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Giacobazzi si racconta al nostro giornale

Giuseppe Giacobazzi, nome d’arte di Andrea Sasdelli, è nato ad Alfonsine il 19 febbraio 1963. E’ un attore, comico e cabarettista italiano che ama autodefinirsi “poeta romagnolo vinificatore“.

Giacobazzi caratterizza le sue esibizioni con l’accento tipico romagnolo e con un abbigliamento leggermente demodè. Venerdì scorso il grande comico romagnolo si è esibito all’Auditorium Santa Chiara di Trento, in teatro gremito di persone. (leggi l’articolo).

Noi di Onda Musicale lo abbiamo intercettato e gli abbiamo rivolto qualche domanda, alle quali ha risposto con la simpatia che lo contraddistingue sia sul palco che nella vita privata.

Quando nasce la tua passione per la comicità?

“Ero già cosi anche da bambino, non ho fatto nessuna scuola. Ero così già alle scuole medie e superiori e, scherzando, un mio amico al bar diceva “un giorno ci pagheranno per far ridere le gente” e aveva ragione. Adesso faccio uno dei lavori più belli al mondo che mi diverte tantissimo. Chi avrebbe mai detto?”

Cinema, teatro, televisione. Possiamo dire che Giacobazzi è un artista completo?

“Certo diciamolo! Ho fatto un po’ di tutto anche se devo dirti che in teatro sto particolarmente bene in quanto il teatro è la massima espressione di quello che io ritengo essere il mio lavoro.”

Quanti ti senti legato, realmente, alla tua terra?

“Sono davvero molto legato alla mia terra e la stessa cosa avviene per molti altri miei colleghi. Sin da quando è iniziata la mia carriera, dopo alcuni anni in cui ho fatto un altro lavoro, ho capito che avrei puntato molto su questo aspetto. Proprio perchè sono davvero molto legato alle mie radici.”

Impossibile non parlare della tua partecipazione a Zelig. Cosa ci racconti di quella esperienza?

Zelig per me è davvero una grande famiglia e credo sia la stessa cosa per molti altri protagonisti. Come ho detto tante volte ci sarebbero volute le telecamere dietro le quinte per registrare come davvero ci si diverta alla grande. Dietro le quinte ci si prende in giro, si scherza e si ride ma, quando serve, ci si aiuta per finire il pezzo, proprio come in una grande famiglia. Per questa ragione io sono molto grato a Zelig perché mi ha dato una grande visibilità. Lavorare con Bisio è una cosa incredibile perché lui è un grandissimo professionista, un vero fuoriclasse, un fenomeno.”

L’8 aprile eri a Trento con il tuo spettacolo “Un pò di me“. Cosa significa per te ritornare nella nostra città?

“A Trento è stata una replica di quello che è stato lo spettacolo che ho fatto l’ultima volta che sono stato nella vostra bella città, alla quale sono molto legato perché proprio a Trento ho svolto il servizio militare e sono stato anche molto bene. Lo spettacolo è sostanzialmente lo stesso, compreso il finale che ritengo essere molto emozionante. Quando ho scritto questo spettacolo ho ritenuto di dover far capire alla gente che oltre al comico esiste anche l’uomo.”

Cosa nei pensi dei giovani comici italiani?

“Credo che sia un grande movimento di nuovi comici che sta avanzando, e alcuni che si vede già che hanno le basi e una grande naturalezza sul palco per mettersi in evidenza. Credo che ce ne siano di giovani e anche di meno giovani.”

Che programmi ha Giacobazzi per il futuro?

“Posso anticipare che un uscirà un mio libro nel mese di maggio. Il libro parlerà dello spettacolo ma racconterà anche di molti aneddoti “di contorno”

 

— Onda Musicale

Tags: Zelig
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