Il frontman della band americana dei Foo Fighters Dave Grohl ha pubblicato una lettera in difesa di una band di giovani ai quali era stato impedito di suonare.
La band in questione si chiama “Black Leaves of Envy” ed è originaria dell’Inghilterra meridionale.
Dopo una serie di lamentele da parte dei vicini di casa, il consiglio di zona ha imposto loro di abbassare i decibel entro la soglia dei 30-40, che per una band metal equivale a smettere di suonare.
Così i “Black Leaves of Envy” hanno inviato una richiesta scritta d’aiuto al leader dei Foo Fighters il quale ha subito preso in mano la situazione e ha scritto a sua volta una lettera rivolta al Cornwall Council nella quale, oltre a prendere le difese dei ragazzi, sottolinea l’importanza per i giovani di avere un luogo dove poter suonare e cercare di sviluppare le lori doti creative.
“Come molti musicisti, anch’io ho incominciato a suonare in un garage. Insieme con i miei amici, ho passato gli anni dell’adolescenza facendo musica e condividendola con gli altri», scrive Grohl in uno dei passi salienti della lettera. «La musica non è solo un passatempo, per i ragazzi è un meraviglioso e creativo sfogo, che fa crescere in loro il senso di comunità necessario per lo sviluppo emotivo e sociale di ciascun individuo. Stiamo parlando di qualcosa di tremendamente importante. Per i “Black Leaves of Envy” e per tutta la nuova generazione di musicisti chiedo di riconsiderare le restrizioni da voi imposte.”
Come facilmente prevedibile la riposta non si è fatta attendere: “Non abbiamo mai intimato ai ragazzi di smettere di suonare, tantomeno di abbassare i decibel sotto la soglia dei 40. Abbiamo proposto di trovare insieme delle soluzioni per ridurre il volume», fanno sapere le istituzioni che concludono con «certamente non vogliamo impedire loro di provare, ma stiamo prendendo in considerazione i punti di vista di entrambe le parti.”
Stefano Leto – Onda Musicale