Quando Ray Wilson (Stiltskin) si è unito ai Genesis negli anni ’90, sostituendo il batterista cantante Phil Collins, ed ha registrato con loro “Calling All Stations” (1997) avrebbe dovuto rimanere per più di un album.
Il cantante e chitarrista, infatti, ha dichiarato durante un’intervista ad Eonmusic “quando ho firmato il mio contratto per entrare nella band, era per due anni. C’è sempre stata l’idea di fare il primo per poi partire da quello, ma Mike Rutherfod ha cambiato idea”.
“Questo è esattamente quello che è successo. Penso che lui sentisse di non avere abbastanza forze per farne un altro. All’improvviso, da 15 milioni di album venduti, sei di fronte a 2 e mezzo e penso che lui non sia riuscito a trovare in sé stesso la forza per il prossimo”.
Le osservazioni di Wilson fanno da eco a quelle di Rutherford “mi è piaciuto il processo di creazione di ‘Calling All Stations‘. Quello che è successo, all’improvviso, è stato il cambiamento dell’atmosfera ed io ho sentito che andare avanti e creare i nuovi Genesis richiedeva troppo lavoro.
Non me la sentivo ed avevo i Mechanics. So che Tony (Banks) e Ray (Wilson) volevano proseguire, ma io sapevo che non avrei potuto farcela”.
Per Wilson, l’improvvisa fine del suo breve periodo nella band, è rimasta una fonte di delusione soprattutto perché Banks e Rutherford hanno fatto in fretto a nascondere quel periodo del gruppo “sotto il tappeto”.
Anche se il duplicare l’impatto ottenuto durante il periodo Collins era impossibile, Wilson avrebbe voluto almeno tentare.
“È una vergogna. Anche se non è andata molto bene non avevamo bisogno di pubblicarlo, ma avremmo dovuto almeno sederci assieme e continuare il processo perché penso che avremmo potuto veramente diventare una band dopo il tour”.
Leggi qui l’intervista originale a Ray Wilson (in inglese).