davvero fortunata perché non credo siano molti i ragazzi della mia età che si ritrovano a stringere la mano a Dj di quel calibro anzi… la maggior parte, purtroppo, non sa neanche di cosa sto parlando. Ammetto che non è tutto rose e fiori come sembra, i sacrifici si fanno ogni giorno ma ne vale sempre la pena. Siamo partiti dal nulla e adesso eccoci qua a gestire uno dei sogni più grandi di mio padre.”

Questo è il racconto di Denise Conti, figlia di Angiolino Dj. La gestione dello Star Lake City è totalmente familiare, ho visto gli occhi lucidi per l’emozione e lo sguardo amorevole di suo padre, soddisfatto di aver trasmesso alla figlia la passione per “quella” musica. Personalmente posso dire che la prima volta che ho messo piede in quel locale, che di giorno è un semplice circolo per la pesca, ho avuto subito la sensazione di essere entrata nel tempio della musica.

Le pareti sono interamente tappezzate di magliette con i loghi delle discoteche di allora, Cosmic, Chicago, Typhoon, Baia degli Angeli, Melody Mecca solo per citarne alcune. E poi locandine degli eventi di quegli anni, biglietti di ingresso e gadget, mai visto nulla di simile. Tengo poi a sottolineare che le persone che frequentano quel posto sono particolarmente affabili, mi sono sentita come a casa mia da subito.

Inoltre, si ha come la sensazione che il tempo si sia fermato, in un lampo ti ritrovi catapultato in quegli anni, come se entrassi nella macchina del tempo.

a cura di Chiara Mazzalai

— Onda Musicale

Tags: Chiara Mazzalai/Chicago/DJ Pio Leonardelli
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